19. Protection.

3.6K 157 13
                                    

Quel giorno Louis si svegliò con la consapevolezza che non avrebbe dimenticato facilmente la giornata che stava per cominciare. Per lui quello era l’ultimo giorno di detenzione, comprendendo anche la quarta settimana che il professor Hemmings gli aveva dato dopo aver scoperto l’incendio del copione. Formalmente, da quel giorno in poi, sarebbe stato libero, senza essere costretto da nessuna punizione a rimanere in teatro per lavorare alla recita di fine anno; probabilmente il Louis di molto tempo prima avrebbe visto l’arrivo di quella giornata come la chiave per aprire una cella di prigione, come il permesso per tornare finalmente a piede libero.  

“Ci divertiremo appena avrò finito questa stupida detenzione” aveva detto un giorno a Stan e Jeremy. Scosse la testa quando ripensò a quella frase, reputandola come una decisione appartenente ad un Louis che appariva sempre più passato rispetto a quello presente. Adesso invece aveva fatto la sua scelta e avrebbe continuato a frequentare il corso di teatro.  

Harry era uno dei motivi principali che lo legava a quell’attività ma, oltre a lui, voleva restare perché amava il suo ruolo all’interno del gruppo. Suonare era da sempre stata la sua passione e ora aveva la possibilità di farlo, non solo per fare un piacere a se stesso, ma anche per aiutare gli altri.  

Louis quasi si meravigliò delle sue stesse riflessioni: l’altruismo non era mai stato uno dei tratti distintivi del suo essere. Eppure Harry aveva trovato e fatto emergere anche questo lato di lui. Harry. Quel ragazzo di diciott’anni che si era preso cura di lui nonostante tutto, colpito dalla sua confessione veloce ma allo stesso tempo determinante. Si era comportato come un giardiniere si occupa di un fiore dallo stelo spezzato: sostituisce il vaso, mette del nuovo concime e infine pianta un bastoncino nella terra affinché possa fungere da supporto al gambo rotto. Così Harry aveva donato a Louis un nuovo posto in cui stare che non fosse il fondo di un vicolo pieno di buio, ma un bel teatro invaso di luce; gli aveva dato il suo affetto e, con quello, lo aveva aiutato a riprendersi, a sollevarsi di nuovo da terra; e infine lui stesso era stato per Louis il più grande sostegno, la mano più forte a cui aggrapparsi, il bastone più rigido con cui tenersi in piedi. Ed ora, grazie ad Harry Styles, Louis Tomlinson era di nuovo un bellissimo fiore.  

Tuttavia quella giornata sarebbe stata indimenticabile anche perché Louis era arrivato ad un’altra conclusione ed, anche in questo, i suggerimenti di Harry erano stati fondamentali.  

Circa una settimana prima:  

Louis ed Harry erano ormai arrivati alla pizzeria con l’intento di festeggiare il bel voto di Louis. Volevano fare onore a questo nuovo inizio.  

- Cosa devo fare? – domandò Louis, dopo che entrambi ebbero scelto un posto per mangiare.  

- Dovresti chiamare Zayn: lui è interessato alle ripetizioni e ha chiesto il tuo aiuto –.  

- Mi sembra strano: non ci siamo mai parlati molto… -.  

- Non ne sarei così sicuro: lui ti ha coperto quando tu stavi scrivendo i brani per lo spettacolo. In realtà siete stati “alleati”-. Mandò giù un sorso d’acqua. – Inoltre neanche noi ci siamo mai parlati per anni, anzi; ciononostante adesso stiamo qui a cenare insieme. Davvero, Louis, dovresti provarci –.  

- Non so. Non ne sono molto sicuro –.  

- Allora prenditi il tempo giusto per pensarci. Una cosa alla volta, Louis. Adesso la tua priorità è mandare giù quella pizza prima che si freddi –.  

- Sarei capace di mangiarla anche congelata – e guardò il cibo con occhi languidi.  

I due ragazzi abbandonarono l’argomento per il resto della serata. Louis aveva bisogno del suo tempo per decidere.  

Detention (First Book).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora