<< Non mi ha risposto >> dissi a Katie, mentre lei mi fissava dispiaciuta.Mi sedetti sul divano di casa mia, infilando la mano tra i capelli ancora bagnati, dopo aver fatto la doccia.
<< Ho provato a chiamarlo quella volta che sono uscita dall'ospedale, il giorno in cui ho parlato con te, ma non mi ha risposto >> borbottai mentre ero sdraiata mezza nuda a fissare il soffitto.
<< Senti Cath, ascoltami >> disse lei strattonandomi il polso << Guardami sono seria >> continuò, mentre io mi voltai a guardarla.
<< Ti prego non.. >> provai ma lei mi zittì.
<< Va bene, hai sbagliato e avrai modo di parlarne con Terence quando lui si sentirà pronto di farlo >> mi disse seria, mentre io aggrottai la fronte.
<< E se non volesse? >> gli domandai, mentre lei scosse la testa.
<< No Catherine tu non capisci, smettila di fare così e alzati, è la Vigilia di Natale e guardati! Sei chiusa in casa tua da due giorni a deprimerti quando sei riuscita a sistemare quasi tutto della tua vita >> si alzò lei annuendo convinta, mentre il suo quasi mi fece traballare per un secondo << Ora vai a prepararti e metti da parte tutto quanto per questi due giorni, non puoi passare la nascita di Gesù così >> mi prese per le braccia costringendomi ad alzarmi e ad andarmi a preparare per andare a casa dei miei per festeggiare, quando a me non andava proprio di festeggiare, soprattutto con tutti i miei parenti.
Nonostante ciò, dopo che Katie mi salutò per andare a sua volta a festeggiare a casa dei suoi, a fatica mi asciugai, mi vestii e mi truccai dopo tanto tempo.
Poi presi Puzzolo al guinzaglio e uscii di casa, pensando a quel che mi aveva detto.Terence non mi aveva risposto alla chiamata che gli avevo fatto una settimana fa, non mi aveva poi nemmeno cercata, e non potevo biasimarlo per questo.
Mi sentivo un cadavere che camminava e che respirava.Volevo così tanto vederlo e parlarci, e spiegargli meglio perché me ne ero andata quella dannata mattina.
Scossi la testa pensando a quanto ero stata stupida, pensando che dovevo assolutamente parlarci, dovevo farlo prima d'impazzire completamente e rimanere con l'amaro in bocca.<< Puzzolo dobbiamo andare da lui >> dissi al mio cane, mentre lui alzò la sua testa guaendo forse perché dalla mia parte o forse semplicemente perché non mi capiva.
Incominciai a camminare velocemente verso la mia macchina, sperando fosse rimasta un po' di benzina.
Feci salire Puzzolo, e accesi l'auto notando felicemente che non ero a secco.Partii e mi diressi verso casa di Terence, intenzionata a parlargli, che lo volesse o meno.
Doveva ascoltarmi, doveva darmi una possibilità, perché me lo aveva insegnato lui che tutti se la meritavano una dannatissima possibilità per migliorare e migliorarsi.
Non poteva cacciarmi dalla sua vita in questo modo, non potevo lasciarglielo fare.Riuscii ad arrivare sotto il grattacielo dove abitava, dove c'era il suo bellissimo appartamento, uscii dalla macchina lasciando dentro Puzzolo.
M'incamminai verso il portone, e una signora arrancò fuori lasciandomelo aperto e permettendomi di entrarci.
Entrai nell'ascensore e digitai il piano con l'adrenalina a mille.Quando arrivai feci un lungo respiro dirigendomi davanti la porta del suo attico e suonai il campanello, aspettando lì davanti.
Passò circa un minuto, ma di lui non c'era traccia così, suonai di nuovo e aspettai ancora.
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Scusa se ti amo
ChickLit[COMPLETA] Catherine Boulevard a ventitré anni è in uno stato confusionario della sua vita. Vive in un piccolo appartamento nella cinquantaduesima strada a New York insieme a Puzzolo, il suo magnifico Golden Retriever che l'aiuta nei momenti di ango...