Viola's pov
Luca è più veloce di me a trovare le chiavi di casa, così apre lui la porta.
Entriamo e la prima cosa che vediamo è il divano, che abbiamo in sala, insieme a Camilla, che, come al solito, ci viene addosso, per salutarci.<<Siamo a casa>> diciamo in coro io e Luca, mentre lui accarezza Camilla
<<Bentornati>> dice mia madre con un largo sorriso
Adoro tornare a casa e trovarlo sulle sue labbra.
Mi fa sentire il calore di una famiglia, che da tempo ormai si è spento.Come fa a sorridere così anche dopo aver litigato con quel bastardo?
È fantastica!
L'adoro anche per questo.Mi guardo in torno e noto che manca qualcuno.
<<Papà, non è più a casa, vero?>> Dico arrabbiata, sapendo già la risposta
Lui scappa sempre di casa, quando finiscono di litigare.
<<No, tesoro, calmati>> dice, attraversando la porta della cucina, che prima era chiusa, per raggiungermi in salaMi si ferma il cuore.
Potrei morire all'istante, ma non posso, non ancora.Mi fa schifo sentirmi dire da lui "tesoro".
Da quando mi chiama in quel modo, ho cominciato ad odiare quel soprannome.
Per questo, ogni volta che qualcuno mi ci chiama, io lo fulmino con lo sguardo, urlandogli addosso di non dirlo mai più.<<Come mai abbiamo l'onore di averti a casa? E non chiamarmi in quel modo, lo sai che mi fa ribrezzo sentirmelo dire da te. Tu non sei mio padre, finiscila di far finta di essere tale>> dico, alzando la voce
<<Perché oggi non ho niente da fare>> dice, alzando le spalle
<<Hai ragione, io non sono tuo padre, perché per te l'unico che lo è stato era Massimo, vero?" Dice con un ghignoTi levo quel ghigno con i denti, stronzo!
Ha osato pronunciare il nome di mio zio.
Non ci credo!Mi viene l'istinto di alzare le mani, ma mio fratello se ne accorge e mi prende per il polso, per fermarmi. Cerco di liberarmi, ma lui ha una presa ferrea.
Se non posso usare le mani, significa che userò le parole.
Mi giro di scatto verso di lui e lo guardo, come non ho mai guardato nessuno, come se il mio sguardo potesse ucciderlo in questo preciso istante e cavolo quanto vorrei che fosse così.<<Tu, non hai il diritto di pronunciare quel nome! Il suo nome detto dalla tua bocca diventa ripugnante, quindi non farlo più, perché lui era buono e c'è sempre stato per noi, non come qualcuno qui davanti>> dico, perdendo, ormai, le staffe
Ora non mi ferma più nessuno!
Sulla bocca di mio "padre" si forma un ghigno.
Cosa cazzo avrà da ridere?!
Gli vorrei davvero togliere quel maledetto sorrisetto dalla sua faccia.
Mio fratello capisce che, se rimanessi un minuto di più in quel posto, io sicuramente gli spaccherei la faccia, così mi trascina in camera mia e, finalmente, lascia la presa.
Mi metto seduta sul letto e abbasso lo sguardo, imbarazzata, mentre mi preparo al discorso paternale che, sicuramente, mi farà.
Lui, invece, rimane davanti alla porta, come se avesse paura che io scappi da qua e vada ad uccidere quel bastardo, che si trova di sotto.<<So che vuoi farmi la ramanzina, però fammela dopo, adesso ho bisogno di sfogarmi>>
<<Tranquilla, non ti voglio fare la ramanzina. Si meritava tutto quello che gli hai detto, ma non ti lascio sporcare le mani con il sangue di quel tizio, non ne vale la pena>> dice con una tutta la rabbia, che ha in corpo
Alzo lo sguardo e rimango allibita.
Non me l'aspettavo!
Sono felice, perché mi sento appoggiata da qualcuno.
Sento un calore dentro di me crescere. È l'amore per mio fratello. Lo adoro troppo!
Mi viene voglia di abbracciarlo e di piangere sul suo petto, ma mi trattengo, come sempre.<<Mi dispiace, avrei dovuto essere io a mettere a tacere quel verme>> dice dispiaciuto, facendo una smorfia
<<Tranquillo, quello che conta è che qualcuno lo faccia, no?>> dico sorridendogli, per tranquillizzarlo
<<Hai ragione>> dice un po' scettico
Forse, perché non vuole che lo faccia io, ma sa che ho ragione.
<<Era ora che qualcuno dicesse come stanno le cose. Sei in gamba, sorellina>> dice, facendomi l'occhiolino
Ci mettiamo entrambi a ridere.
<<Ora, posso andargli a spaccare la faccia?>>
Luca si mette davanti alla porta con le gambe e le braccia aperte, come il 4 di spade.
Se non fossi arrabbiata, molto probabilmente starei ridendo per la scena.
<<No, non ti farò passare. Anche io ho voglia di spaccargli la testa, ma non è ancora giunto il momento giusto, quando arriverà, ci penserò io a farlo>>
<<Mica vorrai prenderti tutto il divertimento, spero>> dico con un sorriso carico di adrenalina
<<Ovvio che no, quando vedo che non può più farti del male, ti lascio finirlo, tranquilla>>
Scoppiamo a ridere di nuovo, anche se sappiamo entrambi che è la verità.
<<A parte gli scherzi, davvero, sorellina, non fare cose affrettate. Non voglio che ti faccia del male. Lascia fare a me>> dice con uno sguardo preoccupatoÈ la prima volta che mi dice queste cose.
Sono molto felice. Mi viene voglia di piangere, ma mi trattengo.<<Andiamo mangiare qualcosa? Ci stai? Non so te, ma io ho fame>> dice, mettendo la mano sulla pancia
Pensa solo al cibo questo tizio!
Rido e lui mi guarda felice, come se fosse contento di vedermi così allegra e spensierata.
<<Spuntino di mezzanotte, eh?>> dico sorridendo
<<Si, anche se sono le 23>>
Ridiamo di nuovo.
<<E va bene>> lo assecondo
Devo ammettere che ho un certo languirono.Appena scendiamo le scale, sentiamo che i nostri genitori stanno litigando di nuovo.
<<Sei stata tu a metterla contro di me, vero?>> Dice infuriato
<<No. Ha solo detto quello che pensava>> Dice tranquilla, ma con uno sguardo truce
Mio padre sta per alzare le mani contro di lei, quando arriva mio fratello, che lo prende per il polso, mettendosi davanti alla mamma.
<<Non osare, Augusto. Qui nessuno ha messo contro nessuno. Viola ha solo detto la verità. Visto che sei tanto arrabbiato da riuscire ad alzare le mani contro mia madre, che ne dici di andare dalle tue amiche? Così forse trovi conforto" dice mio fratello con uno sguardo assassinoMio "padre" non ama essere chiamato per nome dai suoi famigliari e Luca lo sa.
Mio fratello accetta tutto, ma se qualcuno prova ad alzare le mani contro le sue donne (come ci chiama lui), allora è un uomo morto. Papà esce di casa, sbattendo la porta.
Ma tu guarda! Lui non paga niente in questa casa e pensa pure di sfasciarla di più?!
Giuro che se rompe qualcosa, gli faccio tirare fuori fino all'ultimo centesimo. Non gli permetterò di usare quelli di mia madre, per un qualcosa che ha rotto lui.
Se, invece di spenderli, per comprare le stronzate, li spendesse per la casa, sarebbe già un passo in avanti, anche se non gli basterebbe, per diventare il padre dell'anno.
Lui non lo sa, ma serve amore, per fare il padre ed è ciò che lui non mi ha mai dato.
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Ti ODIO ma ti AMO 1 [REVISIONE]
RomanceViola Smith ha 18 anni. Lei è una ragazza con un passato e un presente abbastanza difficili. Ha molti segreti. Si SCONTRERÀ con un ragazzo, Leonardo Collins: ha la stessa età di Viola. Lui è il solito puttaniere, che cambierà la sua vita. In meglio...