Capitolo 26.

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<< Svolta qui >> gli indicai un parcheggio vuoto, dove vi era una sola macchina abbandonata.

<< Mi devo preoccupare? >> mi chiese scherzando, facendo il finto intimorito << Mi sa proprio che mi vuoi uccidere per davvero..>> aggiunse, mentre io risi.

<< Non ne varrebbe la pena >> ironizzai, mentre lui mi diede una rapida occhiata.

<< Nel senso che sono troppo magnifico per fare una brutta fine? >> mi guardò, dopo aver parcheggiato e spento il motore.

<< No, nel senso che gli anni in carcere in palio, non sono molto alettanti >> risposi, aprendo la portiera e uscendo, senza aggiungere altro.

<< Questo sarebbe il tuo posto segreto? >> mi domandò guardandosi attorno con una smorfia che mi fece girare gli occhi << Mi dispiace dirtelo, ma fa un po' schifo >> cercò di dirmi ma io li sventolai una mano davanti al viso, incitandolo a seguirmi e a non aggiungere altro.

<< Stai zitto e seguimi >> pronunciai poi camminando verso gli alberi davanti a noi.

<< Abbiamo percorso un miglio per guardare degli alberi NewYorkesi? >> mi chiese, seguendomi tra le piante, mentre percepii una nota sarcastica nella sua voce.

Non gli risposi e continuai a camminare lungo il piccolo sentiero.
Eravamo saliti su di una montagna, dove mio padre portava me e Jake da piccoli.
Faceva freddissimo, e le scarpe che indossavamo non erano propriamente adatte al posto in cui stavamo andando, ma ero convinta del fatto che Terence sarebbe rimasto colpito, dal mio posto segreto.

<< Cath.. lo so che ti piace camminare da quel che ho notato, ma infiltrarci in un bosco
alle.. >> smise di parlare per un secondo e guardò l'orologio << undici di notte non è che sia proprio una fantastica idea >> concluse lui.

Sbuffai spazientita e continuai a camminare appendendomi ad un albero per darmi una spinta, mentre la fatica incominciò a farsi sentire.

Mi ricordavo la strada molto più vicina e molto meno faticosa, ma ero certa che ne valesse la pena.

<< Muovi quelle chiappe Terence >> lo intimai imperterrita, mentre lo sentii sbuffare dietro di me.

<< Infatti vedo come tu stai muovendo le
tue >> mi provocò lui divertito, mentre io mi bloccai per girarmi a guardarlo.

<< Smettila di guardarmi il sedere! >> gli puntai un dito inviperita, mentre lui scoppiò a ridere probabilmente per la mia occhiataccia.

<< Che pretendi? Sei davanti a me e sono un uomo >> si difese lui alzando le mani sempre più divertito mentre io diventai rossa capendo che per tutta questa camminata lui mi aveva guardato il sedere.

<< Ti uccido sul serio, ora >> riuscii soltanto a dire, rigirandomi e rincominciando a camminare per nascondere l'imbarazzo.

<< D'accordo, ma siamo arrivati? >> mi domandò ancora << Perché sono stanco di camminare e poi questo posto non è che sia molto.. confortante >> aggiunse, mentre lo percepii un po' preoccupato.

<< Hai per caso paura? >> gli chiesi prendendolo in giro.

<< No, paura no, ma non mi stupirei se comparisse un lupo proprio in questo istante e ci sbranasse >> commentò, facendomi strabuzzare gli occhi.

<< Non so se qui ci sono lupi sai.. >> dissi tra me e me, pensando che potesse non avere tutti i torti.

Quando finalmente intravidi l'orizzonte, un grosso sorriso fece capolino sul mio viso e incantata feci gli ultimi passi di corsa lasciando Terence leggermente più indietro che mi guardò confuso.

Scusa se ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora