CAPITOLO 44

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<<Si, amore, sto arrivando>> dico alzando gli occhi al cielo, mentre Elisa e Riccardo sghignazzano sotto voce

<<Non alzare gli occhi al cielo con me, piccola>>

Ma come ha fatto?

<<E tu smettila di assillarmi! Se ti dico che sto arrivando, significa che lo sto facendo, dammi il tempo>>

Sbuffo.

<<Dai, piccola, non trattarmi così. Sono nervoso per la partita e voglio che tu sia qui, per ricaricarmi. Puoi biasimarmi?>>

Avvampo.

Sta per caso dicendo che la mia presenza lo fa stare meglio e gli da energia?

Oh mio dio. Credo di star per svenire.

Sento le risate farsi sempre più rumorose.

<<E state zitti voi due!>> urlo ai diretti interessati

<<Scusaci, ma siete così divertenti>> dicono tra una risata e un'altra

Alzo gli occhi al cielo.

<<Forza, capitano, abbiamo bisogno di te. Penserai dopo a fare il fidanzato felice>> dice in modo duro una voce che non riconosco dall'altro lato del telefono

<<Si, si, arrivo>>

Lo sento sbuffare.

<<Ora devo andare, amore, ma muoviti>>

<<Si, tranquillo, sono quasi arrivata>>

A volte questo ragazzo riesce a farmi perdere la pazienza.

<<Ok, mandami un messaggio, appena arrivi>>

<<Ok, ciao>>

<<Ciao, amore>>

Chiudo la chiamata e sospiro, per calmarmi.

È da quando sono uscita di casa che stiamo al telefono a dirci le stesse cose.

<<Non lo sopporto>>

<<Il sorriso che avevi mentre parlavate dice il contrario>> dice Elisa

<<Non avevo nessun sorriso!>>

Avvampo, di nuovo.

<<E ora sei rossa>> dice Riccardo, ridendo

<<Non è vero, uffa!>> dico, mentre gonfio le guance, come i bambini

Elisa e Riccardo scoppiano a ridere ed io non li sopporto, perché si prendono gioco di me.

<<Guardate, siamo arrivati!>> urlo euforica

Oggi ci sarà una partita scolastica, per vincere un campionato, che si svolge ogni anno tra le diverse scuole.

Mi guardo intorno e vedo molte persone sugli spalti, che parlano tra di loro, mentre indossano cappotti pesanti, guanti, sciarpe e cappello. Alcuni hanno perfino sulle guance il colore della squadra che tifano e sento del calore provenire da loro, come se i loro sentimenti mi raggiungessero. Noto anche che ci sono pochi posti ancora liberi e che il campo è perfetto, ma vuoto, segno che tutti sono ancora negli spogliatoi.

Non riconosco nessuno tra gli spettatori, quindi, per la prima volta, sono molto felice della decisione che ho preso. Portarmi dietro Riccardo ed Elisa mi aiuterà non solo a non annoiarmi, visto che a me il calcio non piace per niente, ma anche a non sentirmi fuori posto e sola.

Ti ODIO ma ti AMO 1 [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora