Albus Potter
«Non stai parlando sul serio.»
Era la sua battuta, il suo ruolo. Ma lo sapeva, che non stava scherzando. Bastava guardare la sua espressione, prima ancora del gigantesco diamante che Scorpius le aveva messo al dito. Una cosina da almeno duemila galeoni, a giudicare dal rapporto volumetrico tra quella pietra astronomica e l'esile mano di Lily.
«È troppo grande, vero?» chiese lei, dubbiosa, seguendo la traiettoria del suo sguardo.
«Perché lo pensi, sorellina? Dopotutto, fa solo sembrare il Sole un piccolo puntino in un universo lontano lontano.» intervenne James, guadagnandosi un pugno sul braccio da Christina.
«Non te la prendere, Lils. Dice così solo perché lui è un povero giocatore squattrinato che ha speso il minimo indispensabile.»
«Ehi!» protestò il diretto interessato, offeso.
Tim scelse proprio quel momento per scoppiare a piangere, richiamando l'attenzione dei genitori. «Vai tu, papà. Salva quel poco di dignità che ancora ti rimane.» lo prese in giro Christina, osservando critica il piccolo, che fino a qualche secondo prima dormiva beato nella culla.
«Sei incinta?» chiese Albus, corrugando le sopracciglia e riportando l'attenzione di tutti a tavola.
«No!» obiettò Lily, scuotendo la tesa energicamente, evitando di guardare in direzione di suo padre, che era visibilmente arrossito.
«Allora perché lui non è qui?» insistette Albus, incalzandola.
«Perché... Oh, io lo sapevo che finiva in un terzo grado. Non volevo fargli passare lo stesso che è capitato a Derek.» sbottò infine Lily, arrossendo.
Effettivamente, poteva capirla: gli aneddoti dello zio Ron circa la cena dell'annuncio del fidanzamento erano ancora uno dei migliori argomenti di conversazione nelle riunioni di famiglia.
«Sai che rimanderemo tutto a quando sarà presente anche lui, vero?» intervenne James, prima che qualcuno osasse congratularsi. «E comunque, che maleducato. Neanche chiedere la mano dell'unica Potter femmina. Mamma, papà, dovreste sentirvi offesi.»
Albus scrutò divertito le espressioni dei suoi genitori, sicuramente meno sorpresi di tutti da quella proposta. Scorpius e Lily sembravano attaccati con la magicolla da dopo il fatto della Black, nonostante i litigi quotidiani, ed era impossibile non prevedere quella svolta nel loro rapporto.
Quello che lesse sui loro volti però lo lasciò sconcertato: Harry e Ginny Potter si scambiarono un'occhiata divertita, prima di nascondere un sorriso complice.
«Cosa sapete voi?» chiese curioso, attirando anche lo sguardo di Lily.
«Mamma?» gli fece subito eco lei, spaesata.
«Papà?» riprovò, dopo che Ginny si chiuse nel silenzio più completo.
Harry guardò colpevole la figlia, prima di vuotare il sacco. «Ecco, noi lo sapevamo da un pezzo.»
«Come, scusa?»
Il tono in crescendo di Lily non lasciava presagire nulla di buono.
«Non ti agitare, Tigre.» rispose precipitoso suo padre. Troppo precipitoso. «Scorpius è stato abbastanza chiaro circa le sue intenzioni, quando è passato di qui a scusarsi, mesi fa.»
«Vi ha chiesto la mia mano?» domandò Lily, allibita. «Quando?»
Albus sapeva che sarebbe stato un ottimo pretesto per il loro prossimo litigio, ma sua madre per fortuna disinnescò la bomba. «Non essere sciocca, Lily. Non ha certo bisogno di farlo. La sua è stata solo una costatazione in un discorso più ampio.»
«Che discorso? Quando avete parlato?» insistette sua sorella, caparbia.
Harry sospirò, sotto lo sguardo di tutti i presenti. «Quando è venuto qui a scusarsi, lo scorso Novembre. Tu e tua madre eravate a caccia dei vestiti per il matrimonio di Albus, se non ricordo male.»
Lily sbiancò, rimettendo insieme i pezzi. «Novembre? Ma ancora non ci parlavamo nemmeno!»
«Ehm-ehm.» si intromise Albus, con le orecchie scarlatte, beccandosi una gomitata ammonitrice da sua moglie.
«Cos'è questa storia?» continuò Lily, squadrando i suoi genitori come se li vedesse per la prima volta. «Cosa mi nascondete?»
«Niente amore.» si affrettò a rispondere suo padre, con l'aria del perfetto colpevole.
«Quello che tuo padre vuole dire.» iniziò Ginny, catalizzando su di sé l'attenzione di tutti. «È che Scorpius si è presentato qui scusandosi per il suo comportamento.»
«Questo lo so.» annuì Lily, cocciuta.
Albus la osservò per un istante, prima di riportare lo sguardo su sua madre. Era più avvincente di una partita di Quidditch.
«Sia nei tuoi confronti che nei nostri.» continuò sua madre, lanciando una lunga occhiata a James. «Ha avuto modo di riflettere sui rapporti tra le nostre famiglie, traendo la conclusione che effettivamente il suo comportamento durante gli anni di Hogwarts è stato azzardato, oltre che fuori luogo.»
«E cosa centra questo con il matrimonio?»
Albus lo aveva chiesto sovrappensiero, beccandosi un'occhiataccia sia da sua sorella che da sua moglie. «Insomma, non ne faccio mai una giusta.» borbottò, scivolando sulla sedia e facendo cenno a sua madre di continuare a parlare.
«Semplicemente, le sue intenzioni erano palesi. Persino tuo padre è riuscito ad indovinarle, il che è tutto dire.»
«Grazie tante.» sbottò il diretto interessato, offeso.
«Prego tesoro. Come sempre, è un piacere. Lo sai che ti aspetta la celebrazione dell'unione con la famiglia del tuo storico nemico, vero?»
La discussione finì così, in un mare di risate generali da parte di tutta la famiglia e con un gemito strozzato da parte di Harry Potter, ma il sorriso di Lily si spense in fretta. Albus se ne accorse, e ne rimase turbato. Cosa frullava nella testa di sua sorella?
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Empatia - Missing Moments
FanfictionRaccolta di missing moments dal mondo di Preveggenza e Oltre la Vista. Perché Lily e Scorpius, in fondo, non sono mai riusciti a fare a meno l'uno dell'altra.