Capitolo 8

2.1K 69 13
                                    

Leonardo's pov

Mia madre ha appena finito di dirmi la notizia e mi ha chiesto se potevo andare dai vicini a portargli un dolce, fatto da lei, per salutarli e ringraziarli, perciò prendo il dolce già incartato, che si trova sul tavolo ed esco di casa.

Chissà chi è la figlia dell'amica di mia madre? Spero che non sia una di quelle a cui sono entrato nelle mutande, perché mi metterebbe abbastanza nei guai.
Vabbè, è inutile fasciarsi la testa adesso. Prima vediamo chi è e se fosse una di quelle, che mi sono portato a letto, troverò una soluzione, come sempre.
Arrivo davanti casa dei vicini e suono il campanello.
Apre una ragazza, che è vestita con i pantaloni di una tuta grigi, una maglietta che le arriva fino al ginocchio (penso che non sia la sua) e uno chignon spettinato.
Si allarga un sorriso sulla mia faccia, appena riconosco chi sia, senza accorgermene.
È sempre bella, ma vestita così lo è ancora di più.
Me la immagino con una mia maglietta addosso al posto di quella che ha adesso.

Sarebbe bellissima!

Immaginarla vestita in quel modo mi ha fatto eccitare ed ora il mio amico lì sotto si fa sentire.

Con nessuna mi sono eccitato così tanto solamente, per averla immaginata con una mia maglietta addosso.

Cosa sta succedendo ai miei ormoni?!?

Sento che Viola sta facendo lo stesso, mi sta guardando dalla testa ai piedi, come se volesse imprimersi la mia immagine nella sua mente e questa cosa mi eccita ancora di più.

Cazzo!

Avevo detto che faceva bene a stare lontana da me e guarda un po' che succede, ritorniamo sempre al punto di partenza.
Sembra che il destino ci abbia riservato un brutto scherzo...

Inizialmente Viola è allibita, ma si riprende subito.

<<E tu, che ci fai qui?>> dice fredda

Ma lei è sempre così con tutti o sono io ad essere un caso particolare?!
Chissà cosa nasconde dietro a questa corazza. Devo ammettere che mi piacerebbe conoscerla di più.
Oddio! Ma cosa sto dicendo?!
Scuoto la testa, ritornando alla normalità.

<<Sarò il tuo autista dal prossimo mese, perciò, che ne dici di trattarmi in modo più educato?>> dico con un ghigno
Si, la sto sfidando, ma non posso farci niente. Mi piacciono le sue risposte, il modo in cui riesce a tenermi testa.
Viola spalanca la bocca.
<<Quindi....tu sei...oddio! No. Tu sei il figlio dell'amica di mia madre>> dice, puntandomi un dito contro, ancora sorpresa

È troppo buffa!

Mi viene voglia di ridere, ma cerco di trattenermi, mordendomi l'interno della guancia.

<<Ma brava, allora sei intelligente a volte>> dico, sempre con quel ghigno sulle labbra
<<A differenza tua, io lo sono sempre>>
Aia! Questa ha fatto male.
<<Non mi conosci, baby, non puoi esserne così sicura>>
<<Forse non conosco te, ma di sicuro conosco le persone come te>>
Fa una smorfia.
Non capisco. Cosa intendeva dire?
Il rumore delle urla, mi riporta alla realtà.
Sono due voci profonde, perciò appartengono sicuramente ai suoi genitori.
La guardo negli occhi e noto una scintilla di imbarazzo.
Forse non voleva che scoprissi ciò o forse sa, che ora ho scoperto qualcosa di nuovo su di lei, che ho scalfito un po' quel muro, che lei eregge ogni giorno.
<<Che intendevi dire prima?>>
Faccio finta di niente, perché voglio che sia lei a parlarmene, non voglio forzarla.
Viola mi guarda sorpresa, ma con una scintilla di gratitudine negli occhi.
Credeva che le facessi delle domande, che la obbligassi a parlare di un qualcosa, che lei nasconde gelosamente, ne sono sicuro.
Beh, si vede che non mi conosce. Io non lo farei mai, perché sono il primo a sapere come ci si sente ad essere forzati a raccontare un qualcosa, di cui non vogliamo parlare.
<<So cosa pensate voi persone "famose", voi che credete di essere sopra a tutti, solo perché siete i più popolari della scuola, solo perché tutte le ragazze cadono ai vostri piedi.
Il problema è che la vita non è così facile come pensate, non tutto vi verrà concesso solo perché siete carini.
Il fatto che voi prendiate la vita così alla leggera, mi manda in bestia>>
Vedo la rabbia nel suo sguardo.
Colpito e affondato.
Sa usare bene la sua lingua affilata, non c'è niente da dire su questo.
<<Non pensare che sia così facile come credi. Non pensare che noi non lo sappiamo, anzi, tutto il contrario, noi lo sappiamo eccome, però vogliamo un pezzo di felicità, vogliamo essere notati, almeno da qualcuno>>
La rabbia ha preso così tanto possesso di me, che non mi accorgo di ciò che dico.

Cazzo!

Abbasso lo sguardo, appena noto quello sorpreso di Viola, che mi si incatena addosso.

<<Ma non è più bello essere notati da una persona in particolare? Quella per cui faresti di tutto, quella che è tutto il tuo mondo? Non è meglio essere amati da una persona, che ne vale più di tutte quelle, che si trovano a scuola?
Io credo che sia più importante fare sul serio con una sola persona, che andare con tutte quelle della scuola e non essere amato da nessuno, perché dovete ammetterlo, se non fosse per il vostro faccino o per il vostro fisico, voi, non avreste intorno nessuno e questo non è amore.
Dopotutto, non ti senti importante e notato, solo quando ti senti amato?>>
Rialzo subito lo sguardo su di lei, notando un sorriso sincero sulle sue labbra, così piene.
L'occhio mi cade su di esse.
È come se mi stessero chiamando e sento che ogni particella del mio corpo risponde ad esso.
Noto, con la coda dell'occhio, che anche lei mi sta fissando le labbra e, istintivamente, se le morde, non sapendo che quel gesto, mi fa venire ancora più fame, che mi eccita ancora di più.

Mi devo fermare, ora!

Faccio un gemito strozzato.
Sono frustrato!

<<Hai ragione, ma non è facile come credi.
Dopotutto la ragazza giusta non la trovi dietro l'angolo>> dico, guardando dappertutto, tranne che lei o finirò per combinare un casino davvero questa volta
<<Beh, ma se voi neanche la cercate è normale che non la trovate. Forse ce l'avete davanti agli occhi e nemmeno ve ne accorgete>>
Con la coda dell'occhio, noto che alza le spalle, come se quello che avesse detto fosse ovvio.
Però, effettivamente, ha ragione. Non ci avevo mai pensato.
<<Hai ragione, di nuovo>> dico sorridendo
<<Lo so>> dice, portandosi i capelli dietro, con fare teatrale
Scoppio a ridere e, poco dopo, lei fa lo stesso.

Noi abbiamo creato una bolla, che ci separa dal resto del mondo.
Non so come sia successo, ma una cosa la so: non voglio che finisca, non voglio andarmene.

Mi fermo e la guardo, mentre ride.
Noto ogni particolare di lei, come ad esempio che si copre la bocca, per non mostrare il suo sorriso, oppure che si piega a metà, con le mani sulla pancia, quando ride troppo.

Lei è così fantastica....

Spazio autrice:Spero che vi sia piaciuto il capitolo😊Leonardo sta forse cominciando a capire di essere innamorato di Viola? A presto😘

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Spazio autrice:
Spero che vi sia piaciuto il capitolo😊
Leonardo sta forse cominciando a capire di essere innamorato di Viola?
A presto😘

Ti ODIO ma ti AMO 1 [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora