Capitolo 4

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Elisa's pov

La scuola ormai sta finendo, manca solo un'ora, e più passa il tempo, più vedo il viso di Viola farsi sempre più triste. Anzi, no, non è il viso, perché lei non mostra segni di debolezza. Mai. È il suo sguardo, più il tempo passa, e più diventa cupo, scuro, mangiato dall'oscurità e dalla voglia di non stare più in questo mondo, almeno per qualche ora.
<<Che cosa c'è che non va?>>
Spero che non sia per via di quel nuovo ragazzo. L'ho notato; quel ragazzo ha uno strano potere su di lei. Riesce a farla arrabbiare come nessuno. Ho una brutta sensazione verso di lui, preferirei che lei gli stesse lontano. Però l'ho notato, quando nessuno li vede, i loro sguardi si incontrano di soppiatto, di nascosto, un po' come la storia di Romeo e Giulietta. E poi si incendiano, di un fuoco puro, mai visto prima. Sono sicura che non se ne siano ancora accorti, ma quella fiamma è pericolosa, è l'inizio di qualcosa che non finirà bene, ne sono sicura. Viola non ha bisogno di un altro sentimento puro, ma macchiato allo stesso tempo. Non ha bisogno di un passato simile al suo. Non ha bisogno di rivivere ciò che ha già vissuto una volta.
Io voglio proteggerla, come non ho potuto fare in passato.
Ricordando ciò, mi sale il senso di colpa. Viola ha sempre mandato via, però lo so che è anche, anzi no, sopratutto colpa mia. Non ho capito ciò che stava passando, non ho prestato attenzione ai dettagli, ai particolari, ai suoi silenzi e alle sue parole. L'ho abbandonata senza neanche accorgermene, l'ho ferita quando la sua voce urlava aiuto più di qualsiasi altra opera d'arte esistente.
<<Stavo solo pensando che tra un'ora dovrò tornare a casa>>
Giro di scatto la testa verso di lei e noto che sta evitando il mio sguardo, ma io ne sono sicura, l'ho vista, ho visto la scintilla di tristezza nei suoi bellissimi occhi smeraldo, prima che scappasse da me.
Mi si spezza il cuore a vederla così.
So benissimo che lei non ha mai voluto venire qua con l'intera famiglia, come so benissimo che da dopo l'incidente si è spezzata di più rispetto a prima.
Lei non ha bisogno di un altro peso, ulteriore a quello che già possiede. Ed io lo so che lei si sforza sempre e non fa mai cenno di nulla. È come se si fosse abituata a stare in questo limbo, a non lamentarsi, a pensare che sia "normale", a non provare sentimenti e a non chiedere aiuto.
<<Ti va se ci fermiamo a pranzo fuori e poi mi accompagni a fare shopping? Devo comprare un paio di cose>> mento
Mi sono ripromessa che questa volta ci sarei sempre stata per lei ed io ho tutta l'intenzione di mantenerla.
Anche se lei non lo capisce, anche se pensa che sia quella la normalità, anche se lei si è abituata, io so per certo che le farà bene allontanarsi per un po'.
Se mi sta mostrando la sua tristezza per la sua situazione, sono sicurissima che è perché in questo momento sta toccando il fondo. So che in quei momenti il mondo le crolla addosso, perché capisce che la sua famiglia non è normale come in realtà pensa. E vuole scappare da questo ed io, in quei momenti, sarò pronta a liberarla dalla sua prigionia.
Vedo Viola guardarmi con gratitudine.
Non riesco a crederci! Lei mi sta guardando!
È un grande passo in avanti.
Io vorrei così tanto poterla rapire e portarla a casa mia, dalle tutto l'amore di cui ha bisogno, senza neanche rendersene conto.
Penso che abbia capito che lo sto facendo solo per lei.
Non ho mai capito come fa, però riesce sempre a capire quando mento. Le cose sono due: o sono io che non sono brava a mentire oppure lei mi conosce, come le sue tasche.
Forse di più la seconda, dopotutto le nostre madri sono amiche dal liceo e stavano sempre insieme, sopratutto quando erano incinte. Proprio per questo si potrebbe dire che io e Viola ci conosciamo da quando stavamo dentro alla pancia.
<<Va bene>>
Mi abbraccia ed io ricambio.
Quante cose vorrei dirti Viola, quante cose vorrei farti capire con questo abbraccio.
<<Avvisiamo subito i nostri genitori allora>> dico sorridendole, mentre prendo il telefono dalla tasca posteriore dei jeans
<<Si, hai ragione>> mi sorride
È così bella quando sorride, le si formano sempre due fossette ai lati delle guance. Mi si scalda sempre il cuore. Vorrei che lei sorridesse sempre in questa maniera. Ne ha passate tante ed è giunto il momento che lei torni finalmente a vivere.
La risposta da parte dei miei genitori non tarda ad arrivare e per fortuna è positiva, mentre quella di Viola non è ancora arrivata.
Quando ci stavamo ormai per abbattere e rimandare tutto, arriva la risposta positiva anche da parte di sua madre.
Evvai! Che il nostro pomeriggio di sole ragazze abbia inizio!

Ti ODIO ma ti AMO 1 [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora