Mi svegliai presto nonostante tutto. Di già attivi eravamo in pochi: io, mia mamma, la mamma di Jen e Eddy. Erano le 9 e qualche minuto.
Scesi in cucina e mi preparai la colazione da sola. Poi mi andai a sedere vicino alle altre e finimmo di mangiare in silenzio.
-Oggi cosa si fa?- chiesi distrandole dai loro pensieri.
-Spiaggia pensavamo.- mi rispose la mamma di Jen.
-Ok.- tornò il silenzio.
Finii di mangiare, sparecchiai il mio posto e tornai in camera a prepararmi.
I vestiti sporchi erano ancora appallottolati in un angolo, fui tentata di prenderli e metterli nella lavatrice, ma lasciai perdere non appena sentii l'odore di James sulla camicetta.
La mia testa rimaneva vuota, ero rintontita e stanca morta. Mi vestii e andai in terrazza. Faceva caldo, le strade erano già piene di gente come le spiaggie. I resti dei festeggiamenti del giorno precedente erano ammassati in angoli e dimenticati. Tutti si comportavano come de fosse un sabato qualunque, non quello successivo al giorno dell'indipendenza.
Mi appoggiai al parapetto e chiusi gli occhi, ma non riuscivo a elaborare alcun pensiero. Sentii qualcuno entrare in camera, ma non mi mossi.
-Ciao.- era mia madre, sapevo sarebbe venuta.
-Ciao.- mi venne vicina.
-Com'è andata la festa ieri?-
-Bene.-
-Ok.-
-Cosa vuoi, mamma?-
-Sinceramente Kate, com'è andata ieri?-
-È andata bene se contiamo la prima parte, male se contiamo la seconda. Dipende anche dai punti di vista.-
-Cos'è successo?-
-All'inzio niente, o meglio è stata una normale festa in discoteca. Divertente.-
-E poi?-
-E poi io mi sono allontanata perché avevo sete e James mi ha seguito.-
-Avete litigato e ti ha fatto del male?-
-Mamma! Lasciami finire!-
-Scusa.-
-Comunque no, non abbiamo litigato. Anzi ci siamo baciati, ma poi... poi è arrivato Nick e ci a visti. E dato che mi aveva baciata qualche giorno prima, si è... come dire... si sentiva tipo tradito, non so spiegare. Ho provato a giustificarmi, ma ho fatto casino e sia Nick che James hanno capito male.-
-E poi?-
-E poi prova a immaginare tu. Perché è cosí... un casino tutto quanto? Perché deve essere sempre colpa mia?-
L'abbracciai e piansi. Volevo tornare a New York, volevo tornare a casa, volevo che l'estate finisse, volevo sparire da lì e dimenticare tutto.
-Kate, queste sono cose che capitano alla tua età. Non va mai come speri che vada. Devi essere abbastanza forte da passarci sopra.-
-Voglio tornare a casa.-
-Se vuoi tornarci, ci torniamo. Ma oggi andiamo in spiaggia e ci divertiamo.-
-Hai fatto rima.- mi asciugò le lacrime facendomi comparire un sorriso. Poi uscì avvisandomi di farmi trovare alle 10:00 pronta per andare in spiaggia.
...
Arrivammo in spiaggia quando il sole picchiava forte. Con addosso solamente una maglietta, sudavo come un bue.
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I HATE YOU, PLEASE LOVE ME
Teen FictionKate è una ragazza newyorchese di 16 anni. Per l'estate va in vacanza a Miami con le sue due migliori amiche ospitata dalla nonna di una delle due. Questa non è una delle classiche storie d'amore che i due si incontrano e si perdono l'uno per l'alt...