25. Stranger.

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Liam aveva sempre avuto un debole per il Natale. Se c’era una cosa che adorava era svegliarsi la mattina del 25 Dicembre e correre in salotto per scartare i regali. Sebbene avesse diciotto anni, l’eccitazione e la gioia di ritrovare tutti quei pacchetti colorati sotto l’albero non era mai passata. Inoltre quella era una delle poche giornate in cui poteva godersi la famiglia: il padre, che lavorava a Manchester, rientrava a Londra, mentre sua sorella Nicola, che frequentava il college, tornava a casa. Gli piaceva stare con sua madre Karen e la sorella minore Ruth, ma avere tutti intorno era qualcosa che amava particolarmente. 

La famiglia per Liam era sempre stata un punto cardine: un luogo dove poter trovare rifugio, dove sentirsi protetti e dove incontrare se stessi; si era sempre ripetuto che nessuno lo conoscesse bene quanto i suoi famigliari. 

Eppure, da qualche settimana, si era ritrovato a rivalutare quella certezza dal momento che neanche lui sembrava più comprendere se stesso. 

Liam sentiva che nella sua vita stava cambiando qualcosa e ne ebbe la prova la sera del Ballo del Vischio. 

Come ogni anno, lui e Niall erano stati posti a controllare il punch dal preside Moran. Come aveva detto ad Harry, non aveva intenzione di sottostare all’incarico: era il suo penultimo ballo studentesco e voleva goderselo, magari trovando qualche bella ragazza con cui ballare. Peccato che, una volta entrato in quella sala, nessuna sembrava attirarlo. Con questo non intendeva che tutte fossero brutte o che le reputasse inferiori ai suoi standard: Liam non era mai stato un ragazzo attaccato a questi dettagli perché se si trovava a suo agio con una persona, la frequentava a prescindere dall’aspetto. 

Ciò che spinse Liam a rifiutare ogni invito a ballare fu il non sentire attrazione per nessuna, come se non facessero più parte delle cose gli piacevano, come se i suoi gusti fossero improvvisamente cambiati. Non sentiva il bisogno né il desiderio di avere una relazione con nessuna delle sue compagne, il che era molto strano nel suo caso dal momento che durante il liceo era stato impegnato in una relazione seria per ben due volte, l’ultima delle quali era finita proprio l’anno precedente. 

Liam non se ne allarmò. Si ripeteva che era normale non avere gli ormoni a mille per ogni ragazza che gli passasse davanti. Oltre tutto, in quel periodo, stava perdendo interesse quasi per ogni cosa che non riguardasse lo spettacolo teatrale. Infatti soltanto quando era alle prove sentiva di essere nel posto giusto e abbastanza motivato a fare qualcosa: forse era per la sua attività o forse perché si trovava molto bene con la maggior parte del gruppo. Già, il gruppo, con ognuno di loro aveva stretto un bel rapporto: con Justin, con Jasmine, con Louis… persino con Zayn. 

*

I pranzi di Natale a casa Styles erano sempre ricchi e abbondanti. Anne e Gemma davano il meglio di loro e l’atmosfera festosa le ispirava per creare dolci e cucinare piatti specifici per l’occasione. 

Harry non vedeva l’ora che arrivasse l’ora di mangiare: gli piaceva molto il Natale e, per via dei vari impegni, poche volte all’anno aveva l’occasione di assistere ad un pranzo ben fatto come quello che preparava la madre per quel giorno. Quell’anno, inoltre, la presenza di Niall lo rese ancora più felice: il fatto di averlo accanto lo rasserenava. E Niall si sentiva allo stesso modo verso Harry. 

- Da parte di chi è quel grande pacco blu? – domandò Gemma. 

- Me lo ha fatto Louis – spiegò Harry. Niall si irrigidì. Pensò a quanto potesse essere patetico quel ragazzo ad andare in giro a mo’ di Babbo Natale a dispensare i regali. Credeva forse di far spuntare un sorriso con i suoi pensierini? Lui, che aveva causato solo lacrime nella vita degli altri? 

Detention (First Book).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora