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Le giornate di Kihyun cominciavano sempre nel peggiore dei modi

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Le giornate di Kihyun cominciavano sempre nel peggiore dei modi. Non era l'inizio di giornata in se ma quello che veniva dopo - quella mattina, ad esempio, si era svegliato con calma, il tempo di lavarsi, vestirsi e mangiare qualcosa ed era andato a lavoro, lì tutto aveva cominciato ad andare male. Prima i clienti ingestibili, quelli maleducati e che pretendevano troppo, poi il capo che lo rimproverava e infine gli schiamazzi dei figli di quest'ultimo, oltre al panettiere doveva fare anche il baby-sitter, ma dato che per quello non sarebbe stato pagato la vedeva proprio una perdita di tempo.

"Bambini basta!" urlò esasperato, non pretendeva che stessero seduti perché andava oltre il limite della sua immaginazione, ma vedere il più piccolo rincorrere il maggiore con una baguette in mano era un po' troppo. "Ti ho preso." disse finalmente, godendosi quel momento. Il bambino quasi si divertiva a stare in aria tra le sue braccia. "Ora lascia il panino."

"Devo lasciarlo?" chiese sorridendo. Kihyun lo vide allentare la presa e si sentì felice, finché il panino non cadde sul suo piede. Spalancò gli occhi e lo raccolse in fretta, chissà che brutta reputazione si sarebbe guadagnato il negozio se i clienti avessero saputo di quelle cose, i bambini erano fin troppo pericolosi, il problema era che il capo avrebbe dato la colpa a lui. 

Credeva che l'incubo fosse finito quando -. "Non toccarla!" rimproverò il bambino, aveva abbassato la piccola tapparella posta sulla porta, coprendo il viso del cliente che era appena arrivato. Kihyun, mortificato, andò a rialzarla e rimase sorpreso non appena vide Changkyun. "B-buongiorno." disse cordialmente, sperando che l'altro non facesse domande.

"Disturbo?" domandò, indeciso sull'entrare o meno.

"No, assolutamente. È che devo guardare questi bambini ma lavorare e fare da baby-sitter allo stesso tempo è difficile e -."

"Li avevi persi di vista, tranquillo. Come sono carini." sorrise, abbassandosi così da arrivare alla stessa altezza dei due fratellini. "Come vi chiamate?"

Non appena pronunciò quelle parole i due scapparono via. "Ah, lasciali stare. Posso darti qualcosa?"

"Si, in realtà questo panificio è vicino casa dei miei genitori ma non me ne ero mai reso conto, mi sono ricordato di te e dato che sto andando in libreria ho pensato di portare qualcosa a nonna, a me i dolci non piacciono più di tanto ma per lei..." rispose, poi guardò i prodotti esposti. "Dei dolci andranno più che bene."

Kihyun sorrise e preparò un piccolo vassoio. "Dato che è la prima volta che vieni posso farti uno sconto, salutami la nonna"

"Figurati. Lo farò, grazie." lo salutò, poi uscì dal negozio e Kihyun tirò un sospiro di sollievo, in quel momento i bambini ritornarono nella sala principale.

"Chi era quello?" chiese uno di loro, minaccioso. "Non mi piace."

"Io ho fame." sorrise l'altro bambino. "Posso avere un dolce?"

Il ragazzo rilasciò un sospiro sconfortato, sarebbe stata una lunga mattinata. 

fly with me - changkiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora