Capitolo 40

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Viola's pov

Questo è bacio pieno di desiderio, lo stesso che abbiamo represso in queste settimane per via del nostro orgoglio. Questo bacio parla da sé, sta dicendo tutte le cose che non ci siamo detti in questi giorni.
Leonardo mi chiede il permesso per approfondire, battendo la sua lingua sul mio labbro inferiore, così schiudo le labbra e gemo.
Le nostre lingue si cercano ed è come se ballassero un ballo tutto loro, solo per noi.
Mi mancavano un sacco le sue labbra, mi mancava sentire il suo corpo stretto al mio, la sua colonia e il sapore di menta, mi mancava lui.
Ci stacchiamo per prendere fiato.

<<Ti amo, piccola>> ripete, come se volesse farmelo dire fino a che non mi stanco
Quanto mi mancava questo soprannome, detto da lui, solo ed unicamente per me?
<<Anch'io>> dico ridendo, per nascondere l'imbarazzo
Alla fine l'ho capito anch'io. Tutte quelle sensazioni, tutto il dolore, che provo vengono dall'amore che ho sempre provato per lui e ora lo so.
Sono follemente innamorata di Leonardo Collins.
Il mio cuore ancora batte veloce, mentre l'aria è piena di adrenalina, di desiderio e il mio corpo va ancora in fiamme.
Riprenditi, Viola, dai.

<<Chi erano quei due ragazzi?>> dice, posando la sua fronte sulla mia
<<Te lo dirò, ma prima, ti va se andiamo al nostro posto?>> dico fissando le sue labbra, con uno sguardo pieno di desiderio
Rivoglio le sue labbra sulle mie, rivoglio sentire il sapore di lui, ma voglio crearmi dei bei ricordi in un posto familiare, in un posto solo nostro.
<<Va bene>> dice con un sorriso dolce
Mi prende per mano e camminiamo verso la sua macchina.
Ci sarà molta strada da fare, ma non ha importanza: se sto con lui, mi va bene tutto.

Dopo una 10 di minuti, arriviamo al nostro posto e ci sediamo, come al solito, sullo scoglio.
Metto le braccia dietro al corpo, così da potermi reggere e lui fa lo stesso, mettendo, però, la sua mano sulla mia.
Su di noi cala il silenzio.
Lo so che lo fa per me, per darmi tutto il tempo di cui ho bisogno, ma ho così tanta paura.

<<Sai, Viola, le paure vanno affrontate, sempre e, se non ci riesci da sola, fatti aiutare. Io sarò sempre al tuo fianco e ti proteggerò, anche a costo della mia vita>> dice, guardandomi dentro gli occhi, come solo lui sa fare, cercando di darmi forza, riuscendoci
Ha ragione: le paure vanno affrontate. Rischierò di perderlo e che lui abbia paura di me, ma gli aprirò le porte del mio cuore, facendo del male a me stessa, forse, ma rendendo felice lui, dopotutto ha il diritto di conoscere ogni mio lato, anche quello più oscuro o questa storia non funzionerà mai.
<<Allora>> dico, facendo un sospiro
<<Luke, il ragazzo di stamattina è solo il mio allenatore di boxe, un mio carissimo amico, mi ha aiutato molto da quando mi sono trasferita in questa città, così, per sdebitarmi, gli ho promesso che, quando è nei guai, può venire a stare da me, dopotutto mia madre e mio fratello lo adorano. Gli voglio un mondo di bene, ma non c'è niente di più" dico con un sorriso dolce, ripensando a lui
<<Vivete insieme sul serio?!>> dice sorpreso
<<Si>> dico, non capendo la sua faccia sorpresa
<<Se prova a farti qualcosa, lo uccido>> dice distaccato
<<Geloso?>>dico con aria di sfida
<<Ovvio. Tu sei solo mia>> dice serio
<<E questo cos'è?>> dico ridendo
<<Si chiama marcare il territorio, piccola>> dice, facendomi l'occhiolino
<<Ma non sei un cane>> dico ridendo
<<No, ma tu mi appartieni e tutti lo devono sapere>> dice, guadando il panorama
Lo amo!
<<Ehm ok...torniamo all'argomento di prima>> dico, mascherando il mio imbarazzo con un colpo di tosse finto
<<L'altro che hai visto prima, invece, è un mio ex. Lui mi piaceva, è stato il mio primo ragazzo ed io lo amavo davvero tanto, così tanto che l'ho seguito ciecamente, non capendo, invece, che lui mi stava portando sulla strada sbagliata, facendomi allontanare da tutti i miei amici, come, ad esempio, Elisa. Avevo 16 anni, quando lui mi insegnò a sparare, ad aprire le macchine e le porte, facendomi diventare la più brava di tutti. Credevo che lo facesse per proteggermi, in caso di pericolo, invece mi stava allenando per farmi entrare nella sua gang di strada, dove, alla fine, sono stata ammessa e ho fatto amicizia con tutti. Erano tutti simpatici, sembravano dei tipi apposto, ma, come si dice, non si giudica un libro dalla copertina eh>> dico, ridendo in modo nervoso
<<Ad un tratto le cose cominciarono ad andare male e lui cominciò a picchiarmi, ogni volta che mi ritiravo da una missione oppure sbagliavo qualcosa, cominciò pure a stuprarmi. Un giorno, mi portò in campagna. Eravamo noi due da soli in mezzo ad un campo di grano. Provò a stuprarmi di nuovo, io avevo così paura che cercai con gli occhi un qualsiasi oggetto o persona che mi potesse aiutare, ma era un deserto, non c'era niente e nessuno. Ad un tratto, mi ricordai che nei jeans avevo una pistola. La portavo sempre con me in caso di emergenza, così la estrassi e gli sparai. Lo vidi lì per terra, fermo, ricoperto di sangue, sembrava morto, così andai verso di lui e lo alzai, sporcandomi le mani, mentre, con le lacrime agli occhi, gli chiesi scusa. Ero così scioccata che scappai via, senza vedere se effettivamente respirasse ancora o meno, ma ero convinta di no, fino ad ora...>> dico piangendo, ricordando ogni minima cosa
Lui si avvicina a me e mi stringe tra le sue braccia, riscaldando il mio corpo, facendomi sentire a casa, facendomi sentire accettata.
<<Shhh, va tutto bene, tranquilla>> dice, mentre le sue mani fanno su e giù sulla mia schiena
<<Lui due settimane fa spuntò fuori, dicendomi che un passante l'aveva trovato e aveva chiamato l'ambulanza. L'hanno salvato, mi ha perfino detto che i dottori gli hanno detto che, se non fosse passato nessuno, lui sarebbe morto. Ed io mi sento un mostro, perché ho sperato che lo fosse, perché ho maledetto quel passente>>
Non parlo più, le lacrime hanno preso il sopravvento, mentre la voce se ne è andata.
Ora sta a lui se rimanere o meno.
<<Tu non sei un mostro, Viola. Hai solo avuto paura e hai fatto ciò che pensavi che fosse giusto. Lui non è morto, quindi, forse Dio ti ha voluto dare un'altra possibilità, sfruttala e metti da parte il passato, lascia che i sensi di colpa vadano via. Perdonati, Viola, perché noi tutti l'abbiamo fatto>>
Quelle parole mi sciolsero. Si, forse non sono niente di che, ma sono quelle che ho sempre voluto sentire. Ho sempre voluto che qualcuno mi perdonasse, visto che io non riuscivo a farlo.
<<Come posso mettere da parte il passato? Ho ucciso la persona che amavo, Leonardo! Chi altro lo farebbe?>>
<<Tutte le persone che si sarebbero trovati in quella situazione, Viola. Avevi solo 16 anni e pensavi a scappare, non avevi scelta>>
Lo so che lo dice solo per farmi sentire meglio, ma è così bello sapere che mi capisce, che non mi vede come un mostro.
Mi sento così in pace che potrei morire, se già non lo sono.
Rimanemmo così per molto tempo, fino a che non mi tranquillizzai.
<<Che missioni erano?>> dice, mentre mi staccavo dall'abbraccio, ho bisogno di vederlo negli occhi, di capire se abbia paura di me o meno
<<Rubare del cibo; fare a botte con altre gang; uccidere qualche feccia della società, dietro pagamenti, ovviamente>> dico, mentre rimango stupita da ciò che vedo nei suoi occhi
Lui non ha paura di me, a lui dispiace per ciò che mi è successo, mi accetta e avrebbe voluto conoscermi prima per impedire che mi accadesse ciò.
Nessuno mi ha mai capita come lui.
<<E a chi davano fastidio?>> chiede perplesso
<<Tu non puoi neanche immaginare ciò che si nasconde nei piani alti. Al governo, persone come loro, sono d'intralcio, soprattutto se provavano a minacciarli>>
<<E tu li hai uccisi tutti?>> chiede con timore
Ha paura che, questi ricordi, mi possano ferire. Non ha paura per se stesso, ma per me.
Che sciocco!
<<Inizialmente si, pensavo che facevamo la cosa giusta, ma, quando ho cominciato a dubitare delle nostre azioni, ho cominciato a metterci i bastoni fra le ruote, finendo per farmi picchiare>> dico, mentre mi guardo le mani
Fosse non ci sarà il sangue lì sopra, in quel momento, ma di sicuro sono sporche di un qualcosa che non pulirò mai, neanche lavandomi con la candeggina.
Sento la guancia bruciarmi, così mi giro e noto che Leonardo ha messo una mano su di essa, mentre con l'altra ha preso una delle mie, come se volesse coprire le mie colpe, come se volesse prenderle e farle sue.
In quel momento il mio corpo comincia a bruciarmi, poiché è a contatto con la fiamma più forte di tutte: l'amore.
<<Baciami>> dico con un filo di voce, mentre lui si avvicina, per poi fare ciò che gli ho chiesto
In questo bacio c'è rinchiuso tutto: gratitudine e amore.
Dopo poco, forse troppo, si stacca, per poi guardarmi negli occhi con tutto l'amore possibile, cosa che mi fa sciogliere.
<<Ti amo>>
Abbasso gli occhi per l'imbarazzo.
È la prima volta che lo dico io per prima e, sapere che dietro a queste due semplici parole, c'è un enorme sentimento, mi fa sentire a disagio, anche perché so che non basteranno per fargli capire ciò che sento veramente.
<<Anch'io>>
Sorride ed io faccio lo stesso.
Si allontana e ritorna al suo posto.

Dopo non so quanto tempo in silenzio, riprende il discorso.
<<Hai avuto un processo dopo che l'hai quasi ucciso?>> chiede, mentre guarda il panorama
<<No, quando i genitori di Alex, ai quali non frega niente del proprio figlio, infatti non si erano nemmeno accorti che non tornasse a casa già da giorni, si vergognarono così tanto dell'accaduto che cercarono di mettere a tacere tutto, riuscendoci. Per loro era più importante l'immagine>> dico, mentre distolgo lo sguardo, puntandolo sul mare sotto di noi
<<Era per questo che lo amavo, sentivo che in qualche modo fossimo simili, che lui mi comprendeva e che mi amava per quella che sono>> dico con un sorriso nostalgico
Erano belli quei tempi, dopotutto loro mi avevano dato una casa, quando io non ne avevo.
<<Capisco>>
<<Però ora ho conosciuto te e ho capito che mi sono sempre sbagliata. Sei tu l'unico che mi capisce fino in fondo, sei l'unico di cui io sia follemente innamorata>> dico girandomi, per guardalo negli occhi, mentre lui fa lo stesso, rimanendo sorpreso dalle mie parole
<<Vale lo stesso per me. Prima di conoscere te ero convinto che l'amore non esistesse per tutti ed io facevo parte di quest'ultimi, ero convinto che nessuno mi amasse e che l'amore fosse solo una fiaba, come quelle che ti raccontano da piccoli, che fosse solo una stronzata, ma poi mi sono follemente innamorato di te, Viola Smith>> dice, avvicinandosi nuovamente, per poi finire il discorso con un bacio
Leonardo è la fine del mondo e l'inizio del paradiso.
Ad un tratto, mi prende per i fianchi e mi fa mettere a cavalcioni su di lui e, con il sorriso sulle labbra, comincia a baciarmi di nuovo, facendomi sentire una sensazione a me sconosciuta sotto il ventre.
Questo è un il bacio più passionale che io abbia mai dato in tutta la mia vita.
Sento le farfalle nello stomaco, mentre il mio cuore ha cominciato a battere più veloce e il mio corpo a bruciare.

Ricorderò per sempre questo momento, con il tramonto sul mare, come sfondo; con gli uccelli che cinguettano una canzone melodiosa solo per noi; con la spiaggia che diventa color cremisi, per via dei raggi del sole; con le conchiglie che si illuminano, come se fossero pietre preziose.

Sembra una favola!

SPAZIO AUTRICE:

STIAMO ARRIVANDO ALLA FINE DELLA STORIA. SONO CONTENTA CHE L'AVETE LETTA.
VI AMO!
MI DISPIACE UN MONDO CHE QUESTA AVVENTURA STIA PER TERMINARE.
GRAZIE PER CHI È RIMASTO DALL'INIZIO E PER CHI MI HA AIUTATO.
A PRESTO😘

Ti ODIO ma ti AMO 1 [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora