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Al decimo giorno di lontananza da Changkyun, Kihyun non ce la faceva più

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Al decimo giorno di lontananza da Changkyun, Kihyun non ce la faceva più. Non gli sembrava neanche di avere un fidanzato, quando l'altro era appena arrivato lì parlavano poche volte al giorno per poco tempo, ma ora che aveva cominciato anche a lavorare gli orari in cui era libero erano - per lui, che viveva dall'altra parte del mondo - a dir poco indecenti, e cominciava a pensare che non ce l'avrebbero fatta.

Il giorno precedente, ad esempio, lui si era svegliato senza nessun messaggio da parte dell'altro, che probabilmente si era addormentato. Avrebbero potuto parlare di pomeriggio? Sbagliato, perché Changkyun cominciava a lavorare molto presto, di conseguenza appena sveglio aveva poco tempo per prepararsi, prendere il treno e raggiungere la sede lavorativa, ignorava sempre ogni chiamata, qualche volta rispondeva ai messaggi, ma solo per dirgli che stava andando a lavoro. Tornava al suo appartamento molto tardi e a quell'ora Kihyun era già a letto. Era fin troppo frustrante non sapere niente, non sapeva mai cosa lui stava facendo, con chi era, avevano parlato pochissimo del suo nuovo lavoro e non aveva neanche capito se fosse contento, se lo avrebbero assunto davvero, in pratica non gli sembrava neanche di conoscerlo più.

Per fortuna Changkyun non lavorava il fine settimana, quindi ne approfittavano per parlare in quei due giorni scarsi, si era ripromesso di smetterla di fingere, per cui gli avrebbe parlato di quello che provava, in quel momento. Accettò la sua chiamata e fece un respiro profondo, ma ciò che accadde non andò come previsto. "Changkyun." lo salutò, sentì l'altro sbadigliare.

"Mi sono appena svegliato." disse, poi sentì un rumore simile a quello delle stoviglie. "E mi sto preparando la colazione. Che stai facendo?"

"Niente, sono a casa a guardare la TV." spiegò. Ormai passava la maggior parte del tempo lì. "Tutto bene a lavoro?"

"Devo darti un paio di notizie. Le mie due settimane di prova sono quasi finite e mi hanno chiesto conferma per l'impiego ieri, ho accettato." gli fece sapere, Kihyun sentì il petto fargli male, eppure avrebbe dovuto essere felice per lui. Non ci riusciva perché era egoista? Credeva di meritarsi anche lui di essere felice, lontano da Changkyun non lo sarebbe mai stato. "Ad ogni modo non posso più stare con questi quattro, sai che è arrivato un altro ragazzo nel nostro appartamento - bene, è un casino, pensavo di prendere un appartamento tutto per me. Credi che sia una buona idea?"

Kihyun inarcò un sopracciglio. "Se credi che staresti più in pace, allora fallo."

"È che non voglio proprio stare solo." esitò nel porgli la domanda che stava frullando nella sua testa da giorni. "Volevo chiederti anche un'altra cosa."

"Dimmi." rispose, cominciando a sentirsi in ansia, era una reazione abbastanza naturale.

"A fine mese torno in Corea perché devo prendere delle cose, per cui pensavo di affittare la casa per l'inizio del prossimo mese, così io e te potremmo venirci insieme." disse, il maggiore non rispose. "Non devi farmelo sapere ora... pensaci su, mi serve solo un po' di preavviso."

"Changkyun -." provò a parlare, venne interrotto da qualcuno che urlò dall'altra parte del telefono.

"Lascia stare, era Jooheon. Appunto. Che cosa stavi dicendo?"

"Non ho così tanti soldi da parte, non posso permettermi di pagare un affitto mensile." era più che vero. Ma aveva anche paura, quella situazione stava andando un po' troppo veloce e non era la prima volta che Changkyun gli chiedeva una cosa del genere, ma era la prima volta in cui era serio, e Kihyun era fin troppo titubante.

"Ci divideremo le spese, e poi puoi sempre trovare un lavoro più redditizio qui." disse. "Ascolta, nel caso mi dirai di no andrò comunque a vivere da qualche altra parte ma con qualcuno, perché non ho affatto voglia di stare da solo. Preferirei stare con te, questo è ovvio."

"Non potremmo tipo... fare una prova?" domandò, Changkyun non rispose e capì di averlo offeso.

"Una prova?" domandò. "Per vedere se ti piace l'Inghilterra, o per capire se stare con me ti ha stancato?"

"Non è affatto per questo motivo." cercò di difendersi, non voleva lasciarlo, voleva solo risolvere le cose. E in effetti quello sarebbe stato un ottimo modo per risolverle. "Sai che non so neanche bene l'inglese, chi vuoi che mi assumerebbe."

Changkyun ridacchiò. "La madre di Shownu ha detto di essere disponibile, te l'ho detto una settimana fa ma tu non mi hai mai dato conferma, il posto di lavoro ce lo avresti. Hai paura di lasciare i tuoi genitori?"

"Ti ho già detto che non è questo." cominciava ad innervosirsi, un po' perché Changkyun non lo capiva, un po' perché neanche lui aveva idea di quello che voleva. "Devo comunque parlarne con loro, devo vedere se riuscirei a farcela con i soldi e capire quello che voglio."

"Io voglio stare con te." disse, Kihyun cominciò a massaggiarsi la fronte con le dita. "Non ho paura che non possa funzionare, perché tu si?"

"Non ci conosciamo neanche. Due mesi scarsi cosa sono? Non so se sono pronto a lasciare tutto qui per te."

"Non ne valgo la pena? Ho cercato di aiutarti, di trovare una soluzione per stare insieme dato che dici sempre che ti manco e che mi vorresti con te, ma se non collabori, anzi, dici che non sei sicuro della nostra relazione - perché è quello che hai detto - cosa dovrei fare io?" sospirò. "Rifletti su quello che hai detto perché sei incoerente Kihyun, adesso devo andare." disse, e riattaccò. 

Kihyun pensò che aveva appena rovinato tutto. Pensò anche che si era stancato, e che se doveva dare una svolta alla sua vita quello era il momento giusto per farlo. I suoi genitori erano entrambi al piano inferiore, per cui saltò giù dal letto e decise di andare a parlargli, necessitava di un consiglio.

fly with me - changkiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora