CAPITOLO 41 - Intrighi

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Sam tornò a casa.

Si stupì dello strano silenzio.

"Ragazzi... Lili... C'è nessuno?", chiese a voce alta.

Amon uscì lentamente dalla cucina. Aveva un'aria molto preoccupata.

Sam capì che c'era qualcosa che non andava.

Corse in cucina, senza dire nulla.

Vide la ragazza a terra.

"Lili!", gridò, disperato, inginocchiandosi accanto a lei.

"Non è Lilith...", rispose Caim.

Sam lo guardò, confuso.

- Ma che dici?!

- Nel suo corpo c'è Nithaiah...

- Ma come...?!

- Alastor.

- No!

Samael pose una mano sulla ferita della giovane, guarendola.

Il corpo di Lilith era salvo, e lo spirito di Nithaiah lo teneva in vita.

Sam perse il controllo.

Si alzò di scatto. "Cosa è successo?!", gridò.

"Alastor ha rubato l'anima di Lilith. Ha preso le tue sembianze e l'ha ingannata spingendola a suicidarsi...", rispose Dagon.

Samael scattò verso Dagon, prendendolo per il colletto della maglia.

"Come avete fatto a non accorgervi di nulla! Eravate in casa anche voi!", urlò.

"Lucifero...calmati...", continuò l'amico.

Sam era nero di rabbia. "Calmarmi?! Come posso calmarmi?!". Iniziò a prendere a calci la porta e a distruggere tutto ciò che si trovava davanti.

Intanto, all' Inferno, Alastor stava cercando una strega...

- Heith, ho un'altra richiesta da farti.

Una donna dall'aspetto invecchiato, vestita da sciamana e con una lunga treccia di capelli neri che le arrivava alle caviglie, si voltò verso la voce che la richiamava. Stringeva tra le mani un sacchetto rosso, che custodiva gelosamente. Era seduta in un angolo, nelle segrete infernali.

I suoi occhi si illuminarono nel buio.

- Alastor...non vuoi davvero arrenderti?

- Questa parola non esiste nel mio vocabolario, lo sai.

- Cosa vuoi, questa volta?

- Voglio che tu faccia due incantesimi per me e per una mia amichetta.

- E io cosa ci guadagno?

- Domanda inutile, visto che sai di essere costretta ad aiutarmi. Sai che in caso contrario dovresti subire le mie ire.

- Non mi fai più paura. Lucifero sa che sei qui?

- Dimentica Lucifero.

- L'ho tradito una volta. Non lo farò ancora.

- Lo farai.

Alastor prese Heith per un braccio, strappandole di mano il sacchetto rosso. La donna si opponeva.

- Non farei più il gradasso, se fossi in te. Ridammi il sacchetto.

- Altrimenti?

- Altrimenti ti farò assaggiare uno dei miei incantesimi migliori.

- I tuoi incantesimi non valgono un granché... Quello del portale è stato un fallimento...Lucifero lo ha disintegrato in un secondo.

- Certo, perché lui è il Diavolo. Tu no. Lui è il più forte tra i demoni. Tu no.

- Zitta, insulsa megera. Farai ciò che ti dico o sarà peggio per te. E come segno della tua fedeltà, terrò questo sacchetto che custodisci con tanta premura.

- Questa è l'ultima volta che lavoro per te, sappilo.

- Tranquilla, non mi servirai più in futuro. E cerca di non deludermi, stavolta.

- Tante chiacchiere, ma...cosa devo fare?

- Tra poco ti porterò una ragazza. Ho bisogno che tu ci faccia l'incantesimo della condivisione.

- L'incantesimo della condivisione?

- Esatto. E non solo. Devi manometterle i pensieri. Voglio che si invaghisca di me ed inizi ad odiare Lucifero.

- È tutto?

- Sì. Non fallire, e io ti risparmierò e ti restituirò il tuo sacchetto.

Alastor sparì, lasciando la donna da sola.

Poco dopo ricomparve, in compagnia dell'anima di Lilith.

"Fallo", disse, fissando Heith.

Lili si dimenava. Alastor la teneva bloccata.

La strega le mise le mani sulle tempie, per poi bisbigliare delle parole incomprensibili. Prese il controllo dei suoi pensieri. La giovane cadde in trance.

Poi la donna prese un ago appuntito, con cui incise un marchio dietro al polso di Alastor. Dopo di ché, fece la stessa cosa a Lilith. Per ultimo, unì i polsi dei due, facendo combaciare i marchi l'uno sull'altro, mentre sussurrava parole incomprensibili.

"Fatto", disse.

"Tutti e due gli incantesimi?", chiese Alastor.

"Sì", rispose Heith.

La strega soffiò sul viso di Lilith, che tornò pienamente cosciente.

La giovane si voltò verso Alastor.

"Tesoro!", gridò, abbracciando il demone, che ridacchiò soddisfatto.

"Uno funziona", disse lui. "Ora proviamo l'altro".

Heith lo fermò. "Non ora, altrimenti turberai la ragazza", spiegò.

"Voglio fidarmi di te, strega", continuò Alastor, per poi sparire con Lilith.

Sam non riusciva a calmarsi. Amon lo seguiva per la casa, mentre lui gridava, pieno di rabbia.

"Ora vado all'Inferno e lo anniento per sempre!", urlò.

"Signore, veniamo con lei", disse Amon.

"No. Devo vedermela da solo", rispose Sam, deciso.

Sparì.

La sposa del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora