CAPITOLO 23

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Appena messo piede nella sala sentii le gambe cedermi. Suduto su una poltrona c'era James che sorrideva a tutti gli adulti e li stringeva cordialmente la mano.

Sorrideva e si presentava. Sentii le gambe molli e non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Aveva una maglietta semplicissima con lo scollo a "V" che gli evidenziava i pettorali scolpiti, un paio di jeans blu scuro gli coprivano le gambe e quando si girò posai lo sguardo sul suo culo. Buon Dio! Quanto era perfetto. Gli sarei saltata addosso se non ci fossero state tutte quelle persone a guardare. Ma cosa pensavo? Perché mi rincretinivo così tanto quando lo vedevo?
"Okay, Kate. Controllati. Un respiro profondo e cammina a testa alta." dissi tra me e me.
Camminai spedita verso i divani, non appena James mi vide il suo volto si illuminò. Mi fissò per qualche secondo e poi finì di presentarsi a mio fratello battendogli il cinque.

Ci accomodammo sui divani e le poltrone.

-Allora, James, che sport fai?- chiese mio papà per intavolare una conversazione.

-Basket. Gioco in una squadra e a volte alleno i ragazzi dell'età di Luke.-

-Wow! Mi piace molto il basket. E che squadra tifi?-

-Miami Heat.-

-Io invece i New York Knicks.-

-Il Miami è una buona squadra.- aggiunse il papà di Kim -Ma, adesso, senza Lebron, non penso che riesca ad arrivare da qualche parte.-

Iniziò così una noiosissima conversazione sul basket. Gli schemi delle squadre, i giocatori migliori e peggiori, le partite vinte e perse... dopo qualche minuto non ascoltai più e mi abbandonai sul divano. Continuarono il dibatti fino a quando Eddy non fece la domanda clou.

-Ma, James, perché sei stato ore ad aspettare fuori dal cancello? Con il caldo che fa...-

-Dovevo vedere urgentemente Kate.- rispose placidamente senza lasciar trapelare alcuna emozione. Io mi sentii morire. Affondai la faccia nelle ginocchia cercando di nascondere il rossore sulle mie guance.

-Ah, curioso.- disse per tutta risposta Eddy -Perché?-

-Bhe...- posò lo sguardo su di me e cercai di non guardalo a mia volta -Volevo semplicemente vederla.-

Strinsi sempre di più le ginocchia verso di me e arrosii molto visibilmente. Si creò un imbarazzante silenzio. Non guardai in faccia nessuno, fissavo molto intesamente le mie ginocchia trovandole improvvisamente molto belle e confortevoli. Sapevo che lo sguardo di tutti era posato su di me.

-Bene.- dissi per togliermi da quella situazione imbarazzante -Andiamo a prendere le valigie e vi mostriamo le stanze?-

-Ottima idea!- replicò James -Se volete vi do una mano a portarle di sopra.-

Quando le valgie entrarono in casa si creò la confusione più totale. Alcuni trolley andavano per conto loro, i borsoni venivano portati su a fatica, ma quando ognuno li portó nella propria stanza si calmò un po' tutto. I nostri genitori sistemarono le valigie e rimasero in camera. Luke e Madison si tuffarono subito in piscina, seguiti da Kim e Jen. Io indossai semplicemente il costume, ma non mi tuffai, restai a guardarli schizzarsi.

Quasi subito mi stufai. Mi alzai e tornai dentro casa nell'esatto momento in cui Eddy usciva.

-Ciao, Eddy.-

-Ciao. Sto andando a fare la spesa vuoi qualcosa?-

-No, non mi pare.-

-Ah! Se ti interessa, James è in cucina.- ancor prima che potessi protestare lei era già salita in macchina ed era partita.

I HATE YOU, PLEASE LOVE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora