Capitolo 11

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Sto guardando uno stupido programma in TV assieme a Zayn e Liam, notando Dinah che apparecchia la tavola, quando la porta di casa si spalanca e Lauren, piuttosto agitata, fa il suo ingresso gridando contro i suoi amici.

"Non avete capito! Quello stronzo prima ci ha provato con me poi vedendo che non me lo cagavo di striscio ci ha dato contro e infine ci ha informate che lì non potevamo stare."

"Non mi sembra comunque il caso di mettersi a fare casini quando non siamo neppure nel nostro paese." Le comunica Harry, infastidito. In realtà, è raro vederlo parlare con un tono così duro. "E soprattutto potevate starvene in spiaggia con noi." Aggiunge, subito dopo.

Louis ride, scuotendo la testa. Gli occhi di Lauren si posano su di me che non mi sono persa nemmeno un movimento dei tre. "Beh, io ho una certa riservatezza e non mi piace limonare davanti a tutti." Alzo un sopracciglio, allibita. Si sta chiaramente riferendo a me, ma la cosa mi fa solo ridere. E glielo dimostro, rispondendole per le rime.

"Non mi sembra che la pensavi così l'altra sera all'Amnesia." Le ricordo. Liam spegne la TV e si mette a braccia conserte con un ghigno sul viso. "Prevedo un bello spettacolo." Spalleggia Zayn che però non fa alcun segno. Questa storia non deve piacergli, lo vedo dal mondo in cui scruta Lauren che mi risponde ancora una volta.

"E tu, invece di divertirti, stai a guardare quel che faccio io??"

Quasi mi sbeffeggia davanti a tutti, mostrandosi come una che è più degna di attenzioni della mia vita stessa. Per un attimo mi sento senza via d'uscita. Eppure c'è una piccola parte di me che mi spinge a ribattere, ancora e ancora. Con lei è così da sempre. Battute su battute per conflitti dai motivi futili, ma, portati avanti come se fossero una grossa battaglia. Non so da cosa parte tutto ciò ma so che ne abbiamo bisogno. Entrambe. Come se cercare di domare l'altra potesse accendere quella fiamma più forte in noi.

"È molto difficile non farlo quando stavate quasi per scopare in pubblico, sai?!"

La risata di Dinah mi mette più energia addosso, quasi riempie il mio petto d'orgoglio. Non so nemmeno da dove mi è uscita perché connettere il cervello con la bocca sotto lo sguardo minaccioso di Lauren non è mica così facile. Però sorrido, soddisfatta.

La mora si morde il labbro inferiore, fissandomi.

"Forse speravi lo facessi con te."

Sorride come se avesse vinto una battiglia di parole di fronte alla mia faccia stupefatta.

Si sente invincibile solo perché questa mandria di cagne che le scodinzolano dietro glielo fanno credere. "Non ho voglia di beccarmi l'aids." Dico puntigliosa io. Incredula di me stessa. 

"Non c'è alcun pericolo, Nena. Le frigide non mi piacciono." Si siede a tavola, dopo avermi fatto un occhiolino.

Mi sento realmente umiliata. Atterrita. Non so se sia per l'umiliazione pubblica o per una speranza che aleggiava in me senza che io lo sapessi. Resta il fatto che per un attimo la cognizione della realtà mi passa tra le dita flebile come pioggia. Sento che non sono io a governare il mio corpo o forse questo non è affatto il mio corpo. Quelli che sento riempirsi di lacrime non sono i miei occhi, quello che sembra esser stato tritato non è il mio cuore. Nessuno proferisce parola tranne Harry che "Ouch. Questa era pesante!" e dà una gomitata a Lauren che alza le spalle, senza neppure guardarmi.

Forse si vergogna per ciò che ha detto, magari ha capito che è una cazzata. Questa volta non ho nulla da dire. Mi è passata anche la voglia di mangiare ma con un sorriso forzato mi avvicino alla tavola. Zayn prende posto affianco a lei, lo sguardo perennemente storto.

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