Capitolo 20

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Viola's pov

I suoi occhi si abbassano a guardare le mie labbra e, istintivamente le mordo, facendo aumentare il suo desiderio, lo noto nel suo sguardo, mentre io comincio a guardargli le sue.
Sono così piccole, sottili e calde.
Mi stanno chiamando, lo sento.
Mi schiarisco la voce.
<<Cosa...vuoi fare?>> dico balbettando, guardandolo negli occhi
<<Dobbiamo ancora finire di parlare. Non pensare di scappare, piccola>> dice, ritornando a guardarmi negli occhi
Divento rossa.
<<E....si, insomma...c'era bisogno di fare così?>>
<<Si, perché così so che non scapperai, piccola>> dice con un ghigno
Non uno di quelli cattivi, ma uno di quelli che assaporano il momento, che si divertono.
Ed io mi perdo in esso.
Sono proprio fottuta!
<<Ehm...ok, però potresti allontanarti un po'? Non respiro>>
Stacca il suo corpo dal mio, ma non si muove di un millimetro.
Beh, è sempre meglio di niente.
<<Devo lavare i piatti>>
<<Lo facciamo dopo, ti aiuto, ma ora parliamo>>
<<Ok>>
<<Mi devi una risposta>>
Ora che ho la certezza di quello provo non c'è dubbio su cosa devo fare: stargli lontana.
Prendo coraggio e dico: <<Non voglio che tu mi stia vicino>> dico, guardando dappertutto tranne che i suoi occhi
<<Non ci provare, piccola. Dimmelo guardandomi negli occhi>>
Faccio come dice e vacillo.
Io non voglio allontanarmi da lui, voglio stargli vicino, voglio parlargli, sentire sempre la sua voce, vederlo, mentre mi guarda, baciarlo e toccarlo...
Notando la mia esitazione, sorride.
<<Sai che non riuscirai a starmi lontana, Viola>>
Ghigna.
<<Ne sei troppo sicuro>>
Lo odio.
Quando si comporta così, quando è così sicuro di sé, mi da fastidio, anche se ha ragione.
<<Ne sono sicuro, perché è lo stesso che provo io>>
Il mio cuore perde un battito.
Che cosa ha detto?!
<<Fidati, Leo, ciò che provo io è diverso da ciò che provi tu>> dico, facendo un sospiro
Io ti amo, mentre per te, tutto questo, è solo un gioco.
Nei suoi occhi passa una scintilla di dolore.
Ho solo detto la verità e quello triste è lui?! Dovrebbe essere il contrario.
<<Va bene>> dice, facendo un sospiro
Si allontana da me, facendomi respirare ed esce dalla cucina.
Mi scendono delle lacrime, che non riesco a fermare.
Sento un dolore lancinante al petto, come se fosse stato strappato a metà da una lama.
Mi giro verso il lavandino e comincio a singhiozzare silenziosamente.
Appena mi riprendo, continuo a lavare i piatti e, appena finisco, vado da lui in sala.
Sta guardando la televisione, anche se il suo sguardo è perso, come se stesse pensando ad altro.
Mi schiarisco la voce, per attirare la sua attenzione.

<<Beh, io vado, buonanotte Leonardo>>
Non ricevendo risposta, me ne vado, fino a quando non sento afferrarmi il polso.
<<Rimani ancora un po', ti prego>>
Decido di rimanere.
Sarà il nostro addio silenzioso ed io ho tutta l'intenzione di godermelo fino alla fine.
Mi metto seduta accanto a lui.
Lo guardo bene e noto che si è cambiato. Adesso indossa una maglietta a maniche corte nere; un paio di pantaloni della tuta grigi corti, che fasciano alla perfezione le sue gambe toniche.
Effettivamente in questa casa fa caldo.
Il nostro silenzio, viene interrotto dal rumore della televisione, che si spegne.
Leonardo fa un sospiro.
Se deve essere un addio, almeno voglio scoprire qualcosa di più su di lui.
<<Da quanto tempo giochi a calcio?>>
Lui mi guarda sorpreso, ma capisce cosa voglio fare, perciò mi asseconda, senza lamentarsi.
<<Da quando avevo 6 anni>>
<<Wow!>> dico stupita
<<E tu? Da quanto tempo fai boxe?>>
<<Io ho sempre giocato con mio fratello a menarci, quando eravamo più piccoli.
Ovviamente non ci andavamo pesanti, era solo per scherzo, per gioco, ma grazie a lui ho imparato molte cose sulla boxe, dovevo solo migliorare sulla forza.
Poi, l'anno scorso, mi sono trasferita in questa città e ho deciso di cominciare ad allenarmi sul serio, per migliorarmi. Volevo solo essere abbastanza forte per difendermi in caso di necessità, infatti il mio scopo era praticarlo per poco tempo, solo il tempo di diventare forte nella difesa, ma ho scoperto che questo sport mi aiuta a rilassarmi, quando sono arrabbiata o stressata e devo dire che mi piace, perciò da quel momento ho continuato a praticarlo>> dico, nascondendo delle cose
<<E così sei diventata la più forte della palestra>> dice ridendo

C'è qualcosa che Elisa non gli ha raccontato?!

<<Beh, sono gli altri a dirlo, ma io non mi sento tale>> dico imbarazzata
Non ho mai creduto a questa cosa, ma ormai tutti la pensano così.

Abbiamo di nuovo creato quella bolla, che ci separa da tutti.
Siamo normali, felici ed è così che voglio ricordarci.
Mi mancherà tutto questo.
Chissà se anche lui lo sente...
Scuoto la testa.
È impossibile!
Su, forza, Viola, torniamo alla realtà: lui non prova lo stesso, fattene una ragione.
Sospiro: la mia coscienza ha ragione.
Ok, ora basta.

<<Sei bravo a calcio?>>
<<Si, sono il più bravo>> dice fiero di sé
<<Sei troppo convinto>> dico ridendo
<<Hey, guarda che è vero>> dice ridendo
<<Si, si, immagino>>
Mi piace provocarlo e vedere come cambia espressione, grazie a me, solo a me.
<<Meriti una punizione>> dice con un ghigno malizioso
<<Dai, non te la prendere, stavo scherzando>> dico, facendo finta di asciugare le lacrime, come se fossi davvero dispiaciuta
<<Troppo tardi>>
Si sta avvicinando pericolosamente.
Ho il cuore che batte velocissimo.

Cosa vuole fare?!?

Ti ODIO ma ti AMO 1 [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora