"Davvero...non riesco a capire...no...eppure...un peccato qui...un tradimento là...rancore...superbia... Ho tutto ciò che voglio, ma...perché allora mi sento come se...
Ma no! IO! Lucifero! Il Grande e Potente Lucifero! Impossibile! Ho deciso: tenterò qualche anima buona! Sedurrò qualche fanciulla onesta! Ma...non mi basta... C'è qualcosa che...mi manca... Eppure io sono il RE degli Inferi! Cosa può mancare ad un Re?!".
Satana guardò verso l'alto, con arroganza.
"Ma chi credi di ingannare?! Lo so che c'è di mezzo il tuo zampino, Grande Capo... E' colpa tua se ora mi sento così...vuoto".
Il Demonio fece uno scatto su se stesso.
"Bazzecole! Il Diavolo che si sente vuoto! È davvero un bello scherzo, 'Mr. E Luce Fu'! Grazie tante!". Lucifero si scompigliava freneticamente i capelli come se le sue dita fossero in preda ad un raptus. Camminava in circolo all'interno del suo salone infernale, sbuffando e farfugliando, quando una voce si espanse nell'aria.
"Le tue lamentele si sentono fin quassù, Lucifero". Parole non riconducibili ad alcun volto.
Satana sobbalzò. Non si aspettava di ricevere una risposta.
"Quale onore, Dio...". Subito gli scappò una risatina sarcastica. Finalmente le dita smisero di tormentare i capelli.
"Sempre sarcastico, vedo. È un buon segno, se si tratta di te".
Al Diavolo si illuminarono gli occhi di rabbia e il suo corpo vibrò in un tumulto interiore.
"Bando alle ciance! Dimmi cosa mi sta succedendo!", gridò.
"Ah, dimmelo tu. Qui sopra non si riesce a far nulla, con te che lì sotto urli e sbraiti a destra e a manca".
Lucifero si portò le mani sul viso, poi esplose in un boato. "Piantala con i tuoi giochetti psicologici da quattro soldi! Mi prendi anche in giro, ora?! Da quando Dio ha il senso dello humour?! Abbiamo un patto, tu ed io! Tu là, io qua; tu idolo degli innocenti, io giudice dei dannati. Ti ho concesso il lavoro più facile, lo sai! Perché non mi lasci in pace e non mi fai divertire nemmeno un po'?! Ora mi rovini anche l'umore!".
"Curioso che tu parli di umore, Angelo Caduto... Sembra quasi che si tratti di sentimenti. È questo il tuo problema? Provi dei sentimenti?".
Satana spalancò la bocca e sbarrò gli occhi. "Quella parola. Non osare mai più! Il Diavolo non prova sentimenti!".
"Noia?".
"Magari... Forse... Qualche volta...". Storse il naso.
"Cos'è la noia?".
"Ma che domande fai?". Satana ora era confuso e seccato.
"La noia, Lucifero, è un sentimento".
"Chiamalo come ti pare, ma non farmi lezioni".
"Parlavi di vuoto, prima...".
"Vuoto? Io? Quando mai? Hai sentito male". Deglutì. Ora gli veniva quasi difficile anche mentire.
"Suvvia, puoi ingannare tutti ma non me, lo sai. Ad ogni modo, vediamo di mettere le carte in tavola. Hai detto che ti manca qualcosa, ma non sai cosa. Credi di avere tutto quello che vuoi?". La voce di Dio era simile a quella di un altoparlante nascosto ma proveniva da ogni angolo, quasi come se non ci fosse alcun punto di propagazione del suono ma il suono si propagasse da ogni dove.
Lucifero si fermò per due secondi a pensare alla domanda del Creatore, poi concluse di poter dare una risposta in maniera scontata.
"Certo! Ho potere! Forza! Fascino! Cosa vorrebbe di più il Diavolo?! Magari la reggenza in Paradiso... ma ti dirò poi che tutte quelle alucce bianche e candide e le aureole sbrilluccicose non mi piacciono affatto... ragion per cui...".
"Allora sei a posto. Nulla che non vada. Bene, posso andare". La voce cessò all'improvviso, come in un coro zittito dal suo maestro.
Satana rimase impalato, quasi perso. Questa non se l'aspettava proprio...
"Aspetta". La voce gli uscì di bocca senza che lui potesse frenarla per orgoglio.
Nessuno rispose. "Ecco, è andata...", sbottò il Diavolo, sedendosi di peso sul suo trono con aria evidentemente delusa e rassegnata.
"Lucifero, Lucifero...". L'altoparlante celeste si riaccese.
Satana alzò gli occhi, con uno scatto illuminato da qualcosa che noi umani chiameremmo in un sol modo: speranza. "Dio...?".
"Facciamo a modo mio?".
Il Diavolo annuì, fin troppo disponibile nel collaborare.
"Dunque. Ammettiamo che ti manchi qualcosa".
Il Demonio storse il naso, poi si ricordò di dover far buon viso a cattivo gioco per arrivare al suo scopo. "Va bene", sillabò, con una fatica immensa e voce non convinta e sofferta.
"Guardati attorno. Cosa ti manca?", chiese Dio.
Lucifero si alzò dal trono e girò su se stesso per fare una panoramica con lo sguardo. "Nulla, mi pare", rispose, guardando qua e là.
"Eh no, così non ci siamo! Non avevamo detto che qualcosa ti manca?".
"Giusto, giusto". Lucifero buttò gli occhi al cielo, ormai spazientito e rassegnato.
"Qui", ribadì il Signore.
"Qui?". Aria titubante in risposta.
"Sì, qui, Lucifero! Qui! L'abbiamo già detto! Per tutti gli Apostoli!".
"Va bene, va bene...! Non facciamo che per causa mia per la prima volta Dio bestemmi! Calma!". Satana alzò le mani in segno di resa.
"Insomma, Lucifero, guardati attorno. Insomma, ad esempio, non so...solitamente tu...seduci fanciulle...".
"Sì. E allora?".
"Allora...ti piace?".
"Ovvio. Che domande. Altrimenti non lo farei".
"Ma, ti chiedo: tu lo fai sulla Terra, fuori di qui, vero?".
"Sì".
"Quindi...?".
"Ma quindi che...?".
"Per l'amor del Cielo, Lucifero! Sei per caso ottuso? Mi struggi, così! E va bene, mettiamola in un altro modo... C'e qualcosa che puoi avere sulla Terra, che però non hai all'Inferno?".
Ed ecco accendersi la lampadina. "Aspetta, una donna?". Il Diavolo spalancò gli occhi. Eureka.
"Alleluia!", esclamò Dio, in un lampo di sollievo.
"Mi serve una moglie", affermò Satana, come se ora fosse qualcosa di assolutamente scontato.
"E moglie avrai. Ma ascolta bene, Angelo Caduto, questa mia promessa. Io ti prometto una sposa, che sarà di tuo possesso alle mie condizioni e ai miei tempi. Una fanciulla nascerà con il tuo marchio e sarà destinata a diventare la tua sposa. Appena prima del compimento del suo ventunesimo compleanno, potrai andarla a prendere".
"Quando? Sembra una profezia...".
"Lo saprai. Lo capirai da te. Imparerai tutto da te".
"E così sia... Ah. Mi spiace dirlo, ma... grazie, Dio". Parole rarissime da far uscire dalla bocca di un demone, e per giunta il Demone per eccellenza.
"Mi ringrazierai a tempo debito, quando capirai che il dono che ti ho fatto è ben maggiore di quanto pensi".
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La sposa del Diavolo
FantasyLui è il Diavolo. Lei è umana. Lui la vuole. Lei gli è promessa.