CAPITOLO 4

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Mi avvinghiai saldamente alla tavola da surf e mantenni la presa.

-Kate, devi stare in piedi, non a novanta.- mi disse Kim.

-Non ci riesco! Cado!- Kim era perfettamente dritta sulla tavola che mi fissava, Jen stava nuotando beatamente tra me e lei.

-Mentre stare a novanta ti riesce meglio, vero?!- quelle due cretine scoppiarono a ridere.

-Troia!- mi alzai, ma caddi. Kim si avvicinò e mi aiutò a rialzarmi.

Mi tenne per le braccia, ma ci sbilanciammo e cademmo entrambe.

Kim riemerse subito, ma io le afferai le gambe e la trascinai sotto acqua.

Jen scoppiò a ridere, ma Kim la schizzò e da lì cominciò una terribile guerra di schizzi.

Tornammo a riva e per poco non feci un colpo: un ragazzo muscoloso era disteso sul mio asciugamano e indossava i miei occhiali da sole.

-Ehi! Ehi! Scusa, l'ombrellone è il nostro.- si alzò. Tra tutte le persone che ci sono al mondo, perché proprio lui?!

-Lo so. Ti ho trovata, come mi avevi detto.- mi sorrise e mise in mostra i suoi denti perfettamente bianchi.

-Ah, quindi è lui il tipo carino che dicevi! Io sono Kim. Kate mi ha detto che hai amici...-

"Figura di merda numero uno.
Bene, vediamo quante riusciremo a farne in un giorno." pensai.

Mi sentii avvampare e girai la testa verso Jen che lo stava fissando estasiata.

-James. Se vuoi te li presento adesso.-

-Siii!-

-No.- la contradii io.

-Dai Kate, fallo per la tua amica...- odioso, odioso e, ancora, odioso, ma terribilmente sexy.

Ci portò sotto un ombrellone rosso vicino alla torretta dei bagnini e i suoi tre amici ci vennero incontro.

-E loro chi sono?- chiese il biondo.

-Io sono Kim. Lei è Jennifer.-

-Io preferisco "Jen".-

-Io sono Jack.- si tolse gli occhiali e gli vidi finalmente gli occhi. Erano blu, ma un blu acceso, intenso, perfettamente delineati. In poche parole stupendi.

-W...wow! Noi abbiamo l'ombrellone vicino alla diga.- mentre parlava, Kim, faceva sentire il suo adorabile, ma un po' irritante, accento inglese più delle altre volte. -Surfi?-

-Certo, ho vinto anche numerosi premi.- le brillarono gli occhi e lo guardò estasiata.

Mentre gli altri si presentavano, James mi cinse le spalle.

-Potresti evitare?!- gli chiesi abbastanza scocciata.

-Perché? Ti da fastidio?-

-Si! Non sei il mio fidanzato e neanche un mio amico!-

-Neanche amico?- mi chiese mogio.

-Ci conosciamo da un giorno!-

-Però ci conosciamo, quindi posso considerarmi un tuo amico!- mi diede un pacca sul culo che mi spinse in avanti e andò dai sui amici. Lo fulminai, ma lui non se ne accorse.

-Quanto bello è il biondo?! Si chiama Jack, quello abbronzato Nick, mentre quello basso è il fratello piccolo di James, Tom.- mi disse ad un tratto Kim.

-Si, bello.-

-Tu preferisci James, vero?-

-No, è odioso, un pervertito del cazzo e...-

-Ti piace! Oh, si. Ti piace!-

-Stavi parlando con l'accento inglese, prima.-

-Non è colpa mia se mia mamma è londinese. Ma tu non cambiare discorso. Dai, cos'ha che non va?-

-Lo vedrai tu stessa! Comunque a te piace Jack.-

-Boh... è probabile. Ma almeno io non lo nego!-

-Ragazze venite a fare il bagno?!- ci chiese Nick.

-Io vado. Tu fa quello che vuoi.-

-Dai, Kim...-

-Senti, voglio trovarmi un fidanzato, anche solo per l'estate. Mi è stato offerto così, su due piedi e in più è carino.-

-Ok- sbuffai -arrivo. Ma non comportarti troppo da troia.-

Durante il bagno Kim flirtò come se non ci fosse un domani, ma devo dire che secondo me starebbero bene insieme. Tutto il tempo rimasero sulla tavola da surf di Jack, una tavola rossa con una grande riga centrale gialla con dei disegnini indefiniti. Non avevo mai visto Kim cadere così tante volte.

Io cercai di non guardare troppe volte James, ma ogni volta che mi giravo incrociavo il suo sguardo e mi voltavo di scatto.

-Kate, vado a surfare più in là con Jack, ci sono più onde!- mi avvisò Kim dopo.

-Kim! Kim! Aspetta! Quando torni?-

-Non lo so, dipende. Ciao!-

Rimanemmo io, Jen, James e Nick, mentre il fratellino di James era andato per i fatti suoi.

-Che facciamo adesso?- chiesi mentre mi asciugavo.

-Partitina?- chiese Jack rivolto a Nick.

-Non posso, ho il turno io.-

-Cazzo, è vero. Vabbè, allora noi andiamo al bar e stiamo là. Ok?-

-Ok, se tornano gli altri gli avviso. Ciao.- salii sulla torretta, indossò una maglietta rossa con delle scritte bianche e si sedette vicino ad un'altro tipo sui quaranta anni.

A quell'ora la spiaggia era affollatissima e il sole scaldava, neanche all'ombra si riusciva a rinfrescarsi. Eravamo rimasti solo noi tre. Mi sentivo abbastanza imbarazzata. Jen e James parlavano animatamente di non so cosa e io rimasi nel mio posto, non mi intromisi.

...

-Fa piano. Non ci deve sentire.- mi sussurrò Jen mentre entravamo di soppiatto in casa.

-Ehi, ragazze! Già a casa?- Eddy arrivò all'improvviso da dietro una porta. -Ma dov'è Kim?-

-Ehm... è andata a prendere le patatine al supermercato.- provai a giustificarla io. Come le dicevamo che era con un ragazzo che aveva conosciuto oggi?

-Come si chiama?-

-Chi?-

-Il ragazzo con cui è adesso?- ma era una sensitiva?

-Non è con nessun ragazzo.- mi guardò malissimo, esitai -Jack.- Jen mi diede una gomitata.

-E com'è?-

-Biondo, occhi azzurri, penso simpatico...-

-Quando l'ha conosciuto?-

-Ogg...- Jen mi spianse di lato e continuò la mia frase modificandola. -Oggi l'ha rincontrato dopo tempo, non si sono mica conosciuti stamattina, che idee assurde.- Eddy alzò gli occhi al cielo e ci sorrise. Quanto l'adoravo questa vecchietta.

I HATE YOU, PLEASE LOVE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora