Changkyun camminava verso l'indirizzo che gli era stato indicato, l'appartamento in cui viveva Kihyun era situato sopra una pizzeria e il favore che l'altro gli aveva chiesto era ritirare due pizze, inutile dire che in quel momento il minore era esploso internamente. Era una specie di appuntamento? Mentre saliva le scale che conducevano al suo appartamento il cuore gli batteva forte, trovò l'altro ad aspettarlo alla porta. "Ciao." sorrise, entrò in casa e poggiò i due cartoni sul tavolo presente al centro della stanza.
"Grazie, vado a prendere i soldi." disse, avviandosi verso un'altra camera. Changkyun osservò meglio la casa, era piena di soprammobili particolari, quadri, giocattoli - perché c'erano dei giocattoli sul pavimento?
"Non serve, offro io." gli rispose, l'altro era già ritornato da lui con una banconota tra le dita. "Dico davvero Kihyun, e poi questi soldi sono troppi."
"Non fa niente." detto ciò, glieli passò. "Ti starai chiedendo perché ti ho invitato a casa mia."
In effetti quello non glielo aveva detto, cercò di non mostrarsi troppo emozionato. "Per mangiare la pizza?"
"Anche. Vedi, è che i miei non ci sono e -."
"Ma questo è odore di pizza!" urlò una voce infantile, proveniva dal corridoio. Due persone stavano correndo verso la stanza principale, per un attimo Changkyun si sentì a disagio, poi riconobbe i due bambini e provò una sensazione di sollievo - erano i figli del capo di Kihyun, quelli che aveva già conosciuto. "Hey, quindi tu sei un pizzaiolo!" disse, puntando l'indice contro la pancia di Changkyun. "Grazie, avevo fame."
Kihyun sospirò. "È l'anniversario del mio capo, quindi lui e sua moglie sono usciti a cena fuori e torneranno tardi, i bambini restano con me tutta la notte, e come se non bastasse neanche i miei genitori ci sono." si passò una mano tra i capelli, sembrava stanco. "Sono esaurito."
"Non dire altro, ci penso io a mettere a bada queste pesti." detto ciò, si abbassò per guardare negli occhi i due bambini. "Volete la pizza? L'ho fatta apposta per voi."
"Si!" risposero all'unisono, erano troppo bassi e non arrivavano al tavolo, li trovava così carini. "Mi aiuti a sedermi?" domandò il più piccolo, allungando le braccia, non riusciva a raggiungere la sedia. Changkyun gli pizzicò una guancia e lo prese in braccio.
Kihyun era andato in cucina. "Ti va una birra?" urlò per farsi sentire, lui gli disse di si e si occupò di far sedere i piccoli a tavola, continuavano a mettere le mani sulla pizza e sembravano non aver mangiato da mesi per quanto si lamentavano di avere fame.
Dopo aver apparecchiato cominciarono a mangiare, i due bambini dividevano la pizza, Kihyun invece si era allontanato. "Non mangi?" chiese il minore. "Si sta raffreddando."
Lui scosse la testa e si sedette sul divano. "Non mi sento molto bene." fece una pausa. "Tranquillo, non sono contagioso, solo non ho appetito."
"Beh, io mi sento in imbarazzo ad essere l'unico a mangiare, la dividiamo." si avvicinò a lui con la pizza, fece attenzione a non sedersi sulle gambe che Kihyun aveva allungato e mise il cartone al centro.
Un bambino si voltò indignato, poi sollevò la mano. "Mamma dice che non si mangia sul divano perché si sporca."
"Io dico che non si parla con la bocca piena." rispose Kihyun, con un boccone di pizza in bocca. Era sempre stato un po' incoerente. Spostò lo sguardo verso Changkyun e vide che l'altro lo stava già guardando, nel mentre sorrideva, gli venne da pensare. "Il libro che mi hai consigliato è molto bello, mi piace."
"Mi fa piacere che ti piaccia." disse felice, era bello condividere le piccole cose che amava di più con qualcuno. "Io non sono il tipo che balla tutta la notte o quelle robe lì, non ho nemmeno tanti amici, i pochi che ho o vivono lontano da qui o sono fidanzati e non hanno tempo per me, per cui... sono felice di passare del tempo con te, mi fai sentire meno solo."
"E tu perché non sei fidanzato? Sei un bel ragazzo." domandò, poi si sentì in imbarazzo. "Si insomma, oggettivamente."
"Uhm, suppongo di si." rispose, altrettanto imbarazzato. "Io non ho ancora trovato quello giusto per me."
"Capisco." Kihyun rifletté. "Beh, è un bel problema, al giorno d'oggi trovare una persona ragionevole e con la testa sulle spalle è difficile, per questo quelli come me sono molto richiesti." disse fiero, mostrando un sorriso soddisfatto.
"Quindi suppongo che tu abbia molte spasimanti, e cosa ne pensa la tua ragazza?" domandò. Si sentiva un idiota a porre certe domande, ma aveva bisogno di saperne di più.
Kihyun per poco non si strozzò con la pizza. Certo che era più buona del solito, ne aveva quasi finita metà. "Come sei divertente." realizzò che Changkyun non stava ridendo. "Cioè, non fraintendermi, mi piacciono le ragazze ma in questo momento non mi vedo con una di loro al mio fianco. Non conosco molti ragazzi e non frequento posti che potrebbero aiutarmi a conoscerne altri per cui... niente ragazzo."
"Capisco." rispose, poi pensò a cos'altro dire. "Siamo due anime incomprese."
"Magari ci comprenderemo a vicenda." disse piano, Changkyun lo sentì lo stesso e diventò leggermente rosso, non sapeva cosa rispondere.
"Kihyun-hyung, mi sono macchiato di sugo!" urlò uno dei bambini, a quel punto lui sospirò e si alzò, voleva salvare la moquette, per quanto fosse possibile evitare a quelle pesti di macchiarla con qualunque elemento capitasse loro sottomano.
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fly with me - changki
Fanfiction« in che senso devo comprare i libri per leggerli? e se poi non mi piacciono? » o, dove Changkyun lavora in una libreria e Kihyun ama i libri, solo che non può permetterseli. pubblicata il 11/07/2018 conclusa il 05/09/2018