Capitolo 33

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Viola's pov

<<Visto che sei tu, nemmeno mi scuso>> dico, prendendolo in giro
<<Hey, mi stai offendendo>> dice, mettendo una mano al cuore in modo scherzoso
<<E chi ti ha detto, che non è quello che voglio fare?>>dico fiera di me
<<Stronza!>> dice cercando di fare una faccia offesa, senza riuscirci, si vede che sta cercando di nascondere un sorriso
Scoppio a ridere.
È troppo buffo!
Luke non riesce più a resistere e scoppia a ridere anche lui.

<<Come mai sei qua? Non abbiamo lezione oggi>> dice curioso
<<Si, ma ho bisogno di sfogarmi>> dico a denti stretti, ripensando a ciò che è successo prima
<<Sembri incazzata, perciò....duello?>> dice, sperando in una risposta positiva
Non è che sono arrabbiata, sono solo sopraffatta da tutto e un duello, effettivamente, è quello che mi aiuterebbe di più a sfogarmi in questo momento.

Non vi ho detto una cosa: Luke non fa mai domande, per questo con lui mi sento tranquilla, perché so che non devo rispondere a niente. Ed è per questo che siamo diventati molto amici.

<<Ci sto!>> dico con l'adrenalina, che sta cominciando a scorrere nelle mie vene, facendo aumentare il battito mio cuore
Non c'è sensazione più bella!

Mentre andiamo verso il ring, io mi metto i guanti e, appena gli siamo davanti, entriamo.
Si, lo so, non abbiamo fatto il riscaldamento, ma ora come ora non mi interessa affatto.
Luke mi sferra un pugno sulla faccia, ma io alzo un braccio, per farmi da scudo e spostargli il braccio.

È la prima volta che comincia lui, forse anche lui, come me, ha bisogno di sfogarsi.

Facendo così gli ho fatto lasciare il corpo scoperto e, quindi, vado all'attacco sulla pancia. Lui si porta le mani su di essa e comincia ad indietreggiare, per il dolore.
Appena si riprende, si riavvicina a me e, facendomi credere che avrebbe colpito il viso, colpisce la pancia, che avevo lasciato scoperta.
Merda, una trappola! Mi dimentico sempre che lui è bravo in questo: è uno stratega.
Sorrido.
È bello avere un'avversario, che ti metta in difficoltà.
Se vuole la guerra, è quello che otterrà!

Abbasso la guardia e noto che sta per darmi un altro pugno alla pancia, così mi scanso, avvicinandomi a lui e gli do un pugno sulla faccia, facendogli uscire il sangue dal naso.

Continua a ridere, come d'altronde sto facendo io.

Carico un altro pugno, da sferragli di nuovo in faccia, ma lui mi scansa il braccio e mi da un pugno sullo stomaco.
Sarà dura da vincere.

Carico un altro pugno e glie lo sferro allo stomaco, colpendolo. Lo afferro per le spalle e lo avvicino al ginocchio. Si mette le mani sullo stomaco. Mi avvicino per finirlo, carico un pugno, che dovrebbe andare dritto nello stomaco, ma lui, con un ghigno, si scansa e mi da un pugno sulla faccia, facendomi uscire il sangue dal labbro.
Mi mancava sentire il sapore metallico del sangue, era da un bel po' che nessuno riusciva a toccarmi.
L'ho detto: questo scontro sarà duro da vincere.
Sorrido.

Gli sferro un pugno in faccia, con tutta la velocità che ho in corpo, non lo vede, perciò riesco a colpirlo. Ne approfitto per dargli un altro pugno sullo stomaco, che va dritto a segno. Alzo una gamba, che dovrebbe puntare alla faccia, ma lui la ferma, facendo la guardia con un braccio, poi sferra con l'altra mano un pugno, che mi dovrebbe prendere la pancia, ma che io lo fermo prontamente.
Faccio un ghigno.
Era da tanto che non mi divertivo così.

Sferro un pugno in piena faccia, che lui ferma facendo la guardia con tutte e due le mani.
Sapevo che si sarebbe comportato in questo modo.
Sferro un pugno allo stomaco e, quando lui si porta le mani alla pancia, gli ferro un pugno alla faccia.
La mia era una strategia, che è andata a buon fine, per fortuna!

Si accascia a terra e non si alza.

Ho vinto! Mi metto seduta al centro del ring, per riprendere fiato, mentre lui rimane sdraiato.

Ho il cuore che batte a mille, l'adrenalina nel corpo, che è una droga per me e sono senza fiato.
Aaaah! Mi sento così bene.

<<È stata una bella battaglia>> diciamo in coro
Ci mettiamo a ridere.
<<Sei migliorato molto nell'ultimo periodo, sono contenta>> dico orgogliosa di lui
<<Anche tu>> dice orgoglioso di me, ma anche di se stesso, visto che è lui il mio allenatore da quando sono qua
È la prima volta che qualcuno è orgoglioso di me.
Non so spiegare come mi faccia sentire, però è una bella sensazione ed io ne sono molto felice.
Ora mi sento molto meglio, anzi mi sento anche spensierata, come se non avessi dei problemi da risolvere, come mi sono sentita al Mc, prima di quel messaggio...
Sospiro, mi alzo e Luke fa lo stesso, per poi metterci seduti sulle panchine in legno, che contornano i muri blu della palestra.

<<A quanto pare non solo l'unica che si doveva sfogare oggi, eh?>> dico, prendendolo in giro
<<Già>> dice, guardando davanti a sé, come se non prestasse veramente attenzione a ciò che sto dicendo
Anch'io ero così prima...
<<Se la rabbia ti fa questo effetto, allora spero che tu sia sempre arrabbiato>> dico ironica, cercando di farlo sorridere
Luke, infatti, scoppia a ridere ed io con lui.
<<Vuoi raccontare?>> dico calma, cercando di fargli capire che può contare su di me e che, se non vuole parlarmene, non fa niente

Io sono l'unica a sapere tutto il passato di Luke, mentre lui sa qualcosa di me, più di Leonardo sicuro.

Ci sono state delle volte, in cui sono venuta a piangere qui dentro e lui è stata l'unica persona a consolarmi.
Non ce la faceva più a vedermi in quello stato, perciò mi ha obbligata a raccontargli tutto e devo dire che mi ha aiutato molto confidarmi con qualcuno. Da quel momento ha sempre cercato di aiutarmi, senza fare domande, aspettando in silenzio che sia io a parlargliene.
Gli sono davvero grata, lui mi ha aiutata e mi è stato sempre vicino. Senza di lui, questo posto non sarebbe tanto importante per me.

Un giorno, però, anche Luke arrivò in palestra molto arrabbiato, così gli chiesi di raccontarmi ciò che fosse successo e lui lo fece. Mi raccontò che abitava da solo e che stava avendo dei problemi nel pagare l'affitto. Non poteva chiedere aiuto ai suoi, per non so quale motivo, così cercò una soluzione da solo, finendo nei guai con dei tipi poco raccomandabili. Tutt'ora quei tizi gli stanno appresso. Io ho provato ad aiutarlo, ma lui ha rifiutato, dicendomi "non voglio mettere nei guai anche te", non sapendo che io lo sono già per dei miei motivi e quindi, un problema in più o uno in meno, non fanno differenza ormai.
Mi si stringe il cuore a pensare a questo. Io vorrei che lui fosse felice, se lo merita.

In quel periodo io e lui ci siamo fatti una promessa: in caso di bisogno, lui può venire a stare a casa mia ed io posso contare sempre su di lui.
Mi dispiace non poter far di più.
Gli voglio molto bene, lui c'è sempre stato per me e spero che anche io ci sia sempre stata per lui.
"Forse dovresti cominciare a capire davvero di chi fidarti o meno".
Non riesco a togliermi dalla testa queste parole.

Ti ODIO ma ti AMO 1 [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora