CAPITOLO 50

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Il test è andato molto bene, ho risposto a tutte le domande e sono molto orgogliosa di me.
Questo era l'ultimo test da svolgere il che vuol dire che lunedì dovremmo ripartire per l'italia, ma non voglio ho ancora tante cose in sospeso qui e voglio risolvere prima di andarmene definitivamente.
Il giorno del ballo e domani e nessuno mi ancora invitato, Charlie va con Crystal, Sally va con Tristan, Peter invece sta cercando in modo per chiederlo a Sara e io invece mi ritroverò ad andare da sola per vedere i miei amici divertirsi, forse è meglio se rimango a casa almeno evito di fare brutta figura e inizio a portarmi avanti con i preparativi della partenza.
Si, credo proprio che farò così, mentre esco dall'aula e mi dirigo al mio armadietto per prendere le ultime cose da mettere in valigia una figura mi affianca e quando giro lo sguardo verso di lui vedo che è Peter.
Rachele: hai bisogno di qualcosa?
Peter: incazzata? Non è andato bene l'esame?
Rachele: nono l'esame è andato bene.
Peter: è allora cosa ti preoccupa?
Rachele: credo di non venire domani sera al ballo...
Peter: cosa? Perché?
Rachele: perché non ho nessuno con cui andarci.
Peter: è ti sembra un buon motivo per non andare?
Rachele: si è poi non ho voglia di andarci resterò a casa per preparare la valigia.
Peter: fai come vuoi, per me dovresti venire lo stesso.
Rachele: ormai è deciso, ci vediamo domenica alla cerimonia dei diplomi.
E dopo aver chiuso l'armadietto mi dirigo verso l'uscita di questa scuola per l'ultima volta, non dovrò correre tutte le mattine per prendere la metro, non vedrò più questi armadietti che tanto adoravo, non vedrò più le classi, non mangerò più questo cibo così buono e non vedrò più i miei amici.
Dopo essere tornata a casa metto in valigia le restanti cose e mi dirigo a fare una doccia, cerco di rilassarmi ma questo fatto del ballo non mi fa rilassare, non è per il ballo ma è perché era l'ultima serata che potevo passare con tutti i ragazzi, avevo anche cambiato idea e andarci da sola ma proprio quando avevo pensato questo sul sito della scuola il preside ha specificato che è obbligatorio presentarsi in coppia diciamo che il mai una gioia mi perseguita anche qui.
Dopo aver cenato e come sempre la sala era piena di persone che dicevano che non volevano partire,che volevano restare qui e bla bla bla, seguo gli altri che si stanno dirigendo in salotto con l'intento di guardare un film ma non sto seguendo il discorso visto che sono persa tra i miei pensieri fino a quando non sento il cellulare vibrare a causa di un messaggio.
Peter: ho letto sul sito mi dispiace...
Rachele: tranquillo era quello che volevo.
Peter: ho parlato con i ragazzi e abbiamo deciso che se tu non andrai al ballo non andremo neanche noi.
Rachele: siete impazziti?! Voi dovete andare al ballo perché se non andate e venite qui prendo la padella e vi prendo a padellate.
Peter: come sei aggressiva, va bene andremmo a quel ballo.
Rachele: bravo, buonanotte.
Peter: notte.
Dopo aver messo il telefono in tasca senza far alcun rumore per non disturbare gli altri mi dirigo in camera per restare un po' da sola, mi infilo il mio pigiama e mi stendo sul letto con le mie cuffie e "say something nelle orecchie è sento tutte le emozioni uscire non sotto forma di parole ma di lacrime, lacrime d amore, di tristezza di rabbia, di gioia.
Ripenso a tutto quello che è successo in questi mesi, a tutte le scelte sbagliate, ha tutti gli errori, ha tutte le decisioni prese ma sono convinta che non cambiare neanche una virgola, farei restare tutto uguale perché quello che ho vissuto qua mi ha reso la persona che sono, e io ne vado fiera, vado fiera di me stessa.

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CREDO NEL NOSTRO AMORE || Thomas brodie-sangster||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora