CAPITOLO 8

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Il giorno successivo sara non andò a scuola era ancora stordita da il giorno prima.
Quando arrivai a scuola Peter mi venne incontro ma io lo ingnorai totalmente e mi dirissi in classe, Charlie mi salutò ma ignorati anche lui, oggi non era proprio giornata.
A mensa Crystal stava parlando della sua festa di compleanno che si sarebbe tenuta questo sabato e che eravamo tutti invitati ma aveva specificato che dovevamo venire a coppie e dovevamo vestirci eleganti.
Devo pensare con che andare non voglio ritrovarmi all'ultimo minuto senza un accompagnatore e andare da sola anche se questo è l'ultimo dei miei pensieri.
Mentre andai alla fermata della metro senti urlare il mio nome è quando mi girai mi trovai Peter a solo poche centimetri di distanza.
Peter: dove è sara?
Rachele: a casa e adesso dovrei andarci anch'io.
Peter: perché mi stai evitando?
Rachele: perché non mi fido di te.
Peter: ma non puoi obbligare sara a non vedermi più.
Rachele: certo hai ragione ma quando scoprirò cosa nascondi e gli e lo dirò non so quando vorrà uscire ancora con te.
Peter: prima dovrai scoprire cosa nascondo, piccola.
Rachele: non chiamarmi piccola!
Peter: perché non ti piaccio?
Rachele: no al contrario mi fai schifo.
E dopo questo corsi alla metro.
Appena tornai a casa mi dirissi in camera e quando entrai senti l'acqua della doccia e vidi dei vestiti sul letto, nel frattempo che aspettai sara presi dal mio zaino i libri di storia e di letteratura e iniziai a studiare per le verifiche.
Ad un certo punto senti la porta del bagno aprirsi e vidi sara uscire.
Rachele: dove vai?
Sara: esco con Peter.
Rachele:sara non mi fido molto di lui.
Sara: è logico tu non ti fidi mai di nessuno.
Rachele: come scusa?!
Sara: anche quando eravamo in Italia con ogni persona che parlavi mi dicevi che non ti fidavi.
Rachele: magari quella eri tu che ogni volta che vedevi una persona un po' misteriosa mi obbligavi a cambiare strada perché non ti fidavi.
Sara: quindi mi stai dicendo che mi sto fidando un po' troppo?
Rachele: si, lo conosci solo da due settimane come fai a fidarti.
Sara: io a differenza di te non ho pregiudizi.
Rachele: non sto dicendo questo ma mi sono giunte delle voci che non è una bella persona.
Sara: ah certo adesso ascolti le voci di corridoio?
Rachele: non ascolto le voci di corridoio ma no non fido di Peter.
Sara: è la mia vita faccio quello che voglio.
Rachele: va bene fai quello che vuoi ma se succede qualcosa non contare su di me.
Sara: stai tranquilla non mi succederà niente e di sicuro non verrò certo a dirtelo a te, e comunque questa da ora in poi sarà solo la tua camera visto che io mi sposto in un'altra.
E detto questo se ne andò sbattendo la porta mi ripresi e cercai di calmarmi e mi dedicai allo studio ma non c'è la facevo proprio la mia mente continuava ad immaginare degli scenari di Peter e sara non molto belli.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta e quando andai ad aprire mi ritrovai Charlie.
Charlie: ciao devo parlarti di una cosa importante.
Rachele: certo entra.
Charlie: come mai mi hai ignorato tutto il giorno oggi a scuola?
Rachele: scusa, ma era una giornata no mi sono svegliata con il piede sbagliato.
Charlie: lo sai che puoi dirmi tutto.
Rachele: certo lo so.
Charlie: volevo chiederti anche un altra cosa?
Rachele: dimmi pure.
Charlie: non ti è piaciuto il bacio di ieri?
Rachele: nono non è quello e solo che ci conosciamo da due settimane e sono ancora un po' stordita da tutto questo.
Charlie: quindi in poche parole non ti piaccio?
Rachele: no mi dispiace, ma possiamo sempre restare amici.
Charlie: certo ci vediamo domani a scuola.
Quando Charlie uscì dalla mia camera il cellulare iniziò a squillare "neanche un momento di tregua" pensai, quando risposi senti la voce di Thomas e subito arrivo un leggero mal di pancia mi chiese come stavo e mi chiese anche se domani volevo uscire con lui ero tentata a dire di no visto a quello che è successo l'ultima volta e quindi gli dissi di no lui non sembrò restarci molto male ma in compenso gli chiesi se voleva venire alla festa di Crystal con me e lui rispose immediatamente si, quando riattaccò iniziai ad urlare dalla gioia e quando mi resi conto di quello che avevo fatto mi ricomposi adesso dovevo solo trovare un vestito.

CREDO NEL NOSTRO AMORE || Thomas brodie-sangster||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora