Ero distesa a letto, le cuffiette incastrate nelle orecchie e la musica sparata a tutto volume. Avevo la testa vuota e allo stesso tempo non riuscivo neanche a rendermi conto di quello che stava succedendo accanto a me. Le canzoni scorrevano senza che me ne accorgessi, l'unica che mi accorsi di ascoltare era "All night long" di, ovviamente, Demi, ma la cambiai subito: il testo mi faceva tornare in mente la sera precedente .
Strinsi il mio peluche bianco tra le braccia e con la mano giocavo con il cavo delle cuffiette. Fissavo il soffitto bianco fino a farmi dolere gli occhi e gli chiusi sentendoli pulsare nelle orbite. Volevo addormentarmi, ma non ci riuscivo.
Qualche minuto dopo sentii il materasso inclinarsi verso un lato e una mano si posò sulla mia spalla.
Mi tolsi le cuffiette, vicino a me si era seduta Kim, con le guancie bagnate e gli occhi rossi di pianto.
-Che succede?!- le chiesi sedendomi di scatto.
-Mi sento una merda. Mia nonna non mi aveva mai sgridato così.-
-Ma cosa ti ha detto?-
-Che da me non se lo aspettava, che dovrà dirlo a mia mamma e le solite robe. Ma le ha detto in un modo talmente mortificante...-
-Quindi? Adesso?-
-Adesso non lo so, ha detto che la chiamerà e le dirà... tutto.-
-Bel casino... quindi parlerà anche di me.-
-Probabile, ma tu non ti sei portata a letto il tuo ragazzo.-
-Ho fatto di peggio.- mi guardò con uno sguardo dubbioso -Mi sono fatta il ragazzo di un'altra.-
-Chi?- non riusciva ancora a capire e io non sapevo come dirglielo.
-Ecco... vedi... mi sono ubriacata tanto, tanto e anche James e quindi... senza rendercene conto...-
-Ti sei portata a letto James?- sgranò gli occhi.
-È possibile.-
-Sapevo che ti piaceva!- esclamò all'improvviso facendomi sussultare.
-Ma che cazzo spari? Non mi piace! Ero ubriaca. Ascolta bene questa parola: U/BRI/A/CA!-
-Certo, stanne certa.- ridemmo, ma l'atmosfera si ruppe quando il telefono di Kim vibrò e "Made in the U.S.A" suonò per la stanza. -Mia madre, scusami un attimo.- rispose e andò in terrazza.
Osservai le sue reazioni, ma il mio telefono vibrò. Un messaggio da Nick, diceva: "Hey, tutto a posto?:)". Nick era sempre così gentile con me, avrei dovuto rispondergli, ma non me la sentivo. Cosa gli dicevo? "Si, tutto a posto" o la verità? Meglio non dire niente, ma quel messaggio mi fece venire ancora di più sensi di colpa.
Dopo qualche minuto Kim rientrò, ancora più disperata di prima. L'abbracciai e lei iniziò a singhiozzare sempre più rumorosamente sulla mia spalla. Si calmò, ma aveva ancora gli occhi rossi e gonfi, in compenso rimaneva sempre bellissima e i suoi capelli le cadevano dolcemente sulla schiena arricciati appena sulle punte rosa.
-Cosa ha detto?- respirò profondamente.
-È incazzata. È tanto incazzata. Ha detto che verrà settimane prima a quella del tuo compleanno, forse quella dopo questa, quindi saremo solo noi a festeggiare. Forse.-
-Anche i miei?-
-Si, ci ha già parlato. Devo solo sperare che non mi facciano tornare a casa.-
-Sai cosa ti dico io?- scosse la testa asciugandosi le ultime lacrime -Adesso quello che ci vuole sono: cioccolata, ciambelle, caramelle, una bottigliona di Coca-Cola e uno stereo.-
STAI LEGGENDO
I HATE YOU, PLEASE LOVE ME
Teen FictionKate è una ragazza newyorchese di 16 anni. Per l'estate va in vacanza a Miami con le sue due migliori amiche ospitata dalla nonna di una delle due. Questa non è una delle classiche storie d'amore che i due si incontrano e si perdono l'uno per l'alt...