Vedo Lauren svenire ma fortunatamente riesco a sorreggerla.
Proprio in quel momento vedo il cielo oscurarsi e il rumore dei lampi, la pioggia scende copiosamente bagnomi con le sue gocce inizialmente leggere e man mano sempre più pesanti, ho il terrore e la confusione negli occhi e sento qualcosa di ghiacciato colpirmi il naso.
Grandina.
Come può essere possibile che stia grandinando senza sosta quando fino a poco fa il sole stava brillando lassù in alto, anche se coperto in parte dalle nuvole?
Decido che non possiamo stare lì, così prendo in braccio Lauren e mi avvio verso casa correndo.
Ho sempre avuto paura dei giorni di pioggia con i loro lampi, i loro tuoni, il grigiore improvviso.
Questo bosco sembra non finire mai.
Che idea mi è mai saltata in mente?
Quando arrivo a casa, Lauren sembra essersi ripresa ma ha ancora gli occhi chiusi, sembra immersa in un sonno profondo.
Come se nulla potesse toccarla.
Fare due rampe di scale è quasi impossibile quando hai qualcuno sulle spalle che pesa almeno dieci chili in più di te ed è anche più alta.
Non so come ma riesco ad arrivare fino alla sua stanza, aprire la porta e appoggiarla sul letto.
I suoi vestiti sono visibilmente bagnati, così come i suoi capelli.
La pioggia le ha rovinato tutto il mascara che adesso cola lasciandole macchie nere lungo le guance.
Cercando di non svegliarla, le sollevo le braccia per toglierle la felpa, le sfilo delicatamente i jeans, la libero dalle calze bagnate e appoggio le scarpe ai piedi del letto.
In punta di piedi mi incammino verso l'armadio cercando dei vestiti asciutti e in quel momento sento il rumore delle coperte e Lauren spostarsi.
Ottimo.
Ora che si è messa a pancia in giù come farò a cambiarla senza che se ne accorga?
Cercando di essere il più delicata possibile la sposto, ricevendo in risposta un brontolio infastidito e le sollevo di nuovo le braccia, infilandole la felpa asciutta.
Non mi fido a lasciarla da sola e ho paura a farlo quando percorro il breve corridoio uscendo dalla stanza, con i vestiti bagnati per metterli a lavare.
Non posso fare a meno di sentirmi osservata.
Qualcuno mi sta guardando.
Sento i suoi occhi sulla mia schiena, il suo respiro caldo.
Allo specchio dietro di me ora c'è una figura, alta nera e senza volto.
Sento le sue unghie lunghe sulla schiena e il sapore metallico del sangue appena mi respira vicino.
Sono spaventata.
Voglio urlare ma non ci riesco.
Sto impazzendo?
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BABYGIRL; {Lauren Jauregui// Camila Cabello} ~G!p~
FanficA volte la tua fonte di odio può essere anche il desidero più nascosto. È questo ciò che capisce Camila, una diciottenne cubana che deve svolgere il lavoro da cameriera a casa Jauregui. Misteri, intrighi e scandali si nascondono dietro quattro mura...