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Era un pomeriggio freddo, piovoso e decisamente deprimente, motivo per cui Kihyun cercava di tirarsi su il morale, quale strategia avrebbe architettato? Non aveva un soldo

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Era un pomeriggio freddo, piovoso e decisamente deprimente, motivo per cui Kihyun cercava di tirarsi su il morale, quale strategia avrebbe architettato? Non aveva un soldo. Una volta uscito di casa si diresse verso la libreria, era certo del fatto che quello fosse il suo posto felice, lo sarebbe stato ancora di più se fosse nato ricco e avesse potuto comprare tutto. Entrò senza paura, alla cassa c'era una vecchietta - l'effettiva proprietaria di quel posto. Adorava quando era lei a prendersi cura del negozio perché gli lasciava leggere i libri senza fargli spendere niente - non se ne approfittava, sia chiaro, lei era talmente gentile quindi ogni tanto lui ricambiava portandole dei biscotti sfornati direttamente la mattina.

Anche quel giorno aveva lavorato sodo per prepararli, erano proprio come piacevano a lei. "Signora! Un piccolo pensiero." sorrise, passandole la ciotola piena di biscotti. "Spero che le piacciano."

Lei sorrise e accettò il regalo. "Mi piaceranno sicuramente, li hai fatti tu."

Kihyun chiacchierò con lei per un po', a un certo punto arrivarono dei clienti e dovette farsi da parte, prese un libro e cominciò - anzi, continuò - la sua lettura, lo aveva quasi finito, a forza di leggere in quel modo. Era tranquillo, non si aspettava di certo che il ragazzo dell'altro giorno sarebbe entrato dalla porta, invece successe. "Dov'è mia nonna?" domandò, confuso.

"Aspetta, sei il nipote della signora -."

"Chan! Finalmente sei arrivato, sono sfinita, ormai devi prendere tu le redini di questo posto." disse affranta, andando dal suo nipotino. "Prendi un biscotto, li ha fatti questo giovane qui."

Changkyun inarcò un sopracciglio e sorrise. "Okay?" rispose interrogativamente. "Ma tu che ci fai seduto dietro la cassa?"

"Ecco io..." esitò, non voleva che fraintendesse.

"È mio amico." lo interruppe la donna. 

Changkyun sollevò lo sguardo e si avvicinò alla sua nonna, poi cominciò a parlare piano per non farsi sentire. "Ti ho detto tante volte di non fidarti delle persone, non sai neanche chi è, non puoi fare beneficenza in questo modo."

La donna avrebbe voluto tanto rispondere, solo che non voleva farsi sentire da Kihyun. "Ne parliamo dopo." poi alzò la voce. "Faccio assaggiare uno dei tuoi biscotti a questo qui, magari si addolcisce."

"Sono già dolce." ribatté Changkyun, in quel momento entrò un cliente e la donna fu costretta ad andare ad aiutarlo, lasciò quindi i due da soli. "Li hai fatti davvero tu?" chiese. "Non mi piacciono i biscotti ma questi sono buoni."

"Grazie." rispose, non riuscì a fare a meno di sorridere, amava quando qualcuno apprezzava il suo lavoro. "E scusa, non era mia intenzione essere inquietante ma sono davvero amico di tua nonna, sono stato uno dei suoi primi clienti." ridacchiò. "È forte, avrei voluto averne anch'io una così, non darla per scontata."

Changkyun ricambiò il sorriso e si sedette accanto a lui. Si presentarono e parlarono un po' di loro stessi per conoscersi meglio. Il minore disse che aveva cominciato a lavorare in quel negozio da quando sua nonna ne aveva avuto bisogno, non poteva più occuparsi di tutto da sola e lui aveva appena finito di studiare, voleva trovare un lavoro che gli fruttasse di più ma non aveva esperienza, per quel motivo era tornato in quel paesino. Viveva insieme ai suoi genitori ma sperava che grazie a quel lavoro sarebbe riuscito a diventare indipendente, anche se si guadagnava davvero poco, il minimo, insomma. Anche Kihyun viveva insieme ai suoi, lavorava per il panificio del paese, non aveva mai puntato in alto e trovare un lavoro come un altro in giorni come quelli era stata una benedizione. 

"Facciamo che me ne vado, sicuramente hai altro da fare." disse a un certo punto, alzandosi.

"Aspetta, vado a chiamare mia nonna, vorrà salutarti." gli rispose, andando a cercare la donna. Ritornarono da lui dopo un po', si era già messo la giacca, salutò la donna e Changkyun, poi promise che sarebbe tornato.

fly with me - changkiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora