32. Promise.

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Era passata una settimana e Louis quel giorno avrebbe dovuto presentare il suo brano alla professoressa Odeth: aveva scelto di suonare “Your Song” e dopo averla modificata in alcuni punti con l’aiuto di Waliyha, era finalmente pronto a metterla in scena.  

In realtà nutriva ancora molte incertezze perché non si era allenato molto nel suonarla: non disponendo di un pianoforte in casa sua, utilizzava quello del teatro dopo aver finito il corso. Gli sarebbe piaciuto molto avere un pianoforte tutto per sé, ma soltanto il progetto di comprarlo era una cosa utopica.  

A rendere Louis ancora più ansioso si era aggiunto il fatto che quel giorno era il primo Febbraio, ovvero il compleanno di Harry. Dopo molto impegno e indecisione era finalmente riuscito a finire il suo regalo ed era leggermente più tranquillo sotto questo aspetto; il problema sarebbe stato darglielo perché era qualcosa di diverso.  

A dire il vero non si trattava neanche di un oggetto: non era qualcosa di materiale, ma allo stesso tempo era concreto e soprattutto pieno di materia come qualsiasi altra cosa. E la materia, nel suo caso, erano i sentimenti perché Louis anche in quel caso aveva messo il cuore in ciò che aveva fatto.  

La mattinata passò piuttosto in fretta e fu resa più sopportabile dal fatto che Harry una volta era andato in classe sua, lo aveva fatto uscire e portato in bagno per baciarlo.  
- Ora anche tu hai preso questa abitudine? – domandò Louis, mentre Harry, ansimando, staccava la bocca dal suo collo.  
- Sei un cattivo esempio, Louis – e lo baciò. – Fatto sta che oggi non ti puoi ribellare ai miei baci perché è il mio compleanno e farai tutto ciò che ti dico –.  
- Non ho mai detto di volermi ribellare – e afferrò la sua bocca, prendendo ad assaporarla totalmente.  

*

Quel giorno Harry era veramente di buon umore e non soltanto perché era il suo compleanno. Lo era perché per la prima volta non solo lo stava passando con i suoi migliori amici, ma anche con il suo ragazzo. Quella era la prima volta che Harry passava il compleanno in compagnia di qualcuno con cui stava avendo una relazione: la sua vita sentimentale non era stata molto attiva, ecco.  

Quindi, quando si sedette a mensa insieme a Niall, Liam e Louis – sebbene questo non potesse mangiare nulla – non riusciva a smettere di sorridere. E il fatto che fosse così sorridente era anche perché Niall e Louis erano seduti allo stesso tavolo e il primo non sembrava essere troppo infastidito dalla cosa.  

Al momento si ignoravano o al massimo si salutavano. Dopo quello che era successo a casa di Harry, la situazione non era molto evoluta, anzi: avevano smesso di odiarsi, questo sì, ma non si comportavano da amici. La maggior parte delle volte Niall ignorava Louis e anche quando non lo ignorava sembrava non essere molto coinvolto da lui.  

C’erano giorni, poi, in cui invece si accorgeva di lui e riusciva ad andare oltre un “Ciao”. Spesso si spingeva persino ad un “Come stai?” o ad un “E tu, Louis?”, perché interessato al parere di Louis riguardo l’argomento di una chiacchierata che stava tenendo insieme ad Harry e Liam.  

Quello, per esempio, era uno di questi giorni:  
- Allora, Louis, che fai oggi? – chiese Niall.  
- Dopo il teatro ho il corso di musica e poi mi occuperò di tornare a casa sano e salvo –.  
- E con le ripetizioni con la sorella di Zayn? -. Il primo pensiero che lo colse fu: “Come fa a saperlo?”. Di certo lui non gliene aveva mai parlato e Niall e Zayn non erano così tanto amici da raccontarsi cose del genere. Probabilmente glielo aveva detto Harry, si convinse Louis.  
- Bene – e chiuse l’argomento.  

Continuarono poi a chiacchierare, inserendo anche Liam ed Harry nel loro discorso e finirono per ridere e schiamazzare così tanto che gli occhi di tutti i presenti si puntarono su di loro poiché vedere quei quattro seduti a mangiare insieme era qualcosa a cui non si sarebbero mai abituati.  

Detention (First Book).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora