Lo spettacolo era finalmente cominciato. Decine di fuochi d'artificio venivano lanciati nel cielo. Esplosioni di mille colori illuminavano la notte, il mare rifletteva le variopinte luci interrompendosi a tratti dove erano ormeggiati gli yatch, Luke, Madison e altri ragazzini correvano per la spiaggia con in mano le stelle filanti luminose.
Il resto delle persone aveva il naso in su per ammirare lo spettacolo, io ero appoggiata alla spalla di mio padre a guardare il cielo. Giocai con la sabbia finché non mi arrivò un messaggio da James.
"Ci troviamo alle 22:30 all'incrocio tra l'Ocen Drive e la 9th, ok?"
"Ok." risposi io e lo dissi a mio papà.
-Allora credo sia il caso di muoversi adesso, ci sarà tantissimo traffico.- disse lui.
Avvisai Jen e Kim, salutammo gli altri e raggiungemmo l'auto passando in mezzo a centinaia di persone con la testa rivolta verso l'alto.
-Pa', ricordati: all'incrocio tra l'Ocean Drive e la 9th!- gli dissi.
-Tranquilla, non ho ancora l'Alzheimer.-
-Woooo!- esclamammo in coro come delle sclerotiche quando partimmo.
Il nostro grido accompagnava lo strombazzare dei clacson, le urla della gente per strada, mischiati all'odore di carne,di fritto e di qualche dolciume. Mio padre aveva ragione, c'era un traffico pazzesco. Ci muovevamo molto lentamente, troppo lentamente.
Ad un tratto notai Jen sussultare e guardarci.
-Che c'è?- chiesi
-Dobbiamo andare vestite così?-
-Non abbiamo tempo di tornare a casa.-
-E sinceramente, chi se ne frega! Tanto saranno tutti troppo ubriachi per notare come siamo vestite.- aggiunse Kim.
-Ragazze, dopo vi vengo a prendere all'una, okay?-
-All'una?!- esclamammo in coro. Non volevamo tornare a casa a quell'ora, era ancora troppo presto.
-Papi, che ne dici alle 3:00/3:30?- feci la vocina dolce.
-All'1:30 senza discussioni!-
-Alle 2:45?-
-Massimo alle 2:15!-
-Andata!-
Alle 2:15 era sempre meglio di niente, ero riuscita a guadagnare un'ora e un quarto in più. Non male, dai.
Nonostante fossimo partiti dalla spiaggia un'ora prima, siamo riuscite ad arrivare in ritardo, non di tanto per fortuna. Mio papà ci lasciò esattamente all'incrocio dove c'erano i ragazzi ad aspettarci.
-Ricordatevi, alle 2:15 qui!-
-Si, ciao, papà!-
-Ciao e divertitevi!- ripartì.
Kim salutò James con un abbraccio per poi fiondarsi tra le labbra di Jack. Nick non c'era, non lo vedevo da nessuna parte. Strano. Chiesi dove fosse.
-Ci raggiunge direttamente in discoteca con Chad. Dovevano fare qualcosa con una barca.- mi rispose James.
-A proposito, dov'è il posto?- chiese Jen.
-Superato questo palazzo.- rispose questa volta Jack staccandosi un attimo da Kim.
Raggiungemmo la discoteca e ci mettemmo in fila per entare. Già da fuori si sentiva la musica rimbombante e le urla isteriche di ragazzi ubriachi.
Arrivato il nostro turno ci timbrò la mano un omone enorme, con tatuaggi che sbucavano dal colletto della giacca e dalle maniche, inoltre aveva delle lettere tatuate sulle dita. A me e Jen fece un sorrisetto malizioso, a Kim no poiché Jack se la teneva stretta e lo guardava minaccioso.
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I HATE YOU, PLEASE LOVE ME
Teen FictionKate è una ragazza newyorchese di 16 anni. Per l'estate va in vacanza a Miami con le sue due migliori amiche ospitata dalla nonna di una delle due. Questa non è una delle classiche storie d'amore che i due si incontrano e si perdono l'uno per l'alt...