1. Broken
Il trillo della sveglia, il giorno seguente, arrivò ad interrompere i sogni di Harry e ad avvisarlo che era ora di alzarsi per cominciare la giornata. Si passò una mano sugli occhi e l'altra tra i capelli. Poi si diresse verso il bagno e cominciò a prepararsi per uscire. I suoi capelli erano ricci e l'unica maniera per tenerli in ordine era pettinarli stirati sulla sua testa, con una giusta dose di gelatina a bloccarli. Indossò una camicia bianca, con un maglione a quadri color panna. I pantaloni che scelse erano dei semplici jeans neri attillati, mentre le scarpe consistevano in delle converse bianche. La sua scuola non imponeva una divisa e ciò dava a Louis il divertimento di rovinare i suoi vestiti: Harry pensava che quel ragazzo trovasse più gusto nel deteriorare i suoi abiti semplicemente perché erano suoi e non forniti dall'istituto.
- Non penso che tuo padre e tua madre avranno problemi nel comprarti un'altra maglietta - gli urlava Louis ogni volta che gliela strappava o bucava.
Quando fu pronto, prese lo zaino e si recò in cucina.
- Non mangi, tesoro? - disse Anne.
- No. Liam e Niall mi aspettano al bar per fare colazione insieme. A tal proposito: potresti darmi qualche soldo in più oggi? Altrimenti se userò i soldi del pranzo adesso, rimarrò con la pancia vuota quando saranno finite le lezioni... -
- Certo, amore! -. Anne si alzò e tornò con trenta sterline per entrambi i pasti.
- Grazie! - pronunciò Harry, spingendosi verso di lei per darle un bacio sulla guancia.
Quando fu fuori di casa e la porta fu chiusa, sussurrò un - Scusa, mamma... -.
Harry infatti le aveva mentito: non c'erano Liam e Niall ad aspettarlo per mangiare insieme e quei soldi, che aveva chiesto in più, erano per Louis.
Prese la sua bicicletta e imboccò la strada per il Lincoln. Londra, di mattina, era silenziosa, sembrava che le volute di nebbia che l'avvolgevano la isolassero dal mondo. Nelle vie incontravi tanti ragazzi e ragazze in divisa che si muovevano in gruppo per raggiungere la loro meta. Davanti ad ogni panetteria si poteva sentire l'odore del pane caldo ed era quasi impossibile confonderlo, nonostante la puzza dei gas di scarico di taxi, autobus e macchine. Molte donne e uomini erano impegnati a tirare su le saracinesche dei loro negozi, mentre regalavano un sorriso ai passanti.
Alcune persone sostavano sui marciapiedi, impegnati a raccogliere le prime foglie autunnali che gli alberi stavano già lasciando cadere, arrendendosi alla spinta del vento. Un'aria fresca colpiva i volti degli Inglesi e ne aveva già costretti alcuni ad indossare degli indumenti pesanti.
Harry, osservando tutto ciò, giunse al liceo. Posò il veicolo e si diresse in fretta in classe: non voleva incontrare Louis Tomlinson di prima mattina.
Ciononostante, appena fu dentro, scorse la sua figura sulle scale del primo piano.
- Styles! - gridò con tono duro. Harry si girò e disse a se stesso che, cominciare quel nuovo giorno vedendo come prima cosa quella faccia da schiaffi, era la peggiore delle cose.
- Hai portato i soldi? -. Harry estrasse dalla sua tasca le sue quindici sterline, ma fece l'errore di far capire al ragazzo che ne aveva altre.
- Dammeli tutti, Harry! -
- Louis, mi servono per... -
- Imbecille, non mi importa niente! Ieri non li avevi e mi sembra bene punirti per la tua mancanza... – disse con tono strascicato e facendo l'occhiolino.
STAI LEGGENDO
Detention (First Book).
FanfictionHarry Styles frequenta l'ultimo anno alla Lincoln High School. Fin da quando era bambino, sognava di diventare regista e per questo a scuola si era sempre impegnato, raggiungendo il massimo dei voti in quasi tutte le materia. Un giorno il professor...