CAPITOLO 33 - Il mio posto

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Samael sentì i suoi piedi immergersi nella sabbia riscaldata dal sole.

Le onde del mare producevano un suono orecchiabile e rilassante. Un vento fresco accarezzava la sua pelle.

"Dove sono?", si chiese.

"Sei nel mio posto segreto".

Una voce rispose in lontananza. Era molto familiare.

"Chi parla?", continuò Sam, guardandosi intorno.

"Girati", rispose quella voce.

Samael si voltò. Lilith lo guardava, sorridendo. Il giovane era incredulo.

- Lili...ma...

- Non dire nulla.

La ragazza chiuse gli occhi, alzando il viso al sole, mentre si lasciava abbracciare dalla brezza marina, che le faceva ondeggiare i capelli.

Sam era confuso e stupito.

Non parlava. Si limitava a guardarla.

Poi lei ruppe il silenzio.

- E' strano, Sam...

- Cosa?

- Che tu sia nel mio posto segreto. Non l'ho mai fatto vedere a nessuno.

- Come ci siamo finiti?

- Con la mente. Stiamo sognando.

La ragazza lo guardò, sorridendo. Sembrava sicura di ciò che stava accadendo.

- Quando non so dove andare vengo qui. Mi addormento e mi rifugio in questo posto. Ma come hai fatto a trovarmi?

- Io...non lo so...

- Non fa niente. L'importante è che ora tu sia qui.

- Lili...io...insomma...volevo dirti che...

La ragazza gli posò due dita sulle labbra. Sorrise.

- Non dirmi niente, non qui... Questo è il mio piccolo angolo di paradiso. Solo felicità e armonia.

Abbracciò Sam, che rimase immobile. Lui voleva parlarle. Voleva dirle tutto ciò che sentiva. Prima che accadesse quello che doveva accadere. Quella poteva essere la sua ultima occasione, prima della resa dei conti con il nemico.

Ma non riuscì più a dire nulla. Sentiva solo il battito del cuore di Lili.

Sentiva solo le sue fragili dita accarezzargli i capelli.

Sam la avvolse con le sue braccia forti in un abbraccio caldo e rassicurante.

La teneva stretta, con la tremenda paura di perderla. Non voleva lasciarla andare mai più.

"E' questo ciò che ho sempre desiderato", sussurrò Lilith.

Sam le stampò un bacio sulla fronte.

"Te lo meriti tutto", bisbigliò lui, stringendola a sé.

- Vorrei finire nei tuoi sogni più spesso, Lili...

- Puoi venire quando vuoi...

- Ma preferirei che i tuoi sogni fossero realtà...

- Dobbiamo saperci accontentare, Sam. Godiamoci questo momento.

Samael chiuse gli occhi. Immerse il suo viso nei capelli di lei.

Lilith portò le sue labbra all'orecchio di lui. "Prendimi", sussurrò, ridendo.

"Prenderti?", chiese Sam.

Non fece neanche in tempo a finire la domanda che vide Lili fare uno scatto e cominciare a correre.

"Non ce la fai a tenere il passo?!", gridava lei, con tono di sfida.

Samael rise. "Non sai in cosa ti stai cacciando, fanciulla... Nessuno osa sfidarmi nella corsa!", rispose.

Iniziò a rincorrere Lilith per la spiaggia.

I due ridevano come mai avevano riso in vita loro.

- Ti prendo!

- Non ci conterei tanto!

- Aspetta e vediamo chi ha ragione! Scappa, scappa!

Sam raggiunse Lili. Stava quasi per prenderla. La ragazza non si arrendeva.

Lui la afferrò e i due caddero sulla sabbia, uno sull'altra.

I loro sguardi si incrociarono.

Si fissavano. Immobili.

Sam la teneva stretta.

Le loro labbra si avvicinavano. E si avvicinavano ancora.

Stavano per toccarsi, quando un'onda avvolse i due ragazzi che, bagnati fradici, scoppiarono a ridere.

"Hai un'alga sulla fronte!", ridacchiò Sam.

Lili si toccò la fronte. "Dove?", chiese.

"Scherzo!", continuò lui, ridendo ancor di più.

La giovane sorrise.

- E tu hai un granchio in testa!

- Certo...credi che ci caschi?!

- No...davvero...hai un granchio in testa! Ha delle chele enormi!

Sam si accorse che la faccia di Lilith era sconvolta, mentre indicava col dito la sua testa.

Il giovane iniziò a toccarsi il capo, scuotendo i capelli.

"Dove?! Dove!? Via! Via! C'è ancora?", diceva.

Lili rideva a crepapelle.

Sam storse il naso. "Non c'è nessun granchio, vero?".

La ragazza stava morendo dal ridere. "Ci sei cascato! Avresti dovuto vedere la tua faccia! Eri terrorizzato! Ah ah ah!".

Lui la strinse tra le braccia. "Sei una burlona...", ridacchiò.

- Sam...

- Dimmi.

Lilith portò lo sguardo al cielo.

- Quante pecore vedi lassù?

Samael osservò le nuvole.

- Mmm...io vedo tre pecore...anzi, quattro...e una capra... Aspetta...c'è anche una mucca!

- Dove le vedi la capra e la mucca?

Lili rise. Sam indicò due nuvole.

- Quella è la capra...vedi? Non ha il manto come quello delle nuvole-pecore. E quella è la mucca...vedi? Ha il campanaccio al collo.

- Magari sono due pecore...una tosata e l'altra con un campanaccio...

Samael scattò in piedi. Iniziò a parlare gesticolando e ridendo, con accento francese.

- Signorina! Ma come le viene in mente che una pecora imiti una mucca!? E come può pensare che non esistano nuvole a forma di capra!? Lei è esageratamente fissata con le pecore! Le prenoto una seduta psichiatrica, così scopriamo il motivo della sua ossessione!

Lilith rideva a più non posso, rotolandosi sulla sabbia, mentre le onde si infrangevano sul suo corpo delicato.

Sam si sdraiò accanto a lei.

Lili lo guardò. "Ora chiudi gli occhi", sussurrò.

Lui lo fece. "E adesso?", chiese.

"Adesso senti il mare", continuò lei, prendendogli la mano.

Samael si abbandonò al suono delle onde, fino a non sentire più nulla.

Aprì gli occhi. Era sul letto di Lili. Nella sua camera. Strinse forte il cuscino di lei. La consapevolezza di aver abbandonato quel sogno lo straziava. Aveva dovuto nuovamente salutarla. Sperava di non doverle dire mai addio.

La sposa del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora