CAPITOLO 18

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Mi ero innervosita come non mai. Era odioso, tremendamente odioso. Lo sentivo chiamarmi, altrettanto incazzato. Ma come poteva solo pensare di comportarsi così? Mi scopava e poi si fidanzava con la prima che trovava? Che stronzo.

Sentivo tutto ribollirmi dentro. Non mi veniva da piangere, ero arrabbiata, molto arrabbiata. Arrivai all'ombrellone dove mi aspettavano gli altri. Appena mi videro, Jack si alzò per tranquillizzarmi.

-Kate! Sta calma!-

-Come puoi dirmi di stare calma se non sai neanche cosa è successo?!-

-Lo posso immaginare, ma te la stai prendendo troppo.-

-Me la sto prendendo troppo? Stai zitto, che non sai niente!-

-Kate! Per favore, calmati.-

-Ma cosa é successo?- chiese Jen guardandoci con un "punto interrogativo" in faccia.

Non la badai e me ne andai. Solo una persona poteva capirmi in questo momento. Camminai spedita verso la torretta dei bagnini, portandomi i vestiti dietro, non sarei tornata da quella banda di... pazienza, stavo esagerando, ma ero fuori di me.

-Niiiick!- urlai.

-Che c'è?- si affacciò dalla sua postazione -Ciao, Kate. Cosa c'è?-

-Posso... parlarti?-

-Sono di turno.-

-Ti prego, è urgente.-

-Okay, sali.- alzò gli occhi al cielo -Ma non farti notare troppo, non potresti.-

Lo amavo quando faceva così. Salii più discretamente possibile, cercando di non farmi notare da tutte quelle persone che affollano la spiaggia come un gregge di pecore.

Arrivata mi accomodai su un piccolo sgabello e mi guardai intorno. Si vedeva tutta la spiaggia e oltre, il mare sembrava un grande telo blu che ricopriva la terra, si vedeva tutto quanto e un quasi impercettibile venticello rinfrescava l'aria afosa.

Rimanemmo per qualche minuto in silenzio, Nick era all'erta che si osservava intorno con concentrazione.

-Beh, cosa volevi dirmi?- mi chiese rompendo l'atmosfera.

-Ho... un problema.-

-Con James, vero?- dal suo tono percepivo un non so che, ma qualcosa che mi faceva pensare che James non gli stesse particolarmente simpatico.

-Si.-

-Ti sei arrabbiata perché si è fidanzato con Ashley, scommetto, e sei gelosa.- lo disse con un tono secco senza guardarmi nemmeno negli occhi.

-Scusa se ti ho disturbato dal tuo "gravoso" compito.- feci per andarmene, ma mi bloccò.

-Scusami. Il punto è che non riesco ad ascoltarti molto, quando lavoro voglio fare tutto bene.- mi spiegò, adesso riconoscevo il vero Nick -Adesso chiedo se posso finire il turno prima e dopo andiamo a prenderci un gelato, okay?-

Gli saltai al collo e lo baciai sulla guancia. Sorrise e poi prese il ricetrasmettitore per chiedere il permesso.

-Riesci ad aspettare quindici minuti che arriva il mio collega a darmi il cambio?-

-Si.-

Mentre lo aspettavo mi vestii e scesi per non far vedere che ero salita.

L'uomo che arrivò era sulla trentina e con un aspetto tremendamente serio. Salii senza degnare nessuno di uno sguardo, disse qualcosa a Nick e lo fece scendere.

-Bene! Dove vuoi andare?- mi chiese Nick, si sistemò i capelli in maniera molto sexy. Istintivamente lo abbracciai, era la persona migliore del mondo.

I HATE YOU, PLEASE LOVE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora