CAPITOLO 44 - Browser

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Alastor accarezzava Lili sotto il mento, come si farebbe con un gatto.

"Ma lo sai che non sei poi tanto male, bambolina?", disse, divertito.

"Ora il tuo Sammy cadrà nella disperazione...e poi...quando si arrenderà al corso infausto degli eventi e realizzerà che non ti avrà mai più...mi cederà il suo trono...o magari mi concederà il piacere di ucciderlo...", ridacchiava.

"Sì! Uccidilo!", continuò Lilith.

Alastor la guardò. "Ed è riuscito anche a portarti a letto! Mi hai proprio lasciato senza parole, bambolina...", disse.

Lilith lo abbracciò. "Quello è il passato, venerabile Alastor. Ora sono completamente tua".

Sam non voleva darsi per vinto. Doveva esserci un'altra soluzione.

"Ci serve un'altra strega...", pensava ad alta voce.

"Lucifero...purtroppo all'Inferno non ci sono streghe all'altezza di Heith... Lei era la più potente. Dunque nessuna di loro sarebbe in grado di spezzare i suoi incantesimi. Inoltre, andare a caccia di streghe all'Inferno attirerebbe l'attenzione di Alastor, che può manovrarci come vuole visto che tiene Lilith in pugno...", spiegò Dagon.

Sam alzò le spalle. "Allora che si fa?", chiese.

"Cercheremo una strega qui sulla Terra", rispose Caim.

"Qui?!", chiese Samael, perplesso.

"Caim ha ragione. Dobbiamo provare", continuò Nithaiah.

"Proviamo", disse Sam, deciso. "Ma da dove cominciamo a cercare?".

Amon si fece avanti. "Google? Ho sentito che serve per cercare le cose...", propose, sorridendo.

Ci fu un minuto di silenzio.

Poi, Samael emise il suo decreto. "Buona idea", commentò.

"Però ci serve un computer...vero?", continuò Amon.

Sam sorrise. "Il computer di Lili!".

Corse su per le scale, seguito dai ragazzi.

Piombò in camera della giovane e accese il computer.

Comparve la scritta: "Password".

"E adesso?", chiese Sam.

"Bisogna inserire la password...", spiegò Nithaiah.

Gli altri la guardarono, increduli.

Nessuno di loro sapeva usare un computer, visto che negli ultimi secoli i demoni avevano passato il loro tempo nell'Inferno, ignorando il progresso tecnologico avvenuto sulla Terra.

Samael era capace solo di accenderlo, perché lo aveva visto fare una volta da un signore in un negozio di elettronica, durante una delle sue gite sulla Terra.

"Lo sai usare?", chiese Sam a Nithaiah.

"In effetti sì. Un po' di tempo fa proteggevo una ragazza appassionata di elettronica... Nel tempo libero faceva l'hacker. Così ho imparato i trucchi del mestiere", rispose lei.

"Benissimo! A te il comando!", disse Samael alla giovane, cedendole la sedia della scrivania.

Nithaiah si mise all'opera. Doveva accedere al desktop, ma non conosceva la password di Lilith. Dunque, doveva farlo in maniera alternativa. Questo era un lavoro per lei e le sue conoscenze da hacker.

Ci volle una mezz'ora. "Fatto!", disse, soddisfatta del suo lavoro. "Ora cerchiamo una strega su Google".

Digitò sul browser: "Strega Saint Louis".

Apparvero varie icone di scelta, ma molte non promettevano nulla di concreto. Nithaiah scese con il cursore del mouse.

Lesse qualcosa di interessante. Cliccò sull'icona.

Si aprì un sito. Uno sfondo blu notte occupava una scritta a carattere gotico.

LARA DARKER,

esperta nell'occulto e nella magia, sia bianca che nera.

Studiosa di astri e fenomeni paranormali.

Se volete saperne di più, venite a trovarmi nel mio negozio.

"Questo!", gridò Nithaiah, indicando lo schermo del computer.

"DARKER...perfetto...", commentò Dagon.

"Non c'è il suo indirizzo di casa?", chiese Sam.

La giovane scese in fondo alla pagina. "Sì, c'è", rispose.

Samael sorrise. "Allora andremo a trovarla a casa sua".

Sul sito internet c'era un numero di telefono.

Sam chiamò subito.

Rispose una voce femminile.

- Casa Darker. Con chi parlo?

- Salve. Lei è la signora Lara?

- Signorina. Nubile, 37 anni. Sì, sono io. Mi dica.

- Vorrei incontrarla, se possibile, per usufruire dei suoi servigi di strega...

- Strega?!

- Sì. Lei è una strega, no?

- Ha visitato il mio sito internet?

- Sì.

- C'è per caso scritto che sono una strega?!

- Ecco...no, ma...

- No. Appunto. Mi interesso di magia, ma non mi chiami strega.

- Va bene...

Sam si sentiva in difficoltà. La tipa aveva un carattere particolare.

- Comunque...sarebbe possibile incontrarci, Signorina Darker?

- Certo. Nel mio negozio. Aperto tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle dieci di mattina alle sei di sera. Quando vuole, mi trova lì.

- Non potremmo incontrarci a casa sua?

- E perché mai?!

- Ecco...ho una questione delicata da esporle...

- No.

- La prego.

- Non se ne parla.

- La questione potrebbe interessarle, e lei è l'unica che può aiutarmi.

Dall'altra parte del telefono, Sam sentì il silenzio. Poi, Lara sospirò.

- Va bene. Solo per questa volta. Il suo nome?

- Se non le dispiace vorrei rimanere anonimo...almeno per ora.

- Ok. Domani mattina a casa mia, alle sette in punto. L'indirizzo è sul mio sito. Ma sono sicura che lei questo già lo sa.

Sam stava per ringraziarla, quando sentì riattaccare il telefono.

Fece un sospiro di sollievo. "E' fatta!", esultò.

I suoi compagni applaudirono.

"Ragazzi...è meglio che non veniate con me...", disse Sam.

"Ma come?!", chiese Amon, deluso.

Samael gli diede una pacca sulla spalla. "Mi dispiace...ma meno siamo meglio è... Si tratta di una faccenda troppo delicata. Andrò da solo".

La sposa del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora