2. Rain.

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2. Rain.

Sconvolto. Ecco come si sentiva Harry. Non poteva credere che avrebbe passato le prossime tre settimane con Louis. Sapeva già che gli avrebbe reso ogni istante impossibile e che avrebbe fatto qualsiasi cosa per metterlo in ridicolo. Harry aveva uno spettacolo teatrale da preparare e non poteva essere distratto da Louis Tomlinson: ora più che mai quel ragazzo doveva stare fuori dalla sua vita. Doveva riuscire a convincere il professore a non farlo restare lì, perché sarebbe stata la sua rovina. 

- Professore, posso parlarle un attimo? - se ne uscì Harry, mentre scendeva dal palco per raggiungere l'entrata. 

- Certo, Harry! - rispose lui. 

- Perché Louis Tomlinson sta qui? Voglio dire perché... -. 

- Starà per un po' in detenzione -. 

- E non può farla da un'altra parte? - quasi urlò. 

- Harry Styles, mi stupisce il tuo comportamento! -. 

- Mi scusi prof., ma... -. 

- Niente ma! Louis resterà qui. Ci vediamo tra dieci minuti – e, così dicendo, andò via, impedendo ad Harry di replicare. 

- Voglio diventare un bravo ragazzo e tu mi aiuterai a sembrarlo. Non vuoi deludere quel buffone di Hemmings, vero? - provocò Louis, dando una pacca sulla schiena di Harry. 

Il ragazzo strinse i pugni: avrebbe voluto dire tante cose, ma il più grande si stava già allontanando verso l'interno della sala, ridendo. Nessuno osò dire una parola: assistettero a quella scena in silenzio. Temevano che qualsiasi cosa avrebbe solo peggiorato la situazione: era meglio non mettersi contro Louis Tomlinson. Harry non riusciva a capire come tutto fosse possibile. Quando Louis gli ronzava attorno, ogni cosa andava storta. 

C'era però una speranza, un sollievo: Louis era un ribelle. Ciò significava che sicuramente non avrebbe ascoltato Hemmings e che nel giro di poche ore avrebbe già trovato il modo di andare via. 

Quando arrivò la fine della giornata, questa certezza crollò: le ore erano passate in fretta, tutto era andato bene e Louis non si era mosso dalla sua sedia. In nessun momento aveva dato segno di essere stufo o voglia di tornare a casa. Aveva sorriso ad ogni cosa superbamente e faceva battutine di tanto in tanto. 

Così Harry dovette rassegnarsi all'idea che sarebbe stato con Louis per tutta la sua detenzione; in fondo il suo scopo era comprometterlo e se fosse andato via, come avrebbe fatto? 

- Ciao Tomlinson! - disse qualcuno, appena Louis uscì da scuola. Si trattava di Jeremy Irwin. 

Era un ragazzo di ventun' anni. A scuola andava abbastanza bene. Ciò che era sbagliato in lui, era il suo modo di comportarsi con gli altri: al contrario di Stan Lucas, Jeremy dava fastidio alle persone quanto Louis, se non di più. Louis, durante la sua carriera scolastica, era stato sospeso cinque volte, e tre volte lo era stato insieme a Jeremy: lui aveva dei gravi problemi di condotta. Alcune volte era stato lui a spingere Louis oltre il limite e a fargli fare le cose più sbagliate. 

- Ciao Jeremy -. 

- Come è andato il primo giorno di detenzione? -. 

- Male. Sto con quello sfigato di Harry Styles! -. Dicendo questa frase, Louis storse la bocca, come se fosse preso da un conato di vomito improvviso. 

- Be', allora credo che sia tu lo sfigato! -. 

- Odio le persone come lui! Hemmings lo ha promosso a ruolo di regista per lo spettacolo e ora lui gioca a fare il capetto, comandando tutti -. 

Detention (First Book).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora