Capitolo 6

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Viola's pov

Sono l'allarme della sveglia, che rimbomba sulle pareti spoglie, fino ad arrivare alle mie povere orecchie.
Prendo il cuscino e lo metto sopra ad esse.

Odio questo suono!

Ormai sveglia, mi metto a sedere, prendo il telefono e guardo l'orario: sono le 6:00.
Alzo gli occhi al cielo.
Ritorno con lo sguardo su di esso e rimango imbambolata, come se avesse il potere di trasportarmi in un'altra dimensione, dove non sono obbligata ad alzarmi così presto.
Ma niente da fare, io sono ancora qua e mi devo sbrigare. Ho perso troppo tempo.

Dopo aver sbuffato, mi alzo dal letto e vado in bagno a farmi la doccia. L'acqua calda mi rilassa e mi aiuta ad affrontare questa giornata di scuola, in modo calmo.
Finito di lavarmi, vado in camera e mi metto davanti all'armadio.
Decido di indossare un paio di jeans neri, una maglietta rossa, che dal bordo fino all'inizio del seno ha delle paiette, che cambiano colore e le mie adorate puma nere.
Torno in bagno e mi metto un po' di fondotinta e le lenti a contatto.
Oggi non mi va di tenere gli occhiali e poi mi reputo più decente con le lenti.
Finito di prepararmi, guardo l'orario: sono le 7:40.
Elisa mi viene a prendere sempre verso le 7:50, poiché ci mettiamo 10 minuti da casa mia a scuola.

È presto, così decido di andare in sala e di mettermi seduta sul divano, mentre la aspetto. Dopo 10 minuti suona il campanello.
Sbuffando, mi alzo e vado alla porta, aprendola.

<<Già pronta?>>
Ha gli occhi fuori dalle orbite.
Mi viene da ridere, ma cerco di trattenermi.
<<Si, oggi ho fatto presto>>
<<Ok, allora, domani nevica>> dice con ironia, guardando il cielo
<<Ah-ah-ah SPIRITOSA>> dico con uno sguardo truce, mentre le do un piccolo colpo sulla spalla

La verità è che io, dentro di me, sto ridendo, ma, come al solito, nascondo tutto con una maschera di indifferenza.

Saluto mia madre e ci incamminiamo verso scuola.
Durante il tragitto, Elisa mi dice che sto meglio senza occhiali.
Me lo dice ogni volta. E come sempre, divento rossa, mentre la ringrazio.

Devo dire che lei è l'unica che conosce la vera me, con lei non uso le maschere, perché so che non ne ho bisogno.
In verità c'è un'altra persona che mi conosce bene, ma non voglio pensarlo, perciò preferisco cambiare argomento.

<<C'è una cosa che dovrei farti vedere>>
È preoccupata, lo capisco dal tono di voce.
<<Che cosa c'è? Parla, mi stai mettendo paura>> dico con la mia solita maschera di indifferenza.

Anche se è vero: sono indifferente, perché sono sicura che, di qualsiasi cosa si tratti, non riuscirà a scalfirmi.

<<Ieri hanno pubblicato questo video sulla pagina della scuola>>

Mi passa il telefono e lo vedo.
Sono io, sono di ieri, quando facevo quelle scenette, solo per tirare su di morale Elisa.

Com'è possibile? Io ho guardato benissimo che non ci fosse nessuno e infatti era così. O almeno credevo....

Oddio! Ora tutta la scuola avrà visto questo video. Che imbarazzo!

Il mio cuore aumenta il battito, per la vergogna e le guance cominciano a colorarsi di rosso.

Guardo sotto il video e vedo la persona che l'ha postato.
Appena leggo il suo nome, mi arrabbio, come non ho mai fatto prima.

Ora il sangue mi va al cervello, lo stomaco mi si stringe e mi sento....delusa? No, non è possibile, mi aspettavo che fosse così stronzo da quando ci siamo conosciuti, perciò cos'è questa sensazione? Di cosa sarei delusa?

Ti ODIO ma ti AMO 1 [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora