Continuai a fissarlo arrabbiata, aspettando una sua risposta.<< Nostra madre mi ha chiamato dicendomi che ti era successo qualcosa, ma è chiaro che non è così >> sibilò lui distaccato.
<< Invece è chiaro che sia impazzita tua sorella! Guarda Jake, guarda che occhiaie che si ritrova! >> continuò mia madre avvicinandosi al mio viso e indicandomi.
<< Devi ridarmi subito la doppia chiave di casa! >> sbraitai a Jake, ignorando Malefica.
<< Mamma si può sapere qual'è il problema? Io e Terence per queste cavolate abbiamo perso il turno >> disse Jake guardando male mia madre.
Il mio sguardo a quel punto finii inevitabilmente su di un paio di occhi intenti a guardarmi, e non potei fare a meno di rendermi conto della figura che mia madre mi stava facendo fare.
Terence era sempre presente quando litigavo con qualcuno, ormai sapeva tutte le dinamiche riguardanti la mia vita.
<< Non è una cavolata! >> sbraitò lei avvicinandosi di nuovo a me << Digli subito cosa mi hai detto oggi per telefono >> mi ordinò sotto il mio sguardo scioccato.
Ero deplorata e totalmente in imbarazzo dinnanzi a quella scena, era vergognoso come si stava comportando mia madre, e che fossero tutti a casa mia senza un motivo, non ci potevo credere.
<< Stai scherzando spero? >> gli chiesi inacidita, guardandola senza riuscire a dire altro.
E tutto questo, soltanto perché per una volta avevo deciso di dirle ciò che volevo fare realmente.
<< Mi spiegate cosa sta succedendo? >> ci chiese Jake, che ovviamente non capiva del perché della nostra litigata.
<< Nulla che ti riguarda! >> continuai io guardando male mia madre che non faceva altro che tirarmi occhiate eloquenti, pensando che Jake non c'entrasse nulla nelle mie scelte e che il comportamento di mia madre fosse assurdo.
Era decisamente impazzita quella donna, per fare una cosa del genere.
<< Diglielo subito Cath! >> m'intimò di nuovo, come se riguardasse Jake il fatto che volessi rinunciare all'università, come se il suo parere c'entrasse qualcosa.
<< Non dirmi che sei incinta? >> suppose sgranando gli occhi mio fratello e facendomi sbiancare in un nano secondo.
<< Cosa? >> chiese Terence smarrito, mentre io mi sfregai il volto per non urlare a squarcia gola.
<< No! >> dissi ovvia sbracciandomi e guardandoli con una smorfia.
<< Vuole lasciare l'università tua sorella! >> disse infine mia madre, lasciandoli più sollevati ma allo stesso tempo di stucco.
<< E per quale assurdo motivo? >> chiese Jake a me, come se si aspettasse una risposta gentile.
<< Come ho già detto prima, non ti riguarda assolutamente questa faccenda! >> ripetei impuntandomi e arrabbiandomi ancora di più.
<< Catherine smettila di comportarti così, quante volte ti devo dire che non sei più una bambina >> disse mia madre spazientendomi definitivamente.
<< Bene, ora basta! Fuori da casa mia >> dissi dura indicandogli la porta, senza voler proseguire la discussione esilarante che si era creata.
<< O andiamo affronta la conversazione non essere fifona >> si aggiunse di nuovo mio fratello facendomi salire dei brividi di rabbia.
Non sopportavo più nessuno.
Volevo stare solo sola, in pace con me stessa, senza la mia famiglia, amici o qualsiasi altra persona che potesse anche e solo per sbaglio mettere bocca nelle mie decisioni.
Non volevo nessuno, e sembrava un desiderio troppo difficile da esaudire.
Tutti parevano concentrarsi su quel che facevo o pensavo, mettendoci bocca senza alcuna richiesta da parte mia ed io ero stufa di accettare questo, soprattutto da mia madre.

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Scusa se ti amo
ChickLit[COMPLETA] Catherine Boulevard a ventitré anni è in uno stato confusionario della sua vita. Vive in un piccolo appartamento nella cinquantaduesima strada a New York insieme a Puzzolo, il suo magnifico Golden Retriever che l'aiuta nei momenti di ango...