Mi sollevai dal letto della mia cameretta, sbadigliando rumorosamente.
Il giorno precedente avevo mangiato e bevuto così tanto che poi la sera ero crollata sul divano, finendo in un sonno profondo che non avevo avuto da tante notti, poi avevo sentito mio padre prendermi in braccio e portarmi nella mia camera come quando ero piccola, per poi lasciarmi un bacio sulla guancia.Era Natale, e a me non piaceva.
Non mi piaceva da quando a soli sei anni avevo beccato mio padre mettere i regali sotto l'albero durante la notte e mia madre mangiarsi i biscotti che avevo preparato insieme a mia nonna paterna, che poi era morta qualche anno dopo proprio durante il periodo Natalizio.Ero il Grinch al femminile, non sopportavo tutta quella felicità, tutti quei sorrisi, sopportavo e apprezzavo solo l'atmosfera che si creava, rendeva le giornate almeno più leggere.
Mi alzai dal letto, sbadigliando di nuovo e mettendo le calze a forma di biscotto che mia madre aveva cucito sia per me che per mio fratello.
Uscii dalla mia stanza sentendo un odore buonissimo dal piano di sotto.Scesi le scale e mi diressi in cucina dove trovai mio padre leggere il giornale e bere il caffè e mia madre preparare già da mangiare per il pranzo Natalizio.
<< Buongiorno >> borbottai, facendoli voltare verso di me.
<< Buon Natale figliola >> disse mio padre mandandomi l'occhiolino.
<< Buon Natale Cath! >> disse anche mia madre, con un sorriso a trentadue denti.
<< Buon Natale anche a voi >> gli risposi, andando a baciare mio padre sulla guancia e facendo lo stesso con mia madre, per poi prendere una tazza e versarmi del caffè.
<< Hai dormito bene? >> mi chiese poi quest'ultima mentre io bevvi un sorso annuendo.
<< Benissimo >> le dissi, pensando che veramente dopo tanto tempo avevo dormito proprio bene.
<< Buon Natale a tutti >> entrò mio fratello in cucina, con lo stesso sorriso di mia madre e abbracciando tutti uno alla volta contento, teatralmente.
Jake al contrario mio, nonostante fosse il fratello più grande, aveva scoperto di BabboNatale molto più tardi, e questo spiegava la sua felicità.
<< Vi ho preso dei regali >> affermò poi, facendoci voltare tutti quanti.
Lo guardai aggrottando la fronte, poiché noi non eravamo soliti a farci i regali tra di noi, soprattutto dopo che avevamo scoperto della fasulla esistenza di un essere.
<< Ve li do dopo >> disse lui, sedendosi dopo essersi preso a sua volta una tazza.
<< Sei così carino >> gli disse mamma, mentre lui mi guardò.
<< Hai sentito? Sono così carino! >> mi disse lui indicandosi da solo e facendo spallucce.
<< No, per niente >> commentai mentre lui prese un biscotto e lo fece cadere dentro la mia tazza di caffè.
<< Tieni, magari ti addolcisci un po' >> mi prese in giro, mentre io sbuffai prendendo il cucchiaio per toglierlo prima che si sgretolasse.
<< Papà, Jake mi da fastidio >> dissi a mio padre, mentre lui inerme continuava a leggere il giornale.
<< Jake lascia in pace tua sorella >> lo sgridò lui mentre io scoppiai a ridere riuscendo a tirare fuori il biscotto.
<< Diamine Robert, hanno quasi trent'anni cosa li sgridi a fare >> gli disse mia madre prendendo lo zucchero dal tavolo.
<< Ehi mi serve >> gli disse Jake allungando la mano con il cucchiaino per prendergliene un po'.

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Scusa se ti amo
ChickLit[COMPLETA] Catherine Boulevard a ventitré anni è in uno stato confusionario della sua vita. Vive in un piccolo appartamento nella cinquantaduesima strada a New York insieme a Puzzolo, il suo magnifico Golden Retriever che l'aiuta nei momenti di ango...