CAPITOLO 23

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Finalmente è arrivata la domenica e posso concedermi il mio meritato riposo non vedovo l'ora che questa settimana finisse, ora sono sotto il mio adorato piumone e con la pioggia che batte sui vetri rende il tutto molto rilassante ma improvvisamente un suono fastidioso sostituisce quello rilassante della pioggia, quando il suono si fa più forte e mi costringe a mettere la mano sul comodino e spegnere la sveglia, "ma cosa mi è saltato in mente di mettere la sveglia di domenica" penso ma quando prendo il telefono in mano mi accorgo che non è la sveglia ma la telefonata di Sara.
Rachele: Pronto?
Sara: Rachele, ma quante volte ti dovevo chiamare ancora prima che ti svegliassi?
Rachele: sai e domenica e vorrei dormire.
Sara:ma cosa vuoi dormire che sono le 11:30?
Guardo l'orologio appoggiato sul comodino e solo in quel istante che sono le 11:30 come ha detto Sara.
Rachele: stavo troppo bene nel letto per alzarmi.
Sara: lo notato, comunque sbrigati che oggi se non ti sei dimenticata andiamo fuori Londra a fare un giro con i ragazzi.
Rachele: non me lo hai mai detto.
Sara: ah davvero mi sarò dimenticata, comunque sbrigati tra 30 minuti siamo li a prenderti.
Scende velocemente da letto e mi dirigo in bagno per darmi una rinfrescata e poi apro l'armadio e prendo dei blue jeans, una maglietta nera con la scritta "polaroid" e una felpa sempre nera in stile americano e per finire le superstar bianche.

Prendo una borsa e il parka e mi dirigo più in fretta che posso giù per le scale stando attenta a non cadere quando apro la porta del palazzo trovo davanti a me: Charlie, Tristan,Sally,Crystal, Peter e Sara.
Sara: due minuti di ritardo stai migliorando.
Si dirissero tutti sulla macchina di Tristan ma notai che non c'era posto per me.
Rachele: ragazzi non c'è posto per me.
Peter: sara non gli e ne hai parlato!
Sara: mi sono dimenticata, tu non vieni in macchina con ma con...
Non fece in tempo a finire la frase che un Audi bianca si fermò di colpa davanti a me, quando abbasso i finestrini vidi che dentro l'auto c'era Thomas.
Rachele: ciao.
Thomas: ciao.
Mi diede un casto bacio sulle labbra e poi parti e iniziò a seguire l'auto di Peter.
Rachele: dove stiamo andando?
Thomas: non ti hanno detto niente?
Rachele: si stamattina alle 11:30 mi hanno chiamato dicendomi di prepararmi entro 30 minuti.
Thomas: ecco perché sei incazzata.
Rachele: non sono incazzata mi sono svegliata male.
Thomas: comunque andiamo ad un laghetto fuori Londra.
Rachele:cosa c'è di così divertente da fare ad un laghetto, era meglio stare nel letto a dormire.
Thomas: mettiamo la musica che non voglio parlare con te quando hai la luna storta.
Thomas accende la radio e la prima canzone che sento e fight Song di Rachel Platten immediatamente alzo la musica ad massimo e inizio a cantare come una matta il ritornello, vedo Thomas ridere da come ballo diciamo che non sono molto ferrata sul ballo però non mi interessa, al secondo ritornello si aggiunge anche Thomas a cantare e ballare e non lo mai visto così rilassato e per niente timido, aboliamo e cantiamo insieme fino alla fine della canzone e poi scoppiamo a ridere come matti.
Thomas: sei più bella quando sorridi.
E io divento immediatamente rossa, lui ferma la macchina e poi scendiamo e mano nella mano raggiungiamo gli altri.
Ci dirigiamo al lago che è completamente ghiacciato mentre gli altri tentano di camminare sul lago io e Thomas ci sediamo su una panchina non molto distante per goderci la scena se qualcuno dovesse cadere ma improvissante Thomas mi fece alzare e mi condusse sul lago.
Rachele: Thomas non voglio venire ho paura.
Thomas:di cosa hai paura?
Rachele: di cadere o peggio che il ghiaccio si rompa.
Thomas: primo il ghiaccio non si è mai rotto in tutti gli anni che sono venuto qua e secondo non cadrai ci sono io qui.
Rachele: sei già stato qui?
Thomas: ogni inverno ora vieni fidati di me.
Gli presi le mani e mi lasciai condurre piano piano dai ragazzi, quando arrivammo insieme agli altri avevo preso sicurezza e iniziammo a correre da una parte all'altra del laghetto ma improvissante Peter cadde per terra e tutti si misero a ridere lui ci guardo in cagnesco ma non riuscivamo a smettere di ridere.
Al ritorno ci fermammo al mc per mangiare qualcosa, ero felice di aver trovato degli amici così fantastici.

CREDO NEL NOSTRO AMORE || Thomas brodie-sangster||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora