CAPITOLO 31

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Il giorno della partenza arrivò presto. Quando andai a fare colazione ero ansiosa, adesso che avevo ritrovato James non volevo piú andarmene. Volevo restare, stare con lui almeno fino alla fine dell'estate. A tavola c'erano tutti.

Finito di mangiare seguii i miei genitori nella loro camera. Le valigie erano appiggiate sul muro, erano due, la mia non l'avevo preparata sperando fino alla fine di rimanere.

-Allora?- chiesi titubante appoggiata allo stipite della porta.

-Allora cosa?-

-Rimango o resto?-

-Tu cosa vuoi fare?-

"Rispondetemi, non fatemi altre domande!" pensai innervosita.

-Rimanere.-

-Bene, allora rimani.- rimasi a bocca aperta. Cosa?!

-Davvero?! Grazie, grazie, grazie!- le saltai al collo e la baciai.

Tornai in camera a cambiarmi e per chiamare James. Dopo due squilli rispose.

《Buon giorno, signorina. LapregomidiaunabellanotiziaperchèilMiamihavintoesonofelice!》parlò tutto d'un fiato e non ci capii niente.

-Cos'hai detto?-

《Non ha importanza. Cosa mi devi dire?》

-Resto!-

《Davvero?! Siii! Stanotte non ci dormivo! Ti amo tanto!》

-Ma finita l'estate...- non finii la frase.

《Non pensarci. Oggi puoi venirmi a trovare?》

-Non lo so. Devo accompagnare i miei all'aereoporto. Comunque quando ti faranno uscire?-

《In settimana, non mi ricordo il giorno preciso. Ti manderò un messaggio.》

-Come va là?-

《Una merda! Il cibo fa schifo e non posso fare niente. Ti prego devi salvarmi!》

-Non preoccuparti la principessa azzurra arriverà presto. Anzi no: io sono un'imperatrice! L'imperatrice azzurra arriverà presto.-

《Mmm... le imperatrici mi piacciono, soprattutto se amano "montare" i cavalli》

-Mi fai schifo!-

《Eddai! Un po' di comprensione! Sono bloccato qui, posso un po' fantasticare. E un'altra cosa, ti ho vista nuda da ubriaco, voglio vederti da sobrio.》

-Non dico niente.-

《Ti amo!》

-Io no!- dissi scherzando.

《Vieni qui appena puoi, ok? Ciao.》

-Ciao.-

Riattaccai. Mi lavai e vestii con tranquillità, non ero mai stata così felice, senza pensieri o preoccupazioni, mi sembrava tutto così surreale, una favola a lieto fine troppo bella per essere vera.

Raggiunsi gli altri nel giardino e li aiutai a caricare le valige nelle macchine. Partimmo subito, il volo era alle 14:00 in punto.

L'aereoporto era pieno, ma pieno, ma talmente pieno che le valigie si incastravano tra le gambe delle persone. Li accompagnammo fino al checkpoint. Baciai e abbracciai i miei genitori, mio fratello mi saltò in braccio.

-Non voglio andarmene, Katy!-

-Coraggio! Tra due mesi torno a casa.-

-Ma io voglio restare qui!-

I HATE YOU, PLEASE LOVE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora