21. First.

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L’indomani Louis lasciò la casa di Harry prima che questo si svegliasse. Voleva uscire da quel luogo con l’immagine del riccio mentre dormiva: la morbidezza dei suoi lineamenti, ancora da bambino, impressi nella mente, l’ombra sottile delle sue lunghe ciglia proiettata sugli zigomi, le labbra rosse leggermente sporgenti e i capelli a ricadere gentilmente sul cuscino bianco. Rimase a guardarlo prima di trovare il coraggio di abbandonare la sua stanza, perché smettere di osservare quello spettacolo era una cosa più impossibile che difficile.  

Varcò la soglia della porta d’ingresso, chiudendo alle sue spalle una casa silenziosa, un luogo che era stato il loro nido d’amore durante la notte precedente. Si strinse nella sua giacca di jeans e cominciò a camminare verso casa sua.  

Era mattina presto, circa le sei e, insieme a lui, anche Londra si stava svegliando dal torpore della notte: le strade prendevano a colorarsi di tanti colori dati dagli abiti della gente e sembravano parlare per i suoni delle macchine che davano un tono a tutto. Louis si sentiva importante. Mai si era sentito così. Sentiva di significare qualcosa per qualcuno, aveva la certezza di essere amato veramente. Nelle ore precedenti Harry lo aveva fatto sentire il solo e l’unico; era stato considerato per la prima volta.  

Molte volte era andato a letto con le persone ma queste erano sempre state interessate al suo corpo e basta. Lo usavano come fosse un vestito da pagare, provare e abbandonare nel fondo di un armadio una volta diventato vecchio: nessuno si era mai preoccupato di conservarlo per il suo valore. Harry invece aveva dimostrato di essere interessato a ricucire ogni buco di quella stoffa, di accarezzarla per sentirne la morbidezza e di tenerla bene per evitare che si rovinasse ancora. Louis aveva trovato qualcuno a cui interessava di lui. E questo significa sentirsi importanti non per solo per se stessi ma anche per gli altri.  

Louis non sapeva che sarebbe stato il primo per Harry: in cuore suo voleva esserlo, ma allo stesso tempo sperava che non fosse così. Temeva che non potesse essere in grado di gestire la cosa. In quella camera, Harry gli aveva dato la cosa più importante che aveva, la più pura e la più personale; aveva donato se stesso a Louis in tutti i sensi. Ora Louis sapeva di dover proteggere per sempre Harry, perché quel ragazzo ora era suo e gli apparteneva in tutti i modi in cui una persona può appartenere ad un'altra. Si augurava di aver reso speciale ciò che era avvenuto. Per lui lo era sicuramente: non aveva fatto sesso; aveva fatto l'amore con la persona che amava.  

Era stato completamente diverso rispetto alla sua prima volta con Jeremy. Louis rabbrividì al pensiero. Accadde quando aveva quindici anni, frequentava il secondo anno al Lincoln e Jeremy era suo compagno di classe sin dal primo anno. Aveva provato attrazione per quel ragazzo già dal primo giorno in cui mise piede in quell'istituto: bello, più grande e pericoloso. Chi non ne sarebbe stato attratto? Era il classico ragazzo misterioso e affascinante, quello impossibile da raggiungere e difficile da amare.  

Ma per Louis non era mai stato complicato avvicinarsi a lui. Con Jeremy non era mai stato timido, anzi: era stato sempre motivato a stare con lui senza vergogna perché rappresentava un modo per ribellarsi al padre e a tutta la situazione intollerabile che viveva; era la maniera più semplice per uscire dai problemi. La sua compagnia era diventata come una droga: eccitante e piacevole, ma allo stesso tempo dannosa perché ti distrugge piano piano dall’interno, provocando danni irreparabili nella maggior parte dei casi. Ed il suo era uno di quei casi: Jeremy aveva agito su di lui in maniera devastante e purtroppo Louis non era stato in grado di impedire che ciò avvenisse; si era ritrovato una vittima della sua stessa violenza. Così si era avvicinato a lui e alla fine aveva scoperto di avere una cotta nei confronti di quel ragazzo.  

Non era mai stato innamorato di Jeremy, ma per il suo mondo provava un amore malato. La trasgressione del ragazzo lo aveva persuaso a fare cose sbagliate, a diventare una persona poco raccomandabile. Le sue azioni illegali rappresentavano una via di fuga per uscire dagli schemi, per poter gestire la situazione soltanto come voleva lui; con la prepotenza poteva comandare sugli altri e influenzarli, esattamente come da sempre la gente aveva fatto con lui.  

Detention (First Book).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora