Erano passati circa due giorni, dopo che avevo parlato con mia madre.
Dopo essere uscita dall'ospedale avevo fatto una passeggiata chilometrica pensando a ciò che era accaduto.
E ancora, dopo due giorni non riuscivo a rendermi conto del fatto e a credere che lei mi avesse accettato lo stesso, anche se non volevo continuare più l'università, e che mi avesse addirittura chiesto scusa.Questi due giorni erano passati, passati e basta, ero ritornata a lavoro ancor prima d'iniziare esausta, e John mi aveva fatto disperare da quanto era stato irruente e antipatico.
Avevo portato a passeggio Puzzolo, ed ero andata nello stesso parco dove avevo giocato a palle di neve con Terence e la sua nipotina Marilyn qualche tempo fa, ma di loro non c'era stata traccia.
Non ero riuscita a dormire decentemente nemmeno in queste due notti, perché il mio pensiero tornava sempre verso di lui.Mi chiedevo che cosa stesse facendo per passare il tempo, perché il mio di tempo senza di lui mi sembrava non passasse più, e non era un eufemismo, qualsiasi cosa facessi era banale come prima che lo conoscessi.
Mi chiedevo se la notte riuscisse a dormire, perché io no, io mi rigiravo nel mio letto immaginandomi di essere nel suo, tra le sue braccia, con quel vestito rosso e scomodo che tanto li era piaciuto.
Mi chiedevo se gli mancassero i miei baci, perché a me da morire, a me ogni suo singolo bacio, ogni suo singolo sguardo, ogni sua singola smorfia, ogni suo singolo sorriso, strafottente o dolce che fosse, mi mancava.Non riuscivo a immaginarmi come sarei andata avanti di quel passo, non riuscivo a capire come fosse possibile che mi mancasse così tanto.
Terence era diventato parte della mia vita senza che me ne accorgessi, e ora che non c'era più, era il vuoto ad ogni passo verso la routine di sempre.Aprii la porta di casa mia e con i miei amati occhiali da sole uscii, chiudendola a chiave pronta per ritornare in ospedale, visto che oggi ci avrebbero detto se mamma poteva andarsene o meno.
Mi girai mettendo le chiavi dentro la borsa ma un passo mi fece voltare e spaventare.
<< Cath >> disse una voce, mentre mi misi una mano sul petto.
<< Oddio >> sussultai guardando davanti a me, mentre Katie mi fissò.
<< Non volevo spaventarti >> disse lei, mentre io la guardai eloquente aspettando che mi spiegasse il motivo per il quale
fosse lì << Come stai? >> mi chiese flebilmente.<< Sto bene >> borbottai, per poi sbuffare e ritornare a guardarla << Dimmi che cosa c'è e basta Katie, non ho tempo >> le risposi io risultando più dolce di quanto avrei voluto, mentre lei annuì impercettibilmente.
<< Hai ragione Catherine >> annuì lei << Ti chiedo scusa per come mi sono
comportata >> mi disse ed io la fissai in silenzio << Non ti meritavi che ti nascondessi tutto, ma lo sapevi che ero innamorata di Jake da tanto tempo, e quando lui mi aveva detto del patto che avevate fatto, il mio cuore si era spezzato in due, per davvero >> mi fissò, mentre i suoi occhi diventarono lucidi.La guardai senza proferire parola di nuovo, e riuscendo a capire ciò che provava, proprio perché anche io lo avevo provato.
<< E quando anche Jake si era reso conto di non poter mantenere quel patto che avevate fatto, abbiamo cercato di tenere nascosto il tutto, per il bene di tutti, per non farti del male, poi Jess ci ha scoperti e l'ho supplicata di non dirti nulla >> disse lei mentre la sua voce si spezzò << Poi quando hai scoperto tutto, mi sono sentita uno schifo, mi sembrava di averti pugnalato alle spalle quando l'unica colpa che ho, è quella di amare il fratello della mia migliore amica di sempre >> aggiunse, mentre le sue lacrime incominciarono a sgorgare senza sosta << E quando ti ho vista andare credevo che non mi avresti per davvero mai più voluta, e se sono qui ora, è per dirti che metterei l'amore per tuo fratello da parte pur di non perderti come migliore amica Catherine >> concluse lei, prendendo un fazzoletto e asciugandosi il mascara che le era colato.
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Scusa se ti amo
ChickLit[COMPLETA] Catherine Boulevard a ventitré anni è in uno stato confusionario della sua vita. Vive in un piccolo appartamento nella cinquantaduesima strada a New York insieme a Puzzolo, il suo magnifico Golden Retriever che l'aiuta nei momenti di ango...