Fui svegliata da un urlo isterico di donna.
-Cos'è successo qui!- veniva dalla cucina. Eddy.
Mi alzai dando una testata sul mento di James che si svegliò.
-Che succede?- chiese ancora intontito. Lo gurdai terrorizzata e lui comprese al volo. Ci eravamo dimenticati di pulire la cucina.
Guardai l'oroligio del lettore DVD, segnava le 15:45. Quanto avevamo dormito?
Kim arrivò di corsa in salotto e mi guardò con due occhi da cane bastonato. Ero in piedi, ancora col felpone e James in mutande.
-Cos'è successo?- chiese allarmata.
-Non è come sembra, fidati.- le dissi in fretta. Squadrò James da capo a piedi.
-Mia nonna è incazzata nera e se vi trova così...- non finì la frase che Eddy entrò come una furia.
-Kate! Dammi qualche buona spiegazione?- posò uno sgurdo carico di rabbia su di me, poi girò la testa verso James. Il mio cuore accelerò il battito -E chi saresti tu?-
-James, sono...-
-Il fidanzato di Kate!-
-No, è solo un amico.- dissi trafelata, speravo non pensasse male.
-Non si direbbe.- stava pensando quello che volevo non pensasse.
-Eddy, non pensare male. Non è successo niente.-
-Dovrei avvisare i tuoi genitori, signorina.-
-No, ti prego. Ma sono sincera. Non è successo niente, volevamo solo fare una torta e alla fine abbiamo fatto una lotta.-
-Uno: niente lotte in casa mia, sopratutto con il cibo. Due: si sta vestiti e non in mutande o con roba che copre poco. Tre: mi si avvisa prima di fare qualcosa!- almeno non aveva notato le mutande di James.
-Scusami, ma...-
-Niente "ma". Adesso tu- e indicò James -vai a vestirti e te ne vai.-
-Ma piove.-
-Non m'interessa. Esci di qua giovanotto.- uscì a testa china guardandomi preoccupato.
-Spero che tu abbia uno scusante per tutto ciò.--Ma non ho fatto niente. Lui è arrivato tutto bagnato e l'ho invitato ad entrare. Si è asciugato e visto che pioveva e non sapevamo cosa fare, abbiamo deciso di fare una torta.-
-Ah, e la torta l'avete fatta distesi sul tavolo cospargendovi di non so cosa?-
-Ti giuro! Non abbiamo fatto niente!- si avvicinò a me e mi sollevò la felpa per vedere se avevo le mutande. Quel giorno avevo messo le mutande senza elastico che mi entravano nel culo. Le odiavo, ma le altre erano a lavare o in altri cassetti.
-Queste le chiami mutande?-
-Nonna!- la richiamò Kim.
-Sta zitta, Kim. Adesso va da Jennifer e dille di scendere.- Kim obbeddì e rimanemmo solo io e lei.
Si sedette stanca sul divano e mi guardò sconsolata. -Kate, non rovinarti così, per scemenze. Sembravi una ragazza così per bene.-
-Fidati. Non ho fatto niente con James. Ti prego, non pensare a me come... come una...- non trovavo il termine adatto, non volevo essere volgare.
-Tranquilla, non lo penso e ti credo. Ma preferirei essere avvisata quando inviti qualcuno.-
-Grazie!- le saltai al collo e l'abbracciai. Sapevo che non si poteva arrabbiare così tanto. -Scusami, ancora.-
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I HATE YOU, PLEASE LOVE ME
Teen FictionKate è una ragazza newyorchese di 16 anni. Per l'estate va in vacanza a Miami con le sue due migliori amiche ospitata dalla nonna di una delle due. Questa non è una delle classiche storie d'amore che i due si incontrano e si perdono l'uno per l'alt...