Capitolo 39

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Viola's pov

<<Finalmente!>>
<<Sei fortunato che sono uscita con te, perciò rompi meno le palle e dimmi cosa cazzo vuoi>> dico acida, guardandolo dritto negli occhi
Questa volta non scapperò, affronterò i miei demoni, anche se sarò da sola...
<<Calma, calma, abbassa gli artigli. Andiamo in un posto più tranquillo>> dice con un ghigno
<<Non vengo da nessuna parte con te>>
<<Prendete quel nanerottolo la giù e menatelo fino alla morte>> dice indicando Leonardo, mentre guarda i suoi scagnozzi, che si trovano dietro alle sue spalle
Li riconosco tutti...
Mi si ferma il cuore e il respiro.
<<Va bene, ti seguo>> dico sconfitta
<<Brava, tesoro>> dice, avvicinando la sua mano alla mia guancia
<<Non chiamarmi così>> sbotto, togliendola con forza dal mio viso
Mi fa schifo essere toccata da lui.
<<Io ti chiamo come voglio>> dice alzando la voce
L'ho fatto arrabbiare.
Paura, troppa, ecco cosa provo ora.
Mi guardo intorno e noto che stiamo dando spettacolo, così prendo la sua mano e lo trascino verso la sua macchina, dove entriamo.
Mette in moto, senza allacciare la cintura e parte, lasciandoci alle spalle tutti quei curiosi che, mano a mano che ci allontaniamo, diventano sempre più piccoli.
<<Almeno posso sapere dove stiamo andando? Oppure devo chiedere il permesso?" dico fredda, guardando fuori dal finestrino
Voglio ricordarmi la strada, così, se dovessi scappare, non mi perderei, almeno spero.
<<Stiamo andando in un posto che ti piacerà sicuro>> dice ed io posso immaginare il ghigno, che sicuramente ha sul volto
Ho paura!
L'ultima volta non è andata bene...

Dopo mezz'ora, ci fermiamo e scendiamo. Mi guardo intorno più volte, come se fossi pazza, ma la verità è che non riconosco questo posto, credo di non esserci mai stata e questa cosa mi fa ancora più paura.
Da questa prospettiva vedo solo delle rocce, che contornano il mare e i sassi che ricoprono la strada.
Il mio cuore batte veloce, mentre il respiro comincia a mancarmi.
Non voglio che Alex mi veda così, perciò cerco di calmarmi, anche se il mio cuore si rifiuta di andare più piano.
<<Vieni, tesoro>> dice allungandomi la mano, che io rifiuto
<<Ce la faccio anche da sola, ma grazie>> dico fredda
<<Seguimi>>
Non so se sia una buona idea, ma non posso fare altro. Mi sta salendo l'ansia.
Sospiro, mentre lo seguo. Pochi passi dopo, arriviamo in un posto tutto illuminato da luci fluorescenti. Sono dei negozzi vicino al molo, che si sono abbelliti con le luci di Natale, anche se manca un mese.
È tutto così bello!

<<Sapevo che ti sarebbe piaciuto>> dice con un sorriso dolce
<<Perché mi hai portata qui?>> dico piatta, mentre mi metto seduta sulla padana bianca, che porta al faro con le gambe a penzoloni
Il mare è calmo, come se mi volesse dire che devo esserlo pure io, mentre in cielo ci sono poche nuvole, che viaggiano, come vorrei fare io.
Lo ammetto, è un bel posto e mi piace stare qui, anche se sono con lui.
<<Perché devo parlarti. Voglio che torniamo insieme, Viola. Cancellerò ciò che mi hai fatto e ti farò rientrare nella nostra gang, perciò non devi preoccuparti di niente. Accetta, dai, tanto non hai niente da perdere, no?>> dice serio, mentre si mette seduto accanto a me
Sta scherzando, spero?!?
Scoppio a ridere: l'unica reazione che merita questa proposta.

Leonardo's pov

Non sono riuscito a trattenermi e li ho seguiti.
Ora loro sono sul molo, mentre io sono in macchina a guardarli da lontano.
Purtroppo non posso sentire ciò che si dicono, ma non posso avvicinarmi.
Viola sembra felice di vedere questo posto, credo che le piaccia.
Sono contento, ma allo stesso tempo mi fa male, perché significa che lei si trova bene con lui.
Forse li devo lasciare da soli e devo essere felice per loro, anche se non ci riesco.
Poco dopo che si mettono seduti sulla padana, Viola si gira verso quel ragazzo e scoppia a ridere.

Ti ODIO ma ti AMO 1 [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora