"Cosa sto facendo?" pensò Harry tra sé e sé. Esattamente: cosa stava facendo? Aveva appena dato i soldi che aveva messo da parte in tanto tempo, al ragazzo che lo aveva offeso, maltrattato, picchiato per anni, rendendogli difficile ogni cosa.
Come avrebbe pagato i vestiti per lo spettacolo teatrale?
Cosa avrebbe detto al professor Hemmings?
Ma, soprattutto, come avrebbe giustificato se stesso quanto aveva appena fatto? In cuor suo sapeva di non aver fatto nulla di male: fin da piccolo era stato educato con il principio di aiutare gli altri e lui lo aveva messo in pratica.
Ma perché si era reso così disponibile con Louis Tomlinson? Chiunque avrebbe gioito nel vedere quel bullo in quello stato; eppure Harry non riusciva a farlo. Non poteva farlo.
Imminente fu il collegamento al bacio che il più grande gli aveva dato, dietro le quinte del teatro, il giorno prima: si era detto più volte che quel bacio non era stato insignificante, nonostante provasse con tutto il cuore a farlo apparire come tale. Sarebbe stato da sciocchi credere che non avrebbe portato cambiamenti; ciò che però non aveva calcolato era che potessero coinvolgere anche lui.
- Scricciolo! - chiamò qualcuno. Harry si voltò, permettendo a quella distrazione di far diventare polvere i suoi precedenti pensieri.
- Ciao, Gem! -.
- Che hai? Ti vedo sconvolto... -. Era davvero così palese?
Ora aveva due possibilità: raccontare tutto alla sorella, o lasciare che Louis rimanesse il suo segreto. Così, siccome non voleva mentire alla ragazza, decise di dirle la verità, modificandone alcuni aspetti.
- Dovevo andare a ordinare i costumi per lo spettacolo, ma ho dato i miei soldi ad una persona che in quel momento ne aveva più bisogno -.
- E chi era? -.
- Un senzatetto... -.
"Complimenti, Harry: la convincerai sicuramente" disse una voce nella sua testa.
- Mmh okay, non voglio sapere altro -. Harry tirò un respiro di sollievo: sapeva che la sorella non aveva creduto alla sua storia, ma le era grato per non aver fatto ulteriori domande.
- Ora non so come fare per quella spesa... -.
- Non puoi chiedere a mamma di prestarti qualcosa? Capirà se le dirai ciò che hai detto a me... -. Harry era stato appena scoperto: non poteva raccontare quelle cose alla madre perché Anne non gli avrebbe risparmiato il terzo grado.
- Gem, io... -.
- Non darmi spiegazioni. So che sei un ragazzo intelligente e non faresti mai sciocchezze. Ora vieni con me... -. Gemma avvolse la schiena del fratello con un braccio e lo condusse verso la sua macchina. Guidò verso casa e quando arrivò, disse al fratello di rimanere nell'auto, mentre lei andava a prendere una cosa. Poco dopo tornò con del denaro: erano settanta sterline.
- Gem, non posso accettare! -.
- Tranquillo. È per una buona causa - rispose, dandogli il rotolo di banconote. - Ora dimmi dove dovevi ordinare i vestiti e andiamoci insieme: il parere di una ragazza è sempre utile in questi casi -. Harry abbracciò la sorella, mentre lei ingranava la prima e partiva. Arrivarono dalla sarta in pochi minuti.
- Salve signora Stephanie! - salutò Harry, seguito da Gemma.
- I fratelli Styles! A cosa devo questo onore? - rispose la vecchietta con un sorriso dolce, mentre posava la tazzina del tè.
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Detention (First Book).
FanfictionHarry Styles frequenta l'ultimo anno alla Lincoln High School. Fin da quando era bambino, sognava di diventare regista e per questo a scuola si era sempre impegnato, raggiungendo il massimo dei voti in quasi tutte le materia. Un giorno il professor...