Capitolo 29

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Viola's pov

Finita la festa, nella quale ho ballato fino a farmi male ai piedi, torno a casa con tutti i regali sulle mani.
Per fortuna, la maggior parte sono libri.
Li amo!

Oddio! Però sono davvero troppi! Speriamo che riuscirò a non farli cadere.

Ormai sono andati tutti a casa, l'unica, che sta girando per le strade della città a notte fonda, sono io ovviamente.
Leonardo non mi voleva lasciare andare da sola, però io ho insistito perché tornasse a casa, dopotutto io dovevo ancora sistemare la sala, perciò non sapevo fino a quanto sarei rimasta e non mi andava che lui rimanesse sveglio fino a tardi solo per me.
Finalmente, dopo non so quanto tempo, arrivo davanti alla porta di casa, la apro e Camilla, come al solito, mi salta addosso, cominciando a leccarmi dappertutto.
<<Dai, giù bella, adesso no eh, la mamma è davvero stanca, falla andare a riposare>>
Detto questo, lei comincia a correre verso le scale.
Sicuramente mi starà aspettando davanti alla porta di camera mia, per entrare e dormire con me.
Sorrido.
Vado in bagno, mi strucco e mi metto il pigiama.
Mi guardo allo specchio e finalmente lo vedo, vedo il mio sorriso e i miei occhi pieni di emozioni.
Sono tornata ad essere quella di prima, sono tornata a provare a qualcosa, sono tornata a sorridere e questo lo devo a Leonardo...
Vado in camera mia e, come avevo previsto, davanti alla porta, si trova Camilla, che, appena mi vede, scodinzola felice.
Sorrido di nuovo.
È troppo tenera!
L'accarezzo per un po', per poi aprire la porta e dirigermi verso il letto, dove mi infilo una volta raggiunto.
Poco dopo, mi raggiunge la mia adora palla di pelo, che si mette in fondo alle gambe, come se volesse proteggermi, tutta rannicchiata.

DRIIIIIINNN DRIIIINNN

Alzo la mano e cerco a tentoni il mio telefono. Appena lo trovo, ci schiaccio sopra la mano con tutta la forza che ho in corpo.
La sveglia si spegne.
Ho troppo sonno, per preoccuparmi di guardare se il telefono è ancora salvo.
Ebbene, si, oggi devo andare a scuola.
Dopo la fantastica serata di ieri, durata fino all'una, per non contare il tempo che ci ho messo a sistemare, devo andare a scuola.
L'unica cosa positiva è che oggi è venerdì: l'ultimo giorno di scuola della settimana.
Mi alzo, pensando che tanto potrò dormire nel pomeriggio, guardo il telefono, lo accendo e noto che, per fortuna, è salvo.
Ma, appena si illumina lo schermo, mi ritrovo dei messaggi da un numero sconosciuto.
Mi sale l'ansia, che fa svanire del tutto il mio sonno.
Il cuore comincia a battermi veloce e il respiro comincia a mancarmi.
Non può essere lui.
Li apro con il cuore in gola e leggo:

"Piccola, sei tornata a casa? Tutto bene?"
"Mi rispondi per favore"
"Sei ancora alla sala? Devo venire da te?"
"Sono tornato alla sala, ma tu non c'eri, così sono venuto a casa tua e ti ho vista: stavi dormendo. Eri così carina!"
"Ti amo, piccola. Buonanotte"
"Ah! Per quanto mi costi fatica dirlo, non lasciare mai più la finestra aperta, potrebbero entrare i ladri!"
"Ora vado, ci vediamo domani, baby"

Sorrido.
Come si è capito, è Leonardo.
Non mi faccio nemmeno la domanda su come ha avuto il mio numero, perché so già la risposta: Elisa.
Alzo gli occhi al cielo.
È sempre la solita!
E, parlando del diavolo, noto che ci sono anche dei suoi messaggi, in cui mi chiede se sono tornata a casa e se sto bene.
Rispondo ad entrambi e poi mi dirigo in bagno, dove faccio la doccia.
Rivoli d'acqua scorrono sul mio corpo, fino a raggiungere il pavimento. L'acqua calda mi aiuta a rilassarmi, così tanto che comincio a pensare e i ricordi vengono da sé, come una luce abbaiante che mi acceca.
Mi guardo le mani con terrore, ripensando al sangue che c'era sopra 3 anni fa. Comincio a tremare e ad averci freddo, anche se l'acqua continua a scorrermi addosso, mentre il respiro si fa sempre più accelerato.
Dannazione!
Credo che questo sia un attacco di panico.
Era da tanto che non ne avevo uno.
Comincio a battere i pugni contro le piastrelle, che si trovano davanti a me, con forza, come se volessi spaccare il muro, ma la verità è che voglio distruggere ogni ricordo.
Sfinita e dolorante, mi arrendo, mettendomi seduta sotto il getto d'acqua calda con la testa appoggiata sul freddo delle mattonelle. Mette le mani intorno alle gambe, che ho portato vicino al mio petto.
Sto cercando di farmi scudo, sto cercando di non far cadere di nuovo i pezzi del mio cuore.
Quando il respiro torna normale, mi alzo, chiudo l'acqua con forza ed esco dal bagno, dopo essermi messa l'accappatoio, per poi dirigermi verso la mia stanza, dove mi vesto con un maglioncino celeste largo e un paio di jeans chiari. Per indossare le mie adorate puma nere, mi metto seduta sul letto, ma, una volta finito, ricomincio ad immergermi di nuovo nel mio mondo.
Si, sto scappando, dai ricordi, dal mio passato, da tutto ciò che mi fa soffrire.
Sospiro.
Vorrei poter premere il tasto "canc", come sul computer e eliminare tutto.
Lo so, non è un atteggiamento da persona matura, ma non mi importa niente. Voglio solo poter essere felice una volta nella mia vita, non chiedo tanto.
A questi pensieri mi viene in mente Leonardo e a ciò che è successo ieri.
Spontaneamente porto le mani sulle labbra e comincio a sfiorarle, facendomi ricordare il nostro bacio.
Non riesco ancora a crederci.
Leonardo ora è davvero il mio fidanzato.
Oddio! È così bello dire questa frase!

Ti ODIO ma ti AMO 1 [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora