L'orologio segnava le dieci di sera. Era ora di agire.
Sam e gli altri si diressero verso la cattedrale.
Ognuno era pronto a svolgere il suo compito.
Il primo a cominciare fu Amon.
Si sedette all'ingresso della cattedrale. Sapeva che Alastor avrebbe avvertito la sua presenza. E così fu.
- Amon, Amon...qual buon vento?
- Alastor. Mi fa piacere vederti. Come ti vanno le cose?
- Mai andate meglio...
- Mi fa piacere...
- Perché sei qui? Vuoi che ti disintegri all'istante o sei venuto a chiedere il mio perdono?
- Sono venuto a chiacchierare con un vecchio amico davanti alle porte di una chiesa.
- Il tuo sarcasmo da quattro soldi fa davvero pena e compassione.
Alastor avvolse la sua mano attorno al collo di Amon.
- Cosa pensi di fare?! Vuoi diventare un eroe?! Credi davvero di potermi ingannare?! Parla! Cosa sta tramando Lucifero?!
- N-nulla...
Amon era paralizzato. Sperava solo che i suoi compagni fossero riusciti ad entrare.
Dagon stava ancora tentando di aprire il portale, situato dietro la chiesa. Aveva visto farlo fare da Alastor e stava cercando di riprodurre i suoi gesti e pronunciare le stesse parole. Ma la magia nera non è uno scherzo...
- Lucifero, non riesco ad aprirlo!
- E adesso?!
- Dovremmo scoprire chi ha fatto l'incantesimo originale per poterlo sciogliere... Non penso sia stato Alastor...
- Non abbiamo tempo! Devi riuscirci!
- Non credo di farcela... Non sono abbastanza potente...mi spiace...
Sam era disperato.
- Caim, tu ce la faresti?
- No, Lucifero...
Una delle sensazioni più brutte che una persona possa provare è l'impotenza nei confronti del destino. Sentirsi come se gli eventi scorressero a loro piacimento e come se le nostre azioni fossero completamente inutili. In questi momenti, anche l'ultimo barlume di speranza si spegne, lasciando il posto al buio.
Tutto ciò stava accadendo a Sam.
Ma in alcuni momenti, quando ogni speranza sembra ormai perduta, quando la luce sembra ormai un miraggio, scopriamo una parte nuova di noi stessi.
O, come accadde a Sam, una parte già conosciuta.
Per due secondi, Sam tornò Satana. L'ira lo invase a tal punto da mettere da parte la sua umanità. Una forza immensa iniziò a scorrergli nelle vene. Non sentiva più quella forza da quando aveva conosciuto Lilith. Era invincibile. Era il Diavolo. Di nuovo.
Una nube di energia si sparse nell'aria. Bastò un grido per far saltare in mille pezzi il portale. Quella era la furia distruttiva di Satana.
Dagon e Caim assistevano a bocca aperta, increduli. Non riuscivano a rendersi conto di quello che stavano vedendo. Il loro Signore era tornato. Ed era più forte che mai. Indistruttibile.
Alastor non avrebbe avuto alcuna possibilità.
Sam cadde a terra. Si sentì come se fosse stato posseduto. Si era sentito un altro. Potente come prima. Potente come il Diavolo.
Si ricordò chi fosse. Si guardò le mani. Quelle erano le mani di un essere forte e spietato. Ma erano anche le mani di Sam.
Ma lui chi era? Satana o Sam? Doveva scegliere, o poteva essere entrambi?
Dagon e Caim videro svanire la forza di Satana con la stessa velocità con cui era tornata. Avrebbero voluto spiegazioni, ma non c'era tempo.
Il portale era aperto. Bisognava entrare.
Nel frattempo, Amon stava subendo le ire di Alastor. Si sarebbe fatto uccidere, pur di aiutare Lucifero.
- Devi dirmi cosa stanno tramando i tuoi amichetti...
- M-mai...
- Allora...ciao ciao, Amon...
Alastor stringeva la presa sul collo del demone, ormai esausto. Non era abbastanza potente per difendersi.
"C'è qualcosa che non so? Perché sei qui? Cosa...?!".
Alastor si bloccò. Aveva capito?
Amon temeva che avesse intuito il loro piano e gli diede un calcio allo stomaco, per distrarlo e guadagnare tempo. Il nemico andò su tutte le furie.
Intanto, Sam e Caim erano entrati, mentre Dagon stava di guardia. Vedevano solo una stanza molto ampia, in pietre marroni. Una flebile luce permetteva di orientarsi a fatica.
"Lili, Lili!".
Samael chiamava disperato la ragazza.
- S-Sam? Sam? Sei tu?
Una voce tremula echeggiò dal fondo della stanza.
- Sono io, piccola... Sta' tranquilla, vengo a prenderti.
Sam corse verso di lei.
Erano di nuovo insieme.
Lui le accarezzò il viso, per poi liberarle i polsi e le caviglie.
Lilith era esausta. Non si reggeva in piedi.
"Aggrappati al mio collo", disse Sam. La prese in braccio e si avviò verso l'uscita.
Quello che vide non fu piacevole.
Alastor teneva Amon per i capelli, piegato a terra e pieno di sangue e lividi ovunque. Dagon e Caim erano in un angolo, privi di sensi.
"Pensavi di potermi ingannare, vigliacco?! Non avevi il coraggio di sfidarmi apertamente, vero?! I tuoi scagnozzi sono dei buoni a nulla e cadono giù come foglie secche dal ramo di un albero", esclamò il nemico, gettando con violenza il povero Amon a terra.
Sam era disperato. Non sapeva cosa fare. Stringeva Lili tra le braccia, facendole scudo col suo corpo, per tentare di proteggerla.
Era la fine.
Ora solo Satana avrebbe potuto risolvere la situazione. Solo la sua potenza avrebbe potuto salvare Lilith. Ma in quel momento c'era solo Sam.
"Non avere paura, Lili", le sussurrò ad un orecchio, "farò di tutto per proteggerti".
Alastor avanzò.
- Ora, Sam caro, ti dirò cosa possiamo fare... Opzione numero uno...uccido la tua bella sposina... Opzione numero due...lascio andare lei e in cambio mi prendo il tuo trono... Opzione numero tre...ora non mi viene in mente, ma ascolto volentieri qualsiasi proposta...
- Smettila Alastor... Sei un buffone...
- E tu sei in trappola.
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La sposa del Diavolo
FantasiaLui è il Diavolo. Lei è umana. Lui la vuole. Lei gli è promessa.