Capitolo 36

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Viola's pov

DRIIINNNNN DRIIINNNNN

Odio la sveglia!

La prendo e la butto a terra, per farla tacere.
Spero che si sia rotta.
Da quando me l'hanno regalata, la uso al posto del telefono, ma è più frustrante di quanto pensassi.

Mi alzo in modo lento e vado in bagno, dove mi faccio la doccia. Appena finisco, mi metto l'asciugamano intorno al corpo e ritorno in camera, dove mi vesto con un paio di jeans neri; una maglietta leggera  a maniche lunghe, rossa, un po' scollata e le mie adorate puma nere.
Appena sono pronta, scendo in cucina, dove sul tavolo, in un rialzo per i dolci, ci sono dei cornetti al cioccolato bianco, i miei preferiti.
Adoro mia madre!
Ne afferro uno in modo veloce, come se avessi paura che me lo rubino.

<<Buongiorno anche a te, figliola>> dice ridendo, dietro il lavandino, che si trova davanti al mio posto del tavolo
Sta lavando i piatti e, sicuramente, con la coda dell'occhio mi ha vista.
<<Oh! Scusami. Buongiorno, mamma>> dico, avvicinandomi, per poi darle un bacio sulla guancia
<<Oggi, Leonardo, non ti verrà a prendere, perciò ti accompagnerò io>>
Spalanco gli occhi, mentre il mio cuore perde un battito.
<<Cosaaaa?!? E perché?>>
<<Ma come? Sei tu che stai sempre con lui, mica io, perciò dovresti saperlo meglio di me>>
Ora che ci penso, è da ieri che non lo sento, non mi ha nemmeno cercata ed io mi sono dimenticata di chiamarlo.
Che pessima coppia che siamo...
<<Hai ragione, ma non mi ha detto niente>> dico delusa
Forse perché non gli ho dato nemmeno il tempo.
Quando lo incontrerò a scuola, gli parlerò, ce lo dobbiamo.

Appena finisco il cornetto, mi dirigo verso il parcheggio insieme a mia madre, che si trova dopo una piccola salitina, che si trova davanti la porta di ingresso. Quando arriviamo davanti alla macchina, saliamo e lei, dopo essersi assicurata che io mi sia messa la cintura, come se fossi ancora una bambina, mette in moto.
Roteo gli occhi al cielo.
Deve smetterla di trattarmi come se fossi ancora piccola. Dannazione, ho 19 anni, mica 5!

Guardo fuori dal finestrino, ma non vedo niente, perché la mia mente è altrove.
Senza accorgermene, sono davanti a scuola e, solo quando mia madre cerca di risvegliarmi, lo noto.

<<Tutto ok, tesoro?>>
<<Si, mamma, scusa. Ho dormito poco stanotte, perciò sono ancora mezza addormentata>> dico ridendo, ma di vero non c'è niente
Lei sa che soffro spesso di insonnia, perciò ci casca. Mi fa cenno con la testa che va bene, mentre io scendo in modo frettoloso.
Non posso rimanere per troppo tempo con lei o finirà per capire la verità.
Lei ha questo dono ed io vorrei tanto toglierglielo in momenti come questi.
Sto cercando di proteggerla, da me stessa e dal mio passato.
È stata lei quella che visto più lati di me in quel periodo: depressione e tristezza comandavano il mio corpo.
Passavo dall'urlarle contro a non parlarle. Non le mangiavo niente e rimanevo sempre chiusa in camera al buio, perché era mia amica, dopotutto anche la mia anima era di quel colore.
Era molto preoccupata per me, voleva pure mandarmi dallo psicologo e, per proteggermi, Elisa, che era stata chiamata da mio fratello, mi ha aiutata, facendomi uscire da quello stato e tranquillizzando mia madre, che ha deciso, per mia grande fortuna, di trasferisci.
Mi ricordo ancora i suoi occhi: erano sempre sul punto di scoppiare a piangere, mentre lì, nel mezzo al marrone della sua pupilla, c'era una scintilla di preoccupazione, che mi faceva sentire una merda.
Era stanca, dopotutto lavorava e, quando tornava a casa, doveva combattere con me.
Mi chiedo ancora come abbia fatto a non esplodere. Al suo posto, molto probabilmente, avrei cacciato mia figlia di casa, eppure lei non l'ha fatto, anzi è rimasta accanto a me, sempre, costantemente.
Non voglio ritrovarmi di nuovo in quella situazione, per questo non le ho detto del suo ritorno.
Sospiro e, dopo aver sistemato lo zaino su una spalla, mi incammino in modo lento verso l'entrata, dove vedo Elisa e Riki.

<<Buongiorno a tutti>>
<<Buongiorno>> rispondono in coro ancora un po' assonati
<<Che ci fai qui, Riki?>>
<<Sono venuto, perché devo dirti una cosa>>
<<Dimmi>>
Mi ha messo un po' d'ansia, mentre il cuore comincia a battere più veloce.
Se non parla subito morirò qua, ne sono certa.
<<Ieri, mi ha scritto Alex>>
Davanti a quel nome sbianco, mentre il cuore, che prima andava veloce, ora non batte più.
Come iniziare una mattina di merda.
<<Che ti ha scritto?>>
<<Ehm...ecco...vedi..lui mi ha scritto che vuole vederti>> dice tutto d'un fiato, balbettando
<<Cosaaaaa?!?>> dico allibita con un tono di voce, forse, troppo alto
<<Perché non l'ha scritto direttamente a me? Tanto è tutto ieri che mi manda dei messaggi>>
<<Te l'ha inviato, ma tu non gli hai risposto, così l'ha inviato anche a me. Sapeva che te l'avrei riferito>>

É vero, ora che ci penso, ieri ho spento il telefono.
Mi ero rotta di sentirlo squillare ogni due secondi, per via dei messaggi di quello stronzo.

Che bastardo! Ha sfruttato, Riccardo.

<<Ieri ho spento il telefono, per questo non gli ho risposto>> dico, sbattendo il palmo della mano sulla fronte
Però, aspetta, come fa Alex ad avere il suo numero? Non capisco.
<<Hey, ma->>
<<Via io vado a casa, devo cominciare a fare le valige. Ciao, bellezze>> dice, interrompendomi, per poi darci un bacio sulla guancia e scomparire in mezzo alla folla
Aspetta, cos'è appena successo?!
"Forse dovresti capire davvero di chi fidarti o meno".
Ed eccole di nuovo, quelle famose parole.
E se lui mi avesse tradita?
Aaaah! Il cervello, mi sta scoppiando!

<<Andiamo, è suonata la campanella>> dice, ad un tratto, Elisa, risvegliandomi dai miei pensieri
<<Davvero? Quando?>> dico allibita
Non l'ho sentita!
<<Da un pezzo, dormigliona>> dice ridendo

Ci incamminiamo verso l'aula in silenzio.
Ho bisogno di parlare con Riccardo.
Fuori dalla classe, con la coda dell'occhio, vedo Leonardo, così decido di avvicinarmi per salutarlo, ma lui gira i tacchi ed entra in aula.
Cosa?!? Ma che gli prende?

Entro in classe, arrabbiata, sbattendo i piedi.
Mi avvicino al posto di Leonardo, per parlargli, ma lui si alza e si mette a parlare con dei suoi amici.
Cosa?
Per tutto il giorno è successa la stessa e identica cosa, come se fossimo in un loop: io che provo a parlargli e lui che scappa.
Si può sapere che gli prende?

Stanca da tutto ciò, decido di scrivergli un messaggio, così tiro fuori, dalla tasca posteriore dei jeans, il cellulare e, appena lo accendo, mi ritrovo 10 messaggi da parte di Alex, 2 messaggi da parte di Riki e 2 da parte di Elisa, ma nessun messaggio da parte di lui.

Vado sul contatto di Leonardo e gli scrivo il messaggio:

"Amore, possiamo parlare"

Poso il telefono nella tasca, senza leggere le altre notifiche ed esco da scuola, ma, appena apro la porta, vedo Leonardo parlare con Samanta e non sembra nemmeno infastidito.
E lì, in quel preciso istante, per la prima volta ho sentito qualcosa andare in frantumi.

Credere che lui fosse diverso, che stupida che sono stata!

Rido.

Come mi è saltato in mente?

Sento pizzicarmi gli occhi, segno che le lacrime stanno per scendere, così comincio a correre verso casa.
Appena arrivo, prendo il telefono e, mentre salgo le scale per andare al piano di sopra, vado sulla chat di Leonardo, dove scopro che ha letto, ma non ha risposto.

Stronzo! Almeno dimmelo che mi vuoi lasciare. Bastardo! Vaffanculo!

Entro in camera mia, come una furia, chiudo la porta e mi appoggio su di essa, scivolando per terra.
Mi prendo le ginocchia tra le gambe e comincio a piangere, come non facevo ormai da troppo tempo.
Pensavo che la mattinata non potesse essere peggio di come era iniziata, ma, a quanto pare, mi sbagliavo.

Dopo ore a piangere, mi interrompo e non perché ho finito, ma perché non ho più le lacrime.

Sai che ti dico? Facesse ciò che vuole, non mi interessa più.

Dopo aver detto questa enorme stronzata, mi addormento sul freddo pavimento, distrutta, sfinita da una giornata che non sembrava più finire.

Ti ODIO ma ti AMO 1 [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora