Tredici

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Austin entra nella stanza e mi coglie di sorpresa e a quando pare sembra cogliere di sorpresa anche la mora vicino a me che sussulta vedendolo davanti a lei.

''Austin, ciao...'' mi limito a dire non sapendo trovare le parole giuste mentre nella stanza cala uno strano silenzio imbarazzante.

Ci sono due tipi di silenzi imbarazzanti: il primo è quando mi ritrovo da sola con Lauren e mi sento una perfetta idiota alle prese con la prima cotta adolescenziale, mentre il secondo è quando sei stata colta sul fatto e vuoi che una voragine si apra sotto i tuoi piedi e ti inghiottisca immediatamente.
''Camila cosa fai, non vieni a salutarmi? Non ti sono mancato?'' si limita a chiedere Austin mentre si avvicina per abbracciarmi.
Mentre mi stringe percepisco lo sguardo rovente degli occhi verdi di Lauren bruciarmi lungo tutta la schiena.
''Karla, non ti ho pagato per perdere tempo a fare romanticherie con il tuo fidanzatino.'' sbotta in tono sarcastico e in quel momento Austin porta una mano attorno ai miei fianchi tenendomi stretta più del solito.

''Mi dispiace, signorina Jauregui.'' mi limito a dire sentendomi più tesa per il tono di voce che la mora aveva usato che per le mani del ragazzo vicino a me che mi accarezzavano il fianco in modo quasi possessivo.

''Spero che non si ripeta più, non voglio più vedere scenate di questo tipo durante il tuo turno di lavoro, siamo intesi?'' dice in tono sempre più intimidatorio.

Sembra guardare Austin con disprezzo, come se volesse incenerirlo e disintegrarlo da un momento all'altro.

Ha guardato anche me così la prima volta che ho messo piede nella sua casa.

''Mi dispiace signora Jauregui, le posso assicurare che è un errore che non si ripeterà più, sono stato io a insistere per vederla anche durante il lavoro.''

Oh no, Austin.

Non sai a cosa stai per andare incontro.

Austin è bello, intelligente, simpatico, con due occhi azzurro cielo e un fisico da urlo.

Tutte le ragazze morirebbero per stare con uno come lui, con una bella macchina, una bella casa (a dire la verità anche troppo grande per un ragazzo di appena diciotto anni) e una carriera musicale che non fa altro che andare meglio.
Eppure a volte sa essere veramente stupido e un idiota, come in momenti come questi.
Me ne accorgo quando mi ritrovo fuori dalla camera da letto e sento la porta sbattere alle nostre spalle.

''Certo che quella è proprio strana'' dice Austin alzando le spalle e accennando una risata

''Non dirlo a me, la devo sopportare ogni giorno.'' rispondo assecondando il biondo vicino a me.

Mi sento sempre più nervosa.

Quanto può essere brutto nascondere qualcosa?

Austin è il mio primo amore, è stato il mio primo bacio e stiamo insieme da cinque mesi, mi fa sentire speciale come qualsiasi ragazza del pianeta vorrebbe.
Ma come posso riuscire a spiegargli che ora nei miei sogni non c'era più un ragazzo dagli occhi azzurri su un cavallo bianco ma una ragazza dalla pelle molto chiara e l'aria misteriosa.
Non so per quanto avrei retto il gioco, ma è il prezzo da pagare se voglio vedere Lauren senza che nessuno sappia nulla.
So che lei da qualche parte sta ascoltando i nostri discorsi e so anche che cosa mi aspetta dopo.
A quel pensiero arrossisco improvvisamente.
Il pensiero delle sue mani sul mio corpo, delle sue labbra sul mio corpo, della sua voce roca che sussurra nel mio orecchio è così presente nella mia mente da sembrare vero.
Non dovrei sentirmi così, perchè non è giusto nei confronti del mio attuale ragazzo.
Ma sapere che quello che ho con Lauren è così proibito, mi fa sentire incredibilmente viva.
''Io credo che dovresti andare, ho delle faccende da finire in cucina e rischio che Normani mi tagli la testa se non arrivo entro cinque minuti.''

Non ho ascoltato una parola di quello che Austin mi ha detto per tutto il tempo anche se accenna ad un appuntamento fuori, domani sera.

Continua a insistere per farmi restare ma io non riesco neanche a guardarlo in faccia mentre lo accompagno alla porta ma gli prometto di dargli spiegazioni il più presto possibile.

Quando Austin ormai si allontana con la sua macchina blu scuro, dopo essere sceso e uscito di casa e scompare definitamente da dietro il vialetto sento una mano appoggiarsi sopra il mio collo fino ad avvolgerlo completamente mentre mi trascina vicino al suo corpo.

''Sai che cosa succede quando vedo altri provare a prendere quello che è mio, bambina?'' sussurra Lauren al mio orecchio, scendendo poco dopo sul mio collo e mordendolo lasciando segni violacei.

Sono completamente sotto il suo controllo mentre sento il suo respiro caldo vicino alle mie guance.

''Mi arrabbio molto.
Nessuno deve provare a prendersi quello che mi appartiene.'' sussurra nuovamente spingendomi contro il tavolo più vicino facendomi sdraiare.
Sento le sue mani calde e possessive scendere lungo la mia schiena e poi, sollevare la gonna nera dell'uniforme e accarezzare il mio sedere.
''Non ti conviene far arrabbiare daddy, lo sai bambina?
So come tenermi stretto quello che mi spetta.''


BABYGIRL; {Lauren Jauregui// Camila Cabello} ~G!p~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora