Eravamo rientrati da poco dal supermercato e dopo aver sistemato tutti gli ingredienti mi ero messa subito all'opera per preparare i muffins per Katie e Terence.Quest'ultimo se ne stava seduto davanti a me e mi guardava fare l'impasto al cacao, destinato alla mia migliore amica.
Cucinare non mi faceva pensare a nulla, era il mio angolo di paradiso, era il mio mondo, il mio posto magico.Per molti poteva essere una cavolata, ma non per me.
Era l'unica cosa che mia madre mi aveva insegnato a fare, l'unica che ci univa e l'unica su cui andavamo d'accordo, e tutto questo grazie alla mia nonna paterna, che per me era stata tutto.
Non mi sentivo per niente a disagio mentre Terence fissava ogni mio movimento, perché con lui, bene o male fin da subito non c'era stato imbarazzo, e questo era molto strano e curioso.
Mi aveva detto che mi avrebbe aiutato, così lo guardai un attimo mentre spaccai il guscio delle uova, mentre lui aprì la bocca indicandomi l'impasto.<< Come mai ti piace cucinare? >> mi chiese, spezzando il silenzio.
<< Non lo so, da piccola cucinavo spesso con mia madre e mia nonna e lei era così brava e mi aveva regalato e insegnato tantissime ricette >> gli spiegai, mentre lui continuò a guardarmi ascoltandomi << Le ricette che avevi trovato quando eri entrato in camera, erano le sue e per questo mi ero arrabbiata tanto >> lo informai, mentre lui annui facendomi alzare lo sguardo incrociando così i suoi occhi.
<< Mi dispiace, non volevo..curiosare in quel modo >> disse solamente, mentre io lo guardai per un attimo.
Una cosa che non riuscivo a capire era il perché lo stessi facendo entrare nel mio mondo, tanto importante per me.
Sdebitarmi non significava tutto quello che stavo facendo, avrei potuto portargli i muffins più tardi o farglieli un altro giorno, ci sarebbero state una miriade di alternative che io avevo scartato senza nemmeno rendermene conto.
Cosa mi diceva il cervello? Stavo parlando della mia passione, e avevo accennato di mia nonna a Terence, al migliore amico di mio fratello Jake che mi aveva espressamente detto di non frequentare al di fuori di lui.
<< Non ti preoccupare >> sviai l'argomento io, rendendomi conto di quel che stavo facendo e riprendendomi subito << Questo lo facciamo al cacao >> lo informai poi, mentre lui guardò l'impasto sorridendo.
Ormai non poteva nemmeno obiettare poiché quell'impasto era già pronto e mancava solo quello alla vaniglia per lui, che avrei fatto subito.
<< Voglio farli io quelli alla vaniglia >> disse prontamente lui, alzandosi e guardandomi.
Lo fissai scettica, rimanendo ferma a cercare di capire se mi stesse prendendo in giro o meno, e chiedendomi se fosse in grado veramente di fare dei muffins.
<< Che cosa? >> risi io, schernendolo mentre lui tirò su le maniche della felpa alzando un sopracciglio.
<< Cos'è non credi possa fare dei muffins? >> mi chiese con quell'aria di sfida, che ormai conoscevo bene.
<< Beh sinceramente.. >> titubai trattenendo una risata e schioccando la lingua sul palato, come se per fare dei mufiins ci volesse un pasticciere stellato.
Alzò di nuovo il sopracciglio come avevo fatto io poco prima e teatralmente si posizionò affianco a me prendendo una ciotola e tutto quello che avevo usato io per fare l'impasto al cioccolato precedentemente.
Lo guardai curiosa mentre mescolavo il mio d'impasto, e cercai di trattenermi nel correggerlo quando vidi che mise troppo zucchero. Lui continuò tutto convinto prendendo dopodiché il pacco nuovo di farina.
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Scusa se ti amo
ChickLit[COMPLETA] Catherine Boulevard a ventitré anni è in uno stato confusionario della sua vita. Vive in un piccolo appartamento nella cinquantaduesima strada a New York insieme a Puzzolo, il suo magnifico Golden Retriever che l'aiuta nei momenti di ango...