Mi ero rifugiata in bagno dall'imbarazzo. Mia madre, da quando avevo messo piede in quella casa, non aveva fatto altro che mandare frecciatine all'aria, facendo ben intendere che ero libera più che mai e dandomi fastidio con i suoi stupidi ammonimenti.
L'unica cosa che volevo, era ritornarmene nel mio appartamento, non m'interessavano i voleri di mia madre, che mi stava sinceramente rompendo i cosiddetti attributi.<< Cath vieni a tavola!! >> mi richiamò mia zia Brittney, principale alleata di mia madre.
<< Arrivo! >> dissi, sciacquandomi le mani.
Non ero ancora pronta, eppure era una stupidissima cena.
Ero ancora senza parole, la presenza di quell'agente mi aveva completamente destabilizzata.Uscì dal bagno lentamente, non ne avevo proprio voglia.
Mi recai in salotto dove vidi la tavola ormai tutta apparecchiata.<< Cath siediti lí! >> disse mia madre indicandomi il posto vicino al signor poliziotto risucchia soldi.
<< No, mi va bene questo! >> dissi andando verso la sedia davanti, non avendo la minima intenzione di stare affianco allo stronzo.
<< Cath! >> mia madre cercò di richiamarmi, ma mi sedetti comunque dove volevo io.
Mi guardò in tralice ed io le feci un sorrisetto, pensando che almeno una soddisfazione dovevo averla anche io in quella situazione, o altrimenti non ce l'avrei proprio fatta.
Mi riempì il bicchiere di vino, e lo finí come se niente fosse.
L'unico modo per sopravvivere almeno in parte a quella serata, era ubriacarsi, non troppo da sentirsi male, ma il giusto per non sentire gli altri.<< Questo polpettone l'ho fatto io, accetto complimenti... anzi solo complimenti >> disse zia Brittney, dandosi arie come spesso faceva.
<< È davvero buono >> si complimentò poi quel Dan, con un sorriso, che fece scaldare e quasi arrossire mia zia.
Zio Tom le diede un pizzicotto, scuotendo la testa << Manca il sale >> disse invece lui, mentre mia zia fece una smorfia.
<< Cosa vuoi saperne tu >> borbottò lei in tutta risposta, mentre io cercai di trattenere una risata.
Loro erano proprio una di quelle coppie che nonostante gli anni, trovavano sempre un motivo per stuzzicarsi, un motivo per confermare di volersi a vicenda e un motivo per continuare ad amarsi.
<< Com'è andata oggi a lavoro? >> chiese mia madre, a mio fratello e ai suoi accompagnatori, facendo così iniziare una lunga conversazione.
<< Bene, questi giorni sono stati una rottura, abbiamo dovuto controllare le strade >> rispose mio fratello non curante, facendomi strozzare silenziosamente.
Bevvi un sorso di vino per mandare giù il cibo che mi era rimasto sulla bocca dello stomaco. Chissà se lui sapesse del fatto che il suo amichetto mi aveva messo una bella multa, soltanto perché per dieci minuti mi ero accostata, tra l'altro con le quattro frecce, davanti al supermercato.
<< Le strade sono una rottura >> s'inserì mio padre nell'argomento.
Non potevamo cambiarlo? non mi andava di far sapere ai miei, che davanti a me c'era quello che mi aveva messo una multa tre giorni fa.
<< Già, abbiamo messo multe qua e là, eccesso di velocità, chi non metteva la cintura, chi accostava in mezzo alla strada, l'altro giorno Terence e un nostro collega hanno messo una bella multa a una ragazzina, non è stata l'unica comunque >> mio fratello Jake continuò, mangiando non curandosi della sua risposta.
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Scusa se ti amo
ChickLit[COMPLETA] Catherine Boulevard a ventitré anni è in uno stato confusionario della sua vita. Vive in un piccolo appartamento nella cinquantaduesima strada a New York insieme a Puzzolo, il suo magnifico Golden Retriever che l'aiuta nei momenti di ango...