Scorpius Malfoy
«Carina.»
Finse di non notare il sarcasmo di Derek, mentre Charity si allontanava.
«Studia all'accademia di Zurigo, è in gamba. Non so cosa ci faccia qui.»
«Immagino.»
Si era sentito in dovere di difenderla, ma solo per proteggere sé stesso. Non gli importava realmente se agli occhi di Derek passasse per una poco di buono, soprattutto vista la patetica scenetta che aveva appena messo in piedi.
«Al viene?» chiese, tanto per cambiare argomento.
«Dovrebbe essere qui a minuti. E per favore, dimmi che quella ragazza non tornerà. Potrebbe essere un pochino suscettibile sull'argomento, il piccolo Potter.»
«Scusa?»
Sapeva benissimo a cosa si stava riferendo, ma lo stesso finse di non capire. Solo allo sguardo divertito di Derek si ricordò che con lui non era così facile mentire, soprattutto se non prestava la dovuta attenzione. «Che palle, Zab. Sono comunque passati mesi. Non si aspetta che porti il lutto al braccio, vero?»
Derek scoppiò a ridere. «No, ma nemmeno che tu ti sbatta sotto ai suoi occhi la copia prorompente di sua sorella. Potrebbe prenderla nel verso sbagliato.»
«E piantala.» borbottò, cercando di far cadere l'argomento.
«Non è colpa mia se la rossa ti ha infilato la lingua in gola davanti a me, oltre che a mezzo pub, senza nemmeno salutare.»
«Si chiama Charity.» puntualizzò, a disagio.
«Wow, sai il suo nome? Non credevo.»
«Non sei spiritoso.»
«Mai detto di esserlo.»
«Allora a cosa devo l'onore di essere giudicato?» chiese, sospirando.
«Nessun giudizio. Esprimevo solo un parere.»
Qualcosa nell'espressione di Derek non lo convinceva. Non che dovesse in qualche modo giustificarsi, ma lo infastidiva quel tono da predica con cui gli si era rivolto. Quasi come se sapesse. Cosa poi? Che si era portato a letto qualche ragazza, da quando si era trasferito a Durmstrang? Poteva essere un peccato così mortale?
«Tu sai qualcosa che non mi vuoi dire.» sibilò, cercando di farlo uscire allo scoperto.
«So molte cose, da quando lavoro al Ministero.»
«Al ce l'ha con me?»
Derek si strinse nelle spalle, come se la domanda non fosse minimamente tra i suoi interessi. «Chiediglielo.»
«L'ho fatto, ma ha sempre evitato l'argomento.»
«Allora significa che non c'è nulla di cui parlare.»
«O che ha già una versione per cui parteggiare.» puntualizzò, sarcastico.
«Ti riferisci a qualcosa di specifico?»
«Mi riferisco a Lily.»
Parlare apertamente di lei lo metteva a disagio. Forse perché era la prima volta in sette mesi che succedeva.
«Che io sappia Lily ha felicemente lasciato Hogwarts, e si appresta a decidere cosa fare del suo futuro.»
Scorpius sospirò, teso. Derek stava giocando al gatto col topo, gettandogli degli ami a cui lui cercava disperatamente di non abboccare.
«L'hai vista?»
Senza successo.
«Qualche volta, sì.»
«Vuoi davvero che te lo chieda?»
«Se sapessi a cosa ti stai riferendo, ti alleggerirei da questo peso.» rispose l'altro, divertito.
Ma, prima che potesse formulare la domanda che da sette mesi gli occupava i pensieri, Albus si materializzò accanto a loro. «Scusate il ritardo.»
Scorpius lo salutò con iniziale rigidità, ampiamente ricambiata. Era la prima volta che si trovavano faccia a faccia da quando lui e Lily avevano rotto. Dopo Natale era subito partito per Durmstrang, approfittando dell'immediato vaglio della sua richiesta d'ammissione posticipata.
E lì, anche se la sede del corso di specializzazione non si trovava nel castello con gli studenti, ogni volta che all'orizzonte vedeva comparire quella costruzione tozza e quadrata non poteva fare a meno di pensare ai mesi in cui anche lei aveva vissuto tra quelle mura, desiderando ardentemente che i Potter decidessero di rimandarcela. Forse, lontani da tutti, avrebbe potuto rimediare al disastro che aveva combinato. Ma l'anno era passato, e ogni giorno le sue speranze gli erano apparse sempre più chiaramente come quello che erano: solamente sogni senza futuro.
«Ormai sei l'uomo chiave del Ministero.» lo schernì, riprendendo contatto con la realtà e avviandosi verso un tavolo in disparte. Avevano deciso di incontrarsi a Diagon Alley, comodo per la materializzazione da qualsiasi punto del globo. Anche perché, lui ufficialmente in Inghilterra non era mai rientrato.
«Lascia perdere. C'è in ballo la trattativa per la prossima Coppa del Mondo. Gli indiani si sono impuntati, anche se capiterebbe nella loro stagione delle piogge. Rischiamo l'incidente diplomatico.»
«Frena golden boy. Scorp stava solo scherzando.»
Albus aveva alzato gli occhi sugli amici stupito, prima di scoppiare a ridere. «Scusate ragazzi, sono un tantino sotto pressione.»
«Non si era capito.» mormorò a disagio Scorpius, prima di fermare un cameriere e ordinare tre burrobirre. «Per il Whisky, aspettiamo il prossimo giro.»
Trascorse l'intera serata sulle spine, angosciato dalla prospettiva che il nome di Lily saltasse fuori senza che se ne rendesse conto. Solo quando Albus li lasciò, a mezzanotte passata, riuscì a rilassarsi.
«Non lo capisco.»
«Cosa?»
«Albus. Non è da lui comportarsi come se niente fosse.»
Vide Derek esitare, prima di decidersi a dire qualcosa. «Lily si è presa la colpa.»
Quelle parole gli fecero perdere un battito. Lily cosa? Era lui che se n'era uscito con quella frase. Era lui che l'aveva tenuta distante, nonostante la volesse vicina. Era lui l'insicuro che aveva applicato fino allo stremo le sue conoscenze di Occlumanzia per tenera fuori in ogni modo. Era lui che non si sentiva alla sua altezza. Era a lui che aveva scritto di essere stato tossico, di averla inquinata con i suoi pensieri, palesi o nascosti, di averla trasformata in qualcosa in cui non si riconosceva. «Cioè?»
«Ha detto che è stata una sua idea quella di lasciavi.»
Deglutì a fatica. «Tecnicamente, è vero.» confermò, sorvolando su chi fosse invece la causa scatenate di quella situazione.
«E che era ridicolo che una manciata di mesi, dove per altro siete stati felici, rovinassero i rapporti di tutti.» aggiunse Derek, con finta noncuranza.
Di nuovo, il suo cuore parve fermarsi. Aveva davvero detto di essere stata felice? Perché? Con lui non aveva usato la stessa cortesia. Anzi, gli aveva dato un'interpretazione completamente opposta della loro relazione. Felici. Sembrava passata una vita intera dall'ultima volta che l'aveva vista ridere, e forse era passata davvero. «Ha detto così?»
«Non penso fossero le parole esatte, ma il senso era questo, sì.»
«Perché?»
Derek esibì il suo miglior sorriso sarcastico. Quello che, di solito, riservava per le sue battute più velenose. «Davvero non ci arrivi?»
«Mi piacerebbe sentirtelo dire, perché io non so più a cosa credere.» ammise, sconfitto.
La risposta, suonò alle sue orecchie come una condanna. «Ti ama abbastanza da non volerti far perdere tutto.»
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Empatia - Missing Moments
ФанфикRaccolta di missing moments dal mondo di Preveggenza e Oltre la Vista. Perché Lily e Scorpius, in fondo, non sono mai riusciti a fare a meno l'uno dell'altra.